Roma, 18 set. (LaPresse) – L’aula di Montecitorio cambia preventivamente direzione sulle regole in merito alla certificazione dei bilanci dei gruppi parlamentari. Ciò che si andava configurando in vista della riunione di domani della Giunta per il regolamento, a cui parteciperà anche Fini, che la presiede, era infatti, sì una trasparenza nei bilanci dei gruppi alla Camera, ma con un controllo interno a Montecitorio e non con un passaggio al vaglio di una società di certificazione esterna, come aveva proposto il presidente della Camera. Ma rispetto a questa impostazione della bozza di nuovo Regolamento della Giunta, di cui erano stati incaricati i deputati Antonio Leone (Pdl) e Gianclaudio Bressa (Pd), in aula si è registrato oggi un diverso orientamento.

“Il Pd si avvarrà in ogni caso di società di revisione per certificare il bilancio del gruppo parlamentare”, ha affermato il capogruppo democratico Dario Franceschini, commentando la notizia per cui la giunta per il regolamento si appresta a votare una norma che non prevede il controllo esterno. “Le norme che andranno domani in giunta – ha detto Franceschini – possono essere migliorate e noi le integreremo nel senso che prevediamo la possibilità di ricorrere a società esterne per la certificazione dei bilanci. E in ogni caso, noi del Pd intendiamo avvalerci di questa possibilita”. Franceschini ricorda poi che, a nome del partito, lo scorso 6 aprile aveva scritto una lettera al presidente della Camera Gianfranco Fini, nella quale chiedeva di garantire una normativa più stringente in tema di controlli ai bilanci dei gruppi parlamentari.

“Le risorse trasferite ai singoli gruppi – scriveva il capogruppo dei democratici a Montecitorio – per il personale e il funzionamento è bene infatti siano inquadrate in una omogeneità di norme sulla trasparenza dei bilanci e sulle stesse regole per la loro approvazione, che salvaguardi l’autonomia delle scelte di ciascun gruppo sull’utilizzo dei fondi assegnati, ma nell’ambito di una vincolante normativa di riferimento, oggi del tutto inesistente”. “Sono certo – scrive Franceschini a Fini – che tu vorrai prendere al più presto, nell’interesse della Camera e dei singoli gruppi parlamentari, una iniziativa in tal senso”.

Anche il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini sulla questione della revisione dei bilanci del gruppo si esprime a favore di un controllo ‘terzo’: “In un momento come questo – dice Casini – noi non possiamo rischiare di incorrere in alcun modo in malintesi. Per questo indipendentemente da quello che farà la giunta per il regolamento, il gruppo che rappresento incaricherà in ogni caso una società esterna per certificare i nostri bilanci. Così vogliamo tagliare l’erba di possibili polemiche future”. “Noi – aggiunge Casini – vogliamo dimostrare che non è vero che i politici sono ladri. E con la nostra scelta le chiacchiere staranno a zero”.

Sugli interventi critici sul testo che sarà esaminato dalla giunta del regolamento domani e che dovrebbe, secondo quanto emerso da alcune indiscrezioni, cambiare quanto previsto dal testo iniziale, ovvero che la certificazione del bilancio dei gruppi non debba più essere affidata a società di revisione esterne ma venga realizzata da organismi interni alla Camera, c’è stata la replica, sempre in aula, da parte di Fini. “Gli interventi che si sono succeduti oggi in aula – ha detto il presidente della Camera – saranno senz’altro di ausilio alla giunta per il Regolamento che era già stata convocata domani e che potrà valutare l’opportunità di ripristinare il testo iniziale”. “Il testo che verrà approvato in giunta – ha ricordato Fini – sarà votato in aula nelle settimane successive”.

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