Roma, 27 ott. (LaPresse) – Stop ai finanziamenti per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. E’ la strada che il governo dovrà intraprendere dopo che l’aula della Camera ha approvato questa mattina una mozione dell’Idv che impegna l’esecutivo alla “soppressione” di un miliardo e 770 milioni di euro, di cui 740 nel solo 2012 per la realizzazione del ponte. Il testo è passato con il parere favorevole del governo. In aula a Montecitorio sono state approvate tutte le mozioni dell’Italia dei valori riguardanti misure a favore del trasporto pubblico locale. Tra queste, è passata anche quella che impegna il governo “alla soppressione dei finanziamenti” da esso previsti per la realizzazione del ponte sullo Stretto”. La mozione, a firma del deputato dell’Idv Antonio Borghesi, è stata approvata con 284 voti favorevoli e un solo contrario. Nell’aula di Montecitorio oggi i presenti erano in tutto 523 con 87 deputati in missione, di cui 10 ministri. Ma il dato più importante, oltre al parere favorevole dell’esecutivo, sono stati i 238 astenuti, tutti della maggioranza. Il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Aurelio Misiti alla Camera aveva dato il via libera, oltre al testo dell’Idv, anche ad altri cinque provvedimenti, tutti approvati, presentati da Pd, Pdl-Lega, Udc e Api, u misure a favore del trasporto locale. “Le mozioni che il governo ha esaminato – ha affermato Misiti in aula – sono tutte tendenti a dare una soluzione al problema che si pone così urgentemente nelle varie regioni”.

Le mozioni impegnano tra l’altro il governo “ad assumere le necessarie iniziative dirette a destinare urgentemente adeguate risorse finanziarie per realizzare i necessari investimenti nel settore, al fine di garantire ai cittadini un’adeguata offerta del servizio e il mantenimento di elevati standard di qualità ed efficienza” e a “valutare l’opportunità di destinare prioritariamente al trasporto regionale su rotaia e su gomma una quota delle risorse introitate con il superiore gettito dell’iva, stabilito dai provvedimenti di stabilizzazione finanziaria”. Lo scorso 16 ottobre, il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, aveva detto che il ponte sullo Stretto di Messina sarebbe stato realizzato “a prescindere dall’eventuale finanziamento della Ue”. “In quanto – aveva dichiarato – le risorse per il manufatto saranno reperite sul mercato, come previsto dal piano finanziario allegato al progetto definitivo”. “Il ponte – aveva anche aggiunto Matteoli – per il governo resta una priorità essenziale per lo sviluppo del sistema dei trasporti dell’Italia”. Dalle fila dell’opposizione Antonio Borghesi, vicepresidente del gruppo idv alla Camera, ha messo il governo di fronte alle conseguenze politiche del voto di oggi sulla mozione.

“Il ponte sullo Stretto – dice Borghesi in una nota – è un’opera faraonica ed inutile. Destinare i fondi di tale mostruosità al trasporto pubblico locale non è solo giusto ma sacrosanto. Ora spetta al governo sciogliere i nodi delle sue contraddizioni evidenti. La riformulazione, con aggiunta, proposta dal viceministro Misiti, era assolutamente inutile perché Italia dei Valori è stata così responsabile dal dare al governo due suggerimenti su dove reperire le risorse economiche necessarie”. “Insomma – rincara la dose l’esponente dell’Idv – sono caduti nella trappola e sotto il peso di una maggioranza ogni giorno appesa ad un filo. Grazie alla nostra mozione, oggi il governo si è impegnato a recuperare un miliardo e mezzo di euro per il trasporto dai fondi per il ponte sullo stretto: lo faccia, per una volta andrebbe nella giusta direzione”. Immediata la reazione del mondo ambientaliste per l’approvazione della mozione che cancella i finanziamenti 2012 e 2013 per la grande opera. “Questo – ha commentato il Wwf – è il miglior modo per festeggiare il decennale della legge obiettivo varata nel 2001. E’ la cronaca di un fallimento in campo economico-finanziario e ambientale della politica faraonica delle cosiddette ‘infrastrutture strategiche’ di cui il ponte rappresenta ‘l’opera farsa’ per gli italiani onesti e ‘l’opera bandiera’ per il governo in carica”. Il Wwf chiede che ora “si cancelli la Ponte sullo Stretto Spa, concessionaria interamente pubblica, a questo punto del tutto inutile” e che “il governo destini gli 8,5 miliardi di euro totali previsti per il ponte sullo Stretto alla messa in sicurezza del territorio del Sud e al potenziamento delle opere ferroviarie e stradali in Sicilia e Calabria”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata