Roma, 31 lug. (LaPresse) – “Decisamente sì, è un tunnel. Ma stanno succedendo due cose: la fine del tunnel sta cominciando a illuminarsi e ci stiamo avvicinando alla fine di questo tunnel”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti intervenendo telefonicamente alla trasmissione di Radio1 ‘Radio Anch’io’. “Abbiamo preso importanti decisioni a 17 e a 27 il 28-29 giugno in Consiglio europeo – ha proseguito – e adesso ne stiamo vedendo le conseguenze in termini di maggiore disponibilità anche dei singoli governi a fare tutti la loro parte e ciascuno i compiti a casa”.

“Oggi la colazione con Hollande servirà per verificare i rispettivi punti vista e vedere come Francia e Italia possano contribuire al processo di messa in sicurezza dell’euro, costruzione qualche volta scricchiolante” ha aggiunto Monti. “Vorremo dare un senso di solido e forte lavoro insieme contemporaneamente con la Germania, punto di riferimento essenziale. Credo che la chiave di volta sia quella di spingere tutti all’attuazione senza ritardi e ritorni indietro sulle decisioni prese a Bruxelles a fine giugno” ha proseguito il premier. “Vorremo dare un senso di solido e forte lavoro insieme contemporaneamente con la Germania, punto di riferimento essenziale. Credo che la chiave di volta sia quella di spingere tutti all’attuazione senza ritardi e ritorni indietro sulle decisioni prese a Bruxelles a fine giugno” ha ancora spiegato Monti auspicando che l’euro “non sia un fattore di disintegrazione. Ci vuole uno sforzo per superare i pregiudizi reciproci”.

Infine la Finlandia, “che ha fatto progressi rilevanti nella sua economia in questi anni. I finlandesi dovrebbero rendersi conto di quello che l’Italia ha fatto in questi anni e soprattutto in questi mesi. Sarà un discorso fra amici che si rispettano. Non chiederò solidarietà” ha detto il presidente del Consiglio riferendosi alla tappa finlandese del suo tour europeo dei prossimi giorni, riferendosi al veto posto da Helsinki ai meccanismi anti-spread decisi dall’eurogruppo a fine giugno.

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