Milano, 25 lug. (LaPresse) – “Non ho nulla da temere”. Così il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in un passaggio del suo intervento alla conferenza stampa a Palazzo Lombardia in cui ha commentato l’avviso di garanzia ricevuto oggi dalla procura di Milano per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione Maugeri. Formigoni ha precisato di essere “tranquillo e sicuro” di quello che ha fatto e ha spiegato che “non sono state sprecate risorse pubbliche” e non sono state favorite in alcun modo le strutture della sanità privata come il San Raffaele e la Fondazione Maugeri a scapito di altre. Le delibere al centro delle indagini, infatti “interessano tutte le strutture della sanità lombarda, che sono state tutte trattate allo stesso modo”. Proprio per questo, secondo Formigoni, “la corruzione non c’è” e l’avviso di garanzia “è infondato e insussitente”.
“Ho letto le carte e mi sono detto: tutto qua? Non c’è nessuna novità perché sono cose che avevo già letto sui giornali”, ha aggiunto ancora Formigoni. “Voi sapevate tutto, forse prima di me”, ha proseguito rivolgendosi ai giornalisti presenti a Palazzo Lombardia. “Congratulazioni – ha detto ancora – perché alcuni di voi sono stati dei degnissimi gazzettieri della procura di Milano, diligenti esecutori di ordini, diligenti portatori all’esterno di documenti secretati e ultrasecretati, provvisori che varie parti avevano redatto”. “Dopo aver letto le carte all’inizio di oggi pomeriggio – ha aggiunto – nulla di nuovo è emerso e sono i soliti episodi che io in più occasioni ho definito falsi, non a me riferibili, gravemente deformati”. “In sostanza – ha concluso – dopo la lettura di questi atti non ho proprio nulla da temere”.
Non c’è stata nessuna irregolarità nelle erogazioni di denaro pubblico nè “spreco di denaro pubblico”, ha ribadito più volte il presidente della Regione Lombardia nel corso della conferenza stampa. Per Formigoni, infatti, non esiste alcun atto di corruzione che riguardi lui, la sua giunta o il consiglio regionale “perché la Maugeri e il San Raffaele non hanno ricevuto nessunissimo vantaggio. Non un euro di denaro pubblico è stato buttato via, la Regione non ha ricevuto alcun danno dal signor Daccò, dal signor Simone o dal San Raffaele. Se dei fondi sono stati malversati – ha proseguito – si tratta di fondi privati”. Per Formigoni, infine, se ci fossero stati dei vantaggi indebitamenti concessi alla sanità privata “gli altri istituti privati e pubblici” che guardano “con occhi di bracia” l’operato della Regione e la distribuzione di fondi pubblici “vedendo che avevamo dato un centesimo in più alla Maugeri sarebbero venuti loro, molto prima di voi giornalisti, a protestare”.
Formigoni, che si è detto assolutamente sicuro di se stesso, ha poi precisato che l’interrogatorio fissato per sabato potrebbe slittare. “Verificheremo una data che sia congrua agli impegni di tutti – ha aggiunto Formigoni – e avrò il piacere di spiegare direttamente ai magistrati di cosa mi occupo senza passare attraverso il filtro” dei media “che non è sempre fedele”. Formigoni ha poi aggiunto di aver chiesto tempo addietro ai magistrati di essersi “offerto di parlare prima con i magistrati ma sono stati loro a non volermi sentire. Quindi immagino che non ci saranno molte cose da dire perché – conclude – mi ero offerto di parlare e mi hanno detto che non era necessario. Oggi con questo atto hanno deciso che e’ utile che si sentiamo. Andrò senz’altro a trovarli in un giorno concordato”.
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