Amburgo (Germania), 16 lug. (LaPresse) – “A sei mesi dal mio addio al Governo sono ottimista, perché è la mia natura. Ma sono anche preoccupato perché l’Europa non è ancora una vera unione, e la Bce non ha poteri sufficienti per difendere l’euro”. Comincia così l’intervista di Silvio Berlusconi al più popolare quotidiano tedesco, la Bild, la prima concessa dopo il suo ritorno in campo. La prima novità è la conferma che il Pdl è morto, e torna Forza Italia, poi Berlusconi si lascia andare alle consuete critiche al sistema istituzionale italiano e alla lentezza nell’approvazione di qualsivoglia riforma, critiche che vengono rivolte anche al ‘Porcellum’, peraltro approvato dalla maggioranza di centrodestra e che nel 2008 gli aveva consegnano una maggioranza compatta.

Nonostante ciò a Monti, Berlusconi invidia proprio la sua maggioranza così ampia, “è quella che gli dà forza”. Berlusconi poi ribadisce che grazie al suo Governo il debito pubblico non ci ha schiacciato, nonostante i numeri dicano altro relativamente ai suoi 11 anni di governo. Berlusconi poi nega ancora l’esistenza di una crisi strutturale per il nostro Paese parlando di pessimismo e fattore psicologico, “che si battono con l’ottimismo e e la fiducia”. Sui rapporti italo-tedeschi, Berlusconi nega che ci sia freddezza verso la Merkel ed auspica “una Germania più europea e un’Europa meno tedesca”. E sul suo rapporto con Merkel, Berlusconi è ottimista: “Ammiro la sua serietà e preparazione oltre alla competenza e non dimentico quando con me visitò le rovine dell’Abruzzo”.

E qui il reporter della Bild racconta del colpo di teatro preparato da Berlusconi che durante l’intervista avrebbe tirato fuori una cartella piena di foto di lui con la Merkel sorridenti e felici. Sul recente doppio confronto italo-tedesco tra Bruxelles ed Euro 2012, Berlusconi non vede vincitori: “La vittoria vera arriverà quando saremo fuori dalla crisi”. Si passa poi al bunga bunga: “Le ragazze da me hanno solo ballato – spiega Berlusconi – come in una qualsiasi discoteca. Sono accuse che svaniranno nel nulla, come tutte le altre dei 50 processi che ho subito in vita mia”. Si chiude con al politica estera: “Sono l’unico leader che può vantare buoni rapporti con Russia e Usa al contempo” rivendica l’ex premier, che sulla Siria aggiunge: “Ne parlerò con Putin, che mi vede un po’ con un fratello maggiore, parliamo un po’ di tutto”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata