L’avvocato inglese David Mills non avrebbe mai ricevuto 600 mila dollari da Silvio Berlusconi. Quella somma appartaneva invece all’armatore napoletano Diego Attanasio, che era cliente di Mills e aveva firmato una procura generale a favore del legale inglese prima di rientrare in Italia ed essere arrestato per altre vicende giudiziarie. Lo ha affermato lo stesso Mills nel corso dell’udienza del processo che vede Silvio Berlusconi imputato per corruzione in atti giudiziari per aver ‘comparto’ la sua testimonianza nei due processi All Iberian e per tangenti alal Guardia di Finanza.

Mills, interrogato dal pm Fabio De Pasquale in rogatoria da Londra, ha fatto anche di più. Dopo aver cercato di non parlare di Horizon, società off shore del gruppo Fininvest che sarebbe stata creata per celare la proprietà di Telepiù da parte di Berlusconi, per il timore dell’l’auto-incriminazione, Mills ha incalzato il pm. “Perché non mi chiede da dove venivano i 600 mila dollari?” ha chiesto a De Pasquale. E il pm gli ha risposto: “Va bene. Lei si è appropriato di 600 mila dollari di Attanasio?”. “Se la mette così, sì – ha replicato l’avvocato inglese – Attanasio mi ha dato il consenso a prendere e gestire quei soldi”.

De Pasquale a questo punto non ha potuto fare a meno di ricordare che l’armatore napoletano solo pochi mesi fa, sia nel processo a carico di Berlusconi che nel processo allo stesso Mills, “non ha mai detto di averle regalato questi soldi”. Il denaro ricevuto da Attanasio, ha quindi spiegato Mills, è stato “classificato come prestito, in parte come spese, in parte come regalo”. E rispondendo al pm che gli chiedeva se dovesse “ridare dei soldi ad Attanasio” Mills ha detto di no perchè quella somma “era il prodotto di un investimento, di una vendita. Non mi ha mai dato un assegno, né denaro contante e non è stato fatto nemmeno un trasferimento bancario”. Poi l’avvocato d’affari inglese illustra punto per punto i documenti che spiegano tutto. “Perché non da detto subito che i soldi li aveva ricevuti da Attanasio?” lo incalza il pm De Pasquale e Mills risponde spiegando di avere taciuto per la “preoccupazione legata a possibili indagini, anche carattere fiscale, in Italia su Attanasio” che era già stato arrestato per altre vicende.

Mills ha anche tenuto a ribadire di essere innocente e ha accusato il pm di aver fatto sì che fosse condannato a 4 anni e 6 mesi di carcere “per una sua teoria”. Una versione ben diversa rispetto a quella che il legale britannico aveva fornito ai pm milanesi il 18 luglio 2004, quando aveva chiamato in causa Berlusconi. In una lettera del 2004, al suo fiscalista Bob Drennan, Mills aveva anche parlato di un “regalo” per aver “tenuto mister B. fuori dal mare di guai in cui l’avrei buttato se soltanto avessi detto tutto quello che sapevo”. In prima fila, accanto ai suoi legali Piero Longo e Niccolò Ghedini, Silvio Berlusconi ha assistito a tutta l’udienza senza mai allontanarsi dall’aula. L’ex premier non è mai apparso preoccupato, ma annoiato e a tratti perfino sembrava essersi assopito.

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