Città del Vaticano, 22 nov. (LaPresse) – “La crisi economica pone in evidenza l’insostenibilità del mercato totalmente autoreferenziale” e “solleva nuove questioni circa la responsabilità e l’etica dei processi finanziari”. Lo ha detto il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano, durante il 40esimo anniversario del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee).

“Nell’Europa di oggi – ha continuato – è sempre più difficile distinguere tra verità, errori e menzogne. Un certo pluralismo non vuole permettere che si distingua tra il bene e il male. Accanto ad una sana laicità è presente un laicismo intollerante. Il principio della non discriminazione – ha spiegato Bertone – spesso viene abusato come arma nel conflitto dei diritti per costruire una dittatura del relativismo che tende ad escludere Dio, la dimensione comunitaria e pubblica della fede o la presenza di simboli religiosi, e che si pone in aperto conflitto con i valori cristiani tradizionali: contro il matrimonio tra un uomo e una donna, contro la difesa della vita dal concepimento alla morte naturale”.

La crisi, ha sottolineato il cardinale, “ripresenta con stringente attualità una domanda fondamentale di senso circa il destino, la dignità e la vocazione spirituale della persona umana. La Chiesa intende cogliere positivamente questa sfida, offrendo alla società intera nuove vie di incontro e di dialogo a partire dal Vangelo. Pertanto, la nuova evangelizzazione non è solo un ‘correre ai ripari’ ma una ‘nuova primavera’; un mezzo per valorizzare i nuovi germogli che spuntano in un bosco antico”.

“Anche i mezzi di comunicazione – ha aggiunto Bertone – sono in rapido mutamento, non soltanto quantitativo, ma anche qualitativo: nuove forme, nuove possibilità non esenti da nuovi pericoli, e nuove sfide in questo campo. Una nuova cultura, in cui chiede di essere posto il lievito del Vangelo. Occorre imparare nuovi metodi – ha proseguito – fare una analisi attenta e approfondita per poter mantenere ciò che è buono e rigettare ciò che è cattivo: questo richiede uno sforzo comune”.

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