Roma, 30 apr. (LaPresse) – Un’azione di disobbedienza contro la tassa “più odiosa”, l’Imu, perchè “è ora di ribellarsi” contro un governo “dei record negativi” e dire no ad Equitalia. E’ stato l’ex ministro dell’Interno e triumviro della Lega Nord, Roberto Maroni, a lanciare la proposta di una “opposizione fiscale” dalla sua pagina Facebook: un annuncio che dalla Rete è subito rimbalzato nel dibattito politico, suscitando consensi e critiche. Ad appoggiare l’iniziativa di Maroni sarebbero pronti almeno 500 sindaci, gli stessi che domani si ritroveranno a Zanica, in provincia di Bergamo, in occasione del ‘Lega unita day’. Ma, al di là del consenso interno al Carroccio, l’ipotesi di uno sciopero fiscale ha riacceso la discussione sul ‘che fare’ tra tutti i primi cittadini d’Italia. A iniziare dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ lancia l’allarme di una possibile “esplosione sociale”, a settembre, nel caso in cui il governo e il parlamento non assumessero in tempi brevi delle iniziative “che vanno nella direzione di più equità e sviluppo”. Pisapia lamenta, inoltre, i tagli ai comuni e chiede all’esecutivo l’avvio di nuovi cantieri per far ripartire l’economia, nonchè di pagare i crediti delle aziende fornitrici e i rimborsi sull’Iva. Il primo cittadino del capoluogo lombardo non sposa la rivolta fiscale contro l’Imu del partito di via Bellerio perchè, dice sempre al ‘Corriere’, “diventa un aiuto all’evasione e non un contributo per modificare una norma ritenuta ingiusta”, ma allo stesso tempo sottolinea che “di fronte a un obiettivo giusto o che risponde a un interesse generale, chi ha un ruolo istituzionale non deve alzare steccati, ma farsene partecipe se non protagonista”. L’Anci, l’associazione che racchiude i comuni italiani, è sulla stessa lunghezza d’onda di Pisapia, pronta però a lanciare una mobilitazione a Venezia, il 24 maggio, contro “una patrimoniale mascherata”. Sull’organizzazione guidata da Graziano Delrio è forte il pressing di molti sindaci, anche del Sud: i primi cittadini dei comuni della Basilicata hanno chiesto “l’attribuzione totale dell’Imu ai comuni” e la rimozione del patto di stabilità.
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