Roma, 19 ago. (LaPresse) – “La cultura dei cattolici deve avere un ruolo. E’ che oggi non possiamo dire come sarà la politica domani, non c’è nemmeno la legge elettorale. Di sicuro possiamo dire che c’è bisogno di un soggetto terzo: il centro”. Lo dice il ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi in un’intervista a ‘La Stampa’. “Non sto pensando a un partito confessionale – prosegue – bensì a un centro che governi una coalizione. De Gasperi, coi suoi esecutivi, ha sempre preferito governare con altri partiti, anche quando aveva quasi la maggioranza assoluta”. “Il bipolarismo – afferma Riccardi – mi appare in buona parte inadeguato tanto è vero che il Pdl ha rinunciato al governo per una particolare grande coalizione, e per le stesse ragioni il Pd ha rinunciato a elezioni in cui i sondaggi lo davano in vantaggi”. Riccardi tiene a precisare che il suo è un ragionamento da “cittadino”, pensando non un partito confessionale ma “un luogo in cui la cultura cattolica si incontra con i laici per trovare una sintesi”.
Per il titolare del dicastero della Cooperazione è preoccupante il distacco dei giovani dalla politica”: “bisogna trovare- dice – un linguaggio meno gridato, ma che faccia riferimento a una cultura” e anche imparare a ragionare “parlando di Europa” e non solo di Italia. Sul futuro del premier dopo la legislatura Riccardi dice che “Monti è un valore per la politica e converrà continuare a utilizzarlo. All’estero si sono accorti che non è l’avvocato degli italiani, ma uno che ha qualcosa da dire sull’Europa e sul mondo”.
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