Roma, 18 lug. (LaPresse) – E’ durato circa 70 minuti il vertice Napolitano-Monti. Sul tavolo i vari decreti economici del Governo, il rischio default della Sicilia e quasi sicuramente l’avanzamento della riforma della legge elettorale. Un occhio di riguardo poi sarà stato dato al vertice europeo di venerdì. Ad annunciare un po’ a sorpresa l’incontro con Monti era stato il Capo dello Stato, in modo quasi rocambolesco per gli ingessati ritmi del Quirinale. “Il mio intervento sarà breve per l’imprevisto incontro urgente con il presidente del Consiglio come imprevedibili sono l’accavallarsi delle scadenze politico istituzionali interne ed internazionali” ha detto Napolitano alle 11.15 nel suo intervento durante il convegno ‘L’insegnamento del diritto pubblico e costituzionale nelle facoltà di Scienze Politiche’ alla biblioteca del Quirinale.
Praticamente in contemporanea il premier Mario Monti lasciava palazzo Chigi e attorno alle 11.30 il vertice iniziava. Bocche cucitissime al Quirinale, che faceva addirittura uscire dal palazzo tutti i giornalisti. Non restava che chiedere ai corazzieri, ma non sono mai di molte parole. Dalla sede del Governo intanto si faceva sapere che l’incontro definito “urgente” dal presidente della Repubblica, era stato richiesto dallo stesso Monti già ieri sera. Ufficialmente, secondo quanto si apprendeva, al centro dell’incontro solo “il rischio di default della Regione Sicilia e l’iter dei provvedimenti in Parlamento”. Difficile che però si siano fermati Napolitano e Monti vista l’effervescenza di queste ore. Attorno all’una l’assise si scioglieva ma le bocche rimanevano cucitissime, sia al Colle che in piazza Colonna.
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