Roma, 26 giu. (LaPresse) – “Credo che in un momento così intenso, sia importante che l’Italia arrivi ad un difficilissimo negoziato con la forza di un tandem Governo-Parlamento” e che ci sia “un motore unico che spinga l’Europa”. Il presidente del Consiglio Mario Monti in vista del prossimo Consiglio europeo del 28 e 29 giungo, interviene nell’aula di Montecitorio dove è in corso la discussione generale sulle mozioni sostegno all’esecutivo dei professori. “Gli orientamenti condivisi tra Parlamento e Governo – sottolinea il premier – non sono rimasti in quest’aula ma hanno contribuito a plasmare, insieme agli indirizzi degli altri stati membri una agenda comune europea su cui il governo italiano, come è stato riconosciuto, è stato particolarmente protagonista”.

Per non perdere punti d’innanzi agli occhi degli osservatori internazionali è necessario che l’Italia dimostri di aver fatto i suoi compiti a casa e di averli fatti bene. “Occorre – spiega Monti – non dare alibi agli osservatori, non sempre benevoli, che guardano all’azione dell’Italia”. Guarda negli occhi i membri dell’assemblea di Montecitorio, Monti, e annuncia l’intenzione di scrivere, dopo l’approvazione della riforma del mercato del lavoro, “una lettera al presidente del Consiglio europeo e della commissione per informarli dei progressi fatti fino ad oggi dall’Italia sulle riforme che ci venivano richieste”. “Non dobbiamo aver nessun complesso, noi rispettiamo le regole”, scandisce Monti in aula, chiamando l’applauso della sua maggioranza (e non solo). L’applauso piace a Monti che gonfia il petto e se ne chiama un altro: “Sono un po’ stufo come europeo che la crisi dell’eurozona sia sempre parte dell’agenda dei G8 e G20”. Per il Consiglio europeo di giovedì e venerdì gli obiettivi dell’Italia riguardano “la crescita e la stabilizzazione dell’euro” spiega ancora Monti.

“Per quanto riguarda la crescita sta emergendo un consenso verso un pacchetto ampio di misure per stimolare l’economia e che contiene molti degli elementi che l’Italia per prima ha presentato. Un tassello importante in questo quadro è quello degli investimenti pubblici produttivi”. “Accanto alla crescita – ribadisce Monti – è necessario completare l’agenda con misure per stabilizzare i mercati”. “La proposta dell’Italia di usare i firewalls Efsf-Esm è un meccanismo di stabilità che si applica a chi, avendo rispettato gli obblighi di finanza pubblica, chieda che venga anticipato quel tardivo riconoscimento che il mercato riserva a questi progressi”. Il presidente della Bundesbank, aggiunge Monti, “a giudicare da un’intervista, ha capito male la proposta dell’Italia. L’Italia non intende chiedere quegli aiuti che sono riservati ai Paesi che non hanno fatto una severa cura”. “Con l’arrivo di un nuovo presidente della Repubblica francese di orientamento politico opposto a quello del Cancelliere tedesco, è stata mia intenzione che in tempi brevi i due trovassero un linguaggio comune: credo sia stato apprezzato il fatto che l’Italia abbia favorito l’avvicinamento tra Francia e Germania”, aggiunge Monti prendendosi i meriti di aver avvicinato François Hollande e Angela Merkel, provenienti da posizioni diametralmente opposte. Tuttavia, sottolinea il premier, “l’accordo tra Francia e Germania è condizione necessaria ma non è sufficiente” per la riuscita del Consiglio europeo.

“In queste ore – aggiunge – stiamo parlando con alcuni capi di Governo dei Paesi non-euro affinchè al Consiglio prima del vertice dell’eurozona rappresentino la loro preoccupazione in modo che quando ci vedremo a 27 troveremo maggiore impulso per prendere decisioni difficili”. Sul vertice di Bruxelles aleggia quindi quella che Silvio Berlusconi chiama “assoluta indeterminatezza” e Monti in aula non può che dare ragione al suo predecessore spiegando che l’indeterminatezza c’è, ed è fisiologica visto che “c’è uno spazio negoziale aperto” perché “non è una riunione in cui si andrà a porre un visto formale su documenti pre-preparati”. Il professore per questa ragione è “disponibile a lavorare fino a domenica sera perché alla riapertura dei mercati lunedì 2 luglio ci si presenti irrobustiti” dal punto di vista della “crescita” ma “anche da meccanismi soddisfacenti per resistere alle tensioni del mercato. Non possiamo permetterci che questa straordinaria costruzione dell’Unione europea possa andare distrutta”.

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