Roma, 10 nov. (LaPresse) – Il neo senatore a vita, Mario Monti, dovrebbe ricevere domenica l’incarico di formare un nuovo governo da parte del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e già lunedì sarebbe pronto ad annunciare la nuova compagine ministeriale. Tempi strettissimi, paralleli all’approvazione della legge di stabilità in parlamento, per fornire un nuovo segnale ai mercati. Secondo quanto riferiscono alcuni parlamentari, è questo l’iter che sarà seguito per traghettare l’addio di Silvio Berlusconi da palazzo Chigi.
A Montecitorio e a palazzo Madama è già partito il totonomine sul futuro assetto del governo: Monti, oltre al ruolo di premier, dovrebbe assumere l’interim all’Economia per dare un segnale di garanzia all’Europa: Bruxelles conosce infatti bene il rettore della ‘Bocconi’ per il suo passato di commissario europeo. Qualora Monti decidesse di non accumulare le due funzioni, a via XX settembre sarebbero già pronti Giuliano Amato, Domenico Siniscalco o l’attuale direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccommanni. Alcuni deputati riferiscono che la squadra di governo potrebbe confermare alcuni ministri come Maroni, Frattini, La Russa e Gelmini, ma soprattutto puntare sulla conferma di Gianni Letta nel ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. E nell’ipotesi di un esecutivo allargato, spuntano i nomi di Enrico Letta (Pd) e di Rocco Buttiglione (Udc).
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