Bruxelles, 29 giu. (LaPresse) -“Importanti passi avanti sono stati fatti” dall’Unione europea. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, in conferenza stampa, a Bruxelles, al termine del vertice europeo, oggi nella sua seconda giornata. Un Monti visibilmente soddisfatto per il risultato portato a casa dopo una lunga notte di trattativa, finita oggi all’alba, definita “dura” dallo stesso premier. “Passi – ha detto Monti – che corrispondono a ciò che l’Italia sostiene. Si è adottato un patto per la crescita e l’occupazione, che contiene una serie di importanti misure coordinate a livello europeo e nazionale”.

“Abbiamo pensato di fare anche azione di promozione presso altri Paesi dell’ idea di forte sinergia fra disciplina di bilancio e misure per la crescita”, ha affermato il presidente del Consiglio Monti. “E siamo lieti – ha aggiunto il professore a capo del governo tecnico- che ciò pervada anche la politica economica francese, che nel periodo elettorale si era presentata con accenti diversi. L’asse di dialogo è buono su diversi fronti con una pluralità di Paesi”. Sono stati presi “impegni per 120 miliardi di euro, che vuol dire l’1% del Pil dell’Unione europea, che non vanno valutati solo come impegni di spesa”, ha illustrato il presidente del Consiglio Monti. “Si tratta – ha aggiunto – di una serie di azioni strutturali, di azioni coordinate e di idee che poi cammineranno con le loro gambe”.

“Con le tensioni attuali” sui mercati “abbiamo contribuito a forzare le considerazione dell’agenda dei lavori per le misure” e “nella lunga seduta notturna abbiamo prodotto un testo che ci sembra molto concreto con decisioni su interventi di breve termine e poco fa in chiusura il consiglio europeo a 27 ha salutato queste decisioni e ne ha preso atto”, ha detto Monti. “Decisioni che saranno tradotte in meccanismi operativi dall’ Eurogruppo del 9 luglio”, ha annunciato, con soddisfazione, in conferenza stampa, il capo del governo italiano, a conclusione del vertice Ue.

Non c’è la Troika nelle procedure previste per l’Efsf e l’Esm” come meccanismo in funzioni antispread, ha ribadito il premier Mario Monti, che ha spiegato che “non c’è una cessione di sovranità” o un intervento “pesante” come quello attuato da Ue,Bce e Fmi nelle capitali europee che hanno richiesto gli aiuti. Sono state adottate “misure a breve – ha sottolineato Monti- per stabilizzare il mercato dei titoli sovrani” ed è stata decisa “la possibilità di usare il fondo salva- stati e meccanismi di stabilizzazione in modo flessibile ed efficace”. Per questo – ha illustrato il premier italiano – “è stato predisposto uno schema di intervento per i Paesi che rispettano le rispettive raccomandazioni specifiche di Paese e altri impegni, come il patto di stabilità”. “Questi Paesi- ha proseguito Monti – in regola, cioè adempienti, non sono candidati al salvataggio, ma possono avere difficoltà nel mercato, ciò nonostante. Per questo è stato previsto che il fondo, cioè il meccanismo di stabilità salva Stati, potrà intervenire per stabilizzare i mercati Ci sarà un memorandum e la Bce agirà come agente del meccanisimo nello svolgimento di operazioni di mercato”.

E sullo scenario di un ricorso dell’Italia al meccanismo antispread Monti ha ribadito che non pensa sia il caso del nostro Paese. Almeno non per il momento: “Sarebbe molto azzardato fare delle previsioni- ha spiegato il premier- ho detto che in questo momento l’Italia non pensa di attivare questo meccanismo. Non posso escludere niente in futuro. Può darsi benissimo che l’Italia prima o poi ritenga di utilizzarlo in questo momento no”.

“La situazione economica italiana è pesante e non ho mai pensato che si potesse trasformarla in leggera e rapida salita in pochi mesi”, ha ammesso il premier Mario Monti- “Perché – ha aggiunto – c’è la fatica a muoversi sotto il punto di vista del tasso di crescita e non ci sono state circostanze per inaffiare la crescita come una pianticella. Abbiamo dovuto fare la riforma delle pensioni e del mercato del lavoro che molti osservatori internazionali considerano avanzata e importante e la prossima tappa è la concretezza dei risultati della spending review”.

Infine,sui rapporti con la cancelliera tedesca con cui Monti è riuscito ad affermare a Bruxelles, nella lunga notte europea del vertice, la linea dura per arrivare a meccanismi per affrontare le tensioni dei mercati sui Paesi virtuosi, quelli adempienti, Monti ha detto: “Con la signora Merkel c’è un ottimo rapporto, come c’era prima”. Il professore ha poi ricordando il bilaterale in programma a Roma il 4 luglio quando, ha spiegato il premier, “ospiteremo con piacere la cancelliera a Roma”.

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