Milano, 20 apr. (LaPresse) – Silvio Berlusconi intende riprendere ad organizzare cene con giovani avvenenti impegnate in gare di burlesque non appena sarà possibile. Lo ha annunciato lo stesso ex premier, parlando alla fine di una udienza sul caso Ruby nel tribunale di Milano, spiegando, a chi gli chiedeva se queste gare si facessero ancora ad Arcore: “No, perchè con tutto quello che è stato fatto mi è passata un po’ la voglia, ma intendo riprendere a farle appena sarà possibile”. Berlusconi ha definito il burlesque uno spettacolo “riconosciuto” e “bellissimo” e “decisamente meno estremo rispetto a certi spettacoli che si vedono in tv e nei teatri”.
Le giovani ospiti delle cene di Arcore per mascherarsi, ha spiegato, avevano a disposizione una sessantina di costumi, regalati a Berlusconi dall’ex leader libico Muhammar Gheddafi. Si trattava, ha detto, di vestiti “bellissimi, con pietre preziose” e ricamati. Berlusconi ha ammesso che c’erano costumi da poliziotto e da infermiera, ma ha negato ci fossero abiti da suora o che qualche ospite si sia mai camuffata con maglia e maschera di Ronaldhino. Berlusconi ha raccontato di aver notato gli abiti ad una fiera di vestiti africani a Tripoli e che poi Gheddafi glieli aveva recapitati come sorpresa.
Berlusconi ha poi spiegato di mantenere quasi tutte le ragazze coinvolte nel processo sul caso Ruby: “Mantengo – ha detto – quasi tutte le ragazze coinvolte nel processo e mi costa caro. Lo faccio versando loro un bonifico ogni mese, a seconda delle esigenze personali”. A chi gli chiedeva se non temesse conseguenze sul piano legale, l’ex presidente del Consiglio ha risposto: “E allora lasciamole morire? Lasciamole andare a prostituirsi?”, ha aggiunto precisando che non teme che venga aperto un fascicolo su questo aspetto “perchè tanto aprono tutti i fascicoli che vogliono”. Nei giorni scorsi i pm milanesi avevano effettuato un supplemento d’indagine su passaggi di denaro da un conto nella disponibilità di Silvio Berlusconi ad Imma e Concetta De Vivo, tramite un conto del loro padre e a Nicole Minetti. La Minetti avrebbe utilizzato parte di quei fondi per pagare i suoi legali.
L’ex premier è poi tornato sulla celebre telefonata alla questura di Milano per la giovane marocchina Ruby, nella quale disse che si trattava della nipote dell’allora presidente egiziano Hosni Mubarak. “Se non avessi avvisato la questura” che Ruby poteva essere la nipote di Mubarak “avrei mancato al mio dovere”, ha detto Berlusconi, ribadendo di non aver esercitato alcuna pressione sui funzionari di via Fatebenefratelli per far affidare Ruby a Nicole Minetti. Si è trattato, insomma, di “un intervento che ho eseguito come premier” anche perchè dalle informazioni in possesso di Berlusconi e del suo entourage emergeva “che quella ragazza fosse parente del presidente Mubarak ed era mio dovere segnalarlo”. Una volta appurata che la giovane era invece marocchina, Berlusconi dice di essersi “disinteressato” delle sue vicende successive.
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