Roma, 18 giu. (LaPresse) – Pdl, Pd e Terzo Polo pronti ad aprire allo sprint chiesto dal presidente del Consiglio, Mario Monti, in vista del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno, sul disegno di legge per la riforma del mercato del lavoro alla Camera. Ma il via libera appare legato al caso esodati. Il premier vuole presentarsi all’appuntamento europeo di Bruxelles di fine mese con l’ok di Montecitorio alla riforma, ma in commissione non è arrivata nessuna richiesta formale di accelerazione da parte del governo: segno, sottolineano fonti parlamentari, che l’esecutivo attende di valutare le reazioni dei partiti all’informativa sugli esodati che il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, terrà domani pomeriggio in Senato. Ore di mediazione, dunque, con lo stesso ministro che domani, secondo quanto si apprende, incontrerà i capigruppo di maggioranza alla Camera. Se le proposte della titolare del dicastero di via Veneto su questo tema dovessero trovare il plauso dei partiti, quest’ultimi sarebbero pronti a sciogliere le ultime riserve sull’accelerazione del ddl lavoro in commissione. In questa direzione vanno le dichiarazioni del capogruppo del Pd in commissione Lavoro, Cesare Damiano, e di altri esponenti del partito del Nazareno. Meno attendisti sono invece Udc e Fli: Pier Ferdinando Casini propone il via libera alla riforma entro il 28 giugno, per poi fare “una verifica, un tagliando” in un secondo tempo, mentre il capogruppo di Futuro e libertà, Benedetto Della Vedova, sottolinea che i partiti possono compiere “uno sforzo di responsabilità” se c’è la “volontà politica”. L’iter attuale prevede che l’approdo del ddl nell’emiciclo di Montecitorio avvenga nella prima settimana di luglio, ma il presidente della commissione Lavoro, Silvano Moffa, si dice disponibile a lavorare “anche di sabato e di domenica”, purchè “tutti si assumano la responsabilità”, visto che con l’accelerazione si rischia di “esautorare” il ruolo del parlamento.
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