Saluzzo, (Cuneo), 4 nov. (LaPresse) – “Faccio un’autoaccusa verso la classe politica: la qualità politica di quelli che dovrebbero essere i vertici è veramente zero”. Lo ha detto il ministro della semplificazione Roberto Calderoli a Saluzzo, in provincia di Cuneo, a un convegno sul federalismo fiscale. “Tutti vi dicono che si devono fare le riforme – ha aggiunto – ma dopo un centesimo di secondo iniziano i ‘per’, i ‘ma’ e i ‘se’. E’ il Paese, il nostro, dove si parla più di riforme e dove meno si riforma, cioè non si fa assolutamente niente”. “Esclusi i sindaci – ha concluso – a livello di politica nazionale se ne fregano tutti, l’interesse è solo elettorale, portare a casa dei voti. Quindi sulle riforme non si è mai fatto niente. E’ il paese del casino”. “La crisi c’è ed è una crisi pesantissima”, ha aggiunto il ministro leghista. “Tutti siamo d’accordo sul fatto che chi viene votato governa, chi no sta all’opposizione. Quando uno chiede il governo tecnico quando non è stato votato, va contro la volontà dei cittadini, è un tradimento delle ultime elezioni”, ha aggiunto nel corso del convegno.
Poi Calderoli rincara la dose dicendo che a suo avviso “in questo governo c’è qualcuno che rema contro”. “Mi chiedo oggi se sia stato un grande affare entrare in Europa, se valga la pena restare. Quando fondarono l’euro – ha aggiunto – ci dissero che gli interessi sarebbero stati bassi, ci hanno trombato anche su quello”. “Da quando le cose hanno iniziato ad andare male – ha poi detto – è valsa la regola che ognuno si deve far carico del proprio debito”. “Chiediamoci se vale la pena restare – ha poi ribadito – se una cosa positiva c’è del Trattato di Lisbona è il diritto a uscire dall’Unione europea”.
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