Roma, 13 mar. (LaPresse) – La compagnia armatrice della Enrica Lexie “ha accolto la richiesta indiana di far entrare la nave in acque indiane autorizzando a deviare la rotta”. Così il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, nel corso di una informativa in Senato sul fallito blitz in Nigeria e sulla vicenda dei marò in India. Inoltre, ha aggiunto il titolare della Farnesina, la consegna dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è avvenuta “per effetto di evidenti e chiare azioni coercitive da parte delle autorità indiane”.
Terzi ha ribadito, infine, che come ministro degli Esteri “non aveva titolo per opporsi alla decisione del comandante di sbarcare i due militari italiani”.
Terzi ha spiegato poi che “il trasferimento dell’imbarcazione Erica Lexie in acque indiane e lo scalo dei marò a terra è avvenuto nonostante una opposizione ferma delle nostre autorità diplomatiche e militari presenti in quel momento”. Secondo il titolare della Farnesina “fanno rabbrividire le immagini pubblicate su alcuni giornali locali indiani dei nostri due marò additati irresponsabilmente come assassini e banditi del mare”.
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