Roma, 13 nov. (LaPresse) – “Nessuna rottura con il Pdl dove già governiamo, ma a Roma l’accordo va riscritto. Monti? Meglio stare all’opposizione”. Roberto Maroni intervistato da Maria Latella su Sky non si nasconde le difficoltà del momento, ma per il futuro suo e della Lega si dice sereno, anche se “non azzecco mai i pronostici”.
Al centro del discorso c’è ovviamente il nuovo governo di Mario Monti. “Noi siamo abbiamo detto chiaramente che siamo contrari a questa soluzione della crisi. Secondo noi un governo tecnico rischia di peggiorare le cose. Ho avuto chiamate di moral suasion con telefonate da parte del Presidente della Repubblica e i complimenti dello stesso Monti. Ma la nostra non è speculazione, è giusto che ci sia una voce contraria, ma poi vedremo che succederà”. Maroni si dice “piuttosto scettico sul fatto che questa eterogenea maggioranza possa reggere a provvedimenti che immagino saranno molto duri. Se si cancelleranno addirittura le pensioni di anzianità, il Pd come reggerà? E se si mette una superpatrimoniale voglio vedere come Berlusconi possa essere d’accordo?”.
Quindi adesso che si fa? “Non vorrei che l’operazione Monti fosse non quella di portare l’Italia al default, tecnicamente impossibile, ma che si facesse un’operazione per far svendere il suo patrimonio in Italia. Non vorrei che arrivasse qualche colosso idrico francese che acquistasse la rete idrica a basso prezzo. Vigileremo perché questo non avvenga”.
Sull’addio di Berlusconi Maroni commenta: “Quello che si è visto ieri in piazza è stato un brutto spettacolo, di sputi e insulti, non perché contro Berlusconi ma perché è contro una persona”. Anche se le colpe dell’ex premier sono evidenti: “Lo mettemmo in guardia Berlusconi che una maggioranza non è solo numerica, ma deve essere anche coesa. Gli dicemmo: ‘Puoi anche raccattare qualcuno ma non riusciremo a fare più le cose’. Lui ha preferito contare sui numeri piuttosto che la coesione – rimarca Maroni – con i Responsabili ad esempio, trasformando la coalizione Lega-Pdl a una che assomigliava più a quella di Prodi. Purtroppo ha portato la coalizione a una fine che francamente non meritava”.
E il Pdl? “Credo che la prospettiva sia di cominciare il rapporto su nuove basi con il Pdl. Certo ora c’è una pagina bianca e bisogna cominciare a scrivere i termine di un nuovo accordo. A Roma ora siamo all’opposizione e il Pdl è maggioranza, non possiamo fare finta di niente ed essere ipocriti”. Discorso diverso per le amministrazioni che sono in carica: “Manteniamo i patti, siamo seri certo, quello che avverrà a Roma non sarà ininfluente. La base della Lega vuole tornare al Carroccio combattivo. Secondo il Corsera solo l’8% dei leghisti appoggia in governo Monti”.
E in caso di default? “Non escludo che si possa andare presto alle elezioni”. E Berlusconi? “Non lo so, non ha mai azzeccato una schedina al totocalcio e mi occupo solo della Lega”. E allora Maroni cosa farà, il capogruppo alla Camera? “Non ci avevo pensato, mi ha dato una buona idea”. In ogni caso “stare all’opposizione è un balsamo e rafforza. Essere l’unica opposizione ci dà anche una compattezza istituzionale importante”.
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