Roma, 10 mag. (LaPresse) – Ammonta già a 207 milioni di euro, in un anno e mezzo, il totale dei rimborsi che lo Stato italiano ha liquidato – o dovrà liquidare a breve – a 2400 medici, associati a Consulcesi, che si occupa di tutelare i diritti legali dei medici, e che da novembre 2010 ad oggi ha vinto sei cause in tutta Italia per riconoscere agli specializzandi il diritto di ricevere il rimborso per le borse di studio non erogate dal 1982 al 1991. Ultime, in ordine di tempo, sono le due sentenze emesse il 26 aprile dal Tribunale ordinario di Roma e il 30 aprile dalla Corte d’Appello di Roma, che obbligano lo Stato a versare, rispettivamente, 32 e 25 milioni di euro a 1430 medici specializzandi. Cifre destinate a salire, considerando che il numero di specializzandi che in quegli anni non ha ricevuto le borse di studio è pari a 120mila e, secondo una stima di Consulcesi, potrebbe portare lo Stato a liquidare 12 miliardi di euro di risarcimento. Ad oggi, infatti, a ciascun medico che ha vinto la causa è stato riconosciuto il diritto di ricevere 11mila euro per ogni anno di specializzazione più gli interessi di rivalutazione calcolati sugli anni di esercizio.
Secondo quanto spiega Consulcesi lo Stato italiano ha recepito in ritardo di 10 anni la direttiva europea che prevede, dal 1983, che i medici iscritti a un corso di specializzazione ricevano un’adeguata remunerazione sotto forma di borsa di studio. La conseguenza è stata, quindi, l’esclusione dai diritti sanciti di tutti quei medici che hanno frequentato i corsi di specializzazione dal 1982 al 1991, circa 120mila, tra cui i 2400 che hanno ottenuto il risarcimento dallo Stato con le sentenze dei tribunali ordinari di Roma, Trieste e Genova e con quelle della Corte d’Appello della capitale e della Corte di Cassazione.
“Questa situazione – spiega il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella – dipende dalle inadempienze dei governi di quegli anni e ora vorremmo sederci al tavolo delle trattative con l’attuale esecutivo per trovare una soluzione che faccia l’interesse dei medici e non rappresenti un costo esorbitante per lo Stato”. Un confronto era già stato chiesto al governo Berlusconi, ma si era concluso con un nulla di fatto. Oggi Consulcesi torna alla carica e lo fa anche con un disegno di legge, a firma del senatore del Popolo della libertà, Stefano de Lillo, nel quale si propone una sorta di risarcimento forfettario per tutti quei medici che hanno già intentato una causa. Il ddl, presentato a giugno 2011 e che verrà riproposto oggi in Aula al Senato, prevede che lo Stato eroghi a titolo di risarcimento 500 milioni di euro, da diluire in più anni “e da corrispondere – spiega Tortorella – anche con ritenuta d’acconto o con Buoni del Tesoro. Naturalmente tutto ancora da discutere e definire”.
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