Roma, 21 giu. (LaPresse) – “L’abbiamo sentita più volte assumersi la responsabilità di essere garante ma ritengo che in questa vicenda lei non sia stato né garante politico né garante sul profilo della funzione notarile”. Così il presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, si è rivolta al presidente del Senato, Renato Schifani, in aula durante l’esame delle riforme costituzionali. “Abbiamo denunciato – prosegue Finocchiaro – che gli emendamenti del Pdl sul semipresidenzialismo sono inammissibili ma nel momento in cui lei li ha dichiarati ammissibiili verrano messi in votazione e se non si imporrà da parte sua un rinvio in commissione avverrà l’incidente di percorso e il relatore si dimetterà. Non capisco perché lei non scelga la strada maestra per onorare la promessa fatta al Senato e agli italiani”. “L’iter di questo provvedimento ha deviato scartando di lato improvvisamente dall’intesa che si era raggiunta in commissione e la cui strada in aula sembrava sgombra da inciampi. Quel patto è stato violato con gli emendamenti sul semipresidenzialismo presentati dal Pdl e questa ritessitura con la Lega” ha aggiunto la Finocchiaro.
“Il mio auspicio è realizzare riforme con la più ampia convergenza, ma voglio ricordare che non sono un segretario politico. La mia funzione è di esercitare una moral suasion e non di imporre scelte politiche che non mi competono. Anche i miei predecessori hanno riconosciuto a tutti il diritto di esprimersi nella sovranità dell’aula”. Così il presidente del Senato, Renato Schifani, replicando all’attacco della presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, in aula al Senato. “Il Presidente del Senato, Renato Schifani, è da quattro anni presidio di correttezza istituzionale, lealtà e imparzialità. Il Pd dica chiaro che vuole lasciare ai partiti la scelta del Presidente della Repubblica, invece di prendersela con chi ha sempre difeso il Senato della Repubblica” ha subito dichiarato il segretario politico del Pdl, Angelino Alfano.
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