Torino, 27 ott. (LaPresse) – Grazie a Chrysler anche il terzo trimestre del gruppo Fiat registra dati tutto sommato positivi. Bene anche Fiat Industrial. La crisi non sembra quindi tagliare le gambe dei conti del gruppo, domani Marchionne si sottoporrà al fuoco incrociato degli analisti in 3 diverse conference call, da lì si capirà anche il futuro del gruppo. Intanto Marchionne non risponde alla Consob, e si rifiuta di fornire i dettagli futuri del piano ‘Fabbrica Italia’, che viene per ora congelato.

Fatturato cumulato Torino-Detroit a 17,6 miliardi di euro ed un utile della gestione ordinaria di 851. Il margine sui ricavi è salito del 4,8% e l’utile netto è stato pari 112 milioni, che però escludendo l’effetto negativo per 138 milioni di euro rilevato nella valutazione a valori di mercato di due equity swap correlati a piani di stock option di Fiat e oneri atipici netti pari a 57 milioni di euro, sarebbe stato pari a circa 300 milioni. Risultati che portano a una revisione di un solo target per fine anno, quello dell’utile di gestione ordinaria che sarà superiore a 2,1 mld di euro, mentre in precedenza era fissato a circa 2,1 mld. Immutati gli altri target: fattura a 58 mld, utile netto a 1,7 mld, indebitamento netto industriale compreso da 5 e 5,5 mld. Esclusa Chrysler, i ricavi di Fiat sono cresciuti del 4% nel terzo trimestre, con Fiat group automobiles che ha registrato 6,5 miliardi di ricavi in linea con il 2010. Consegnate 460.400 vetture e veicoli leggeri in calo del 4,3%. Ferrari ha conseguito ricavi per 525 milioni, in crescita del 17,7%, Maserati cresce del 6% a 142 milioni. I componenti e sistemi di produzione hanno realizzato ricavi pari a 2,8 mld, in crescita del 7,5%. Magneti Marelli sale a 1,4 mld (+7,1%), Fiat Powertrain chiude sui livelli 2010 a un miliardo.

I ricavi del Gruppo nei primi nove mesi del 2011 sono stati pari a 39,9 miliardi di euro. Escludendo Chrysler (consolidata da giugno), i ricavi sono stati pari a 28,0 miliardi di euro, in aumento del 6,0% nei confronti dei primi nove mesi del 2010. Tutti i business hanno registrato aumenti rispetto allo scorso esercizio, con una crescita a doppia cifra per i marchi Sportivi e di Lusso e per i Componenti e Sistemi di Produzione. I ricavi di Fiat Group Automobiles sono saliti dell’1,7% rispetto ai primi nove mesi del 2010. L’utile netto dei primi nove mesi del 2011 di Fiat-Chrysler è stato pari a 1.386 milioni di euro (utile netto di 69 milioni di euro nei primi nove mesi del 2010). Vanno bene anche le cose Fiat Industrial che ha chiuso il terzo trimestre con ricavi pari a 5,9 miliardi di euro, in crescita dell’11,7% rispetto al terzo trimestre del 2010. L’utile della gestione ordinaria ha raggiunto i 484 milioni di euro (+47% rispetto al terzo trimestre del 2010): volumi più elevati per tutti i settori hanno portato il margine sui ricavi del gruppo all’8,3% (6,3% nel terzo trimestre del 2010). L’utile netto ha raggiunto i 204 milioni di euro, quasi raddoppiando il risultato del 2010. L’indebitamento netto industriale è di poco aumentato a 1,9 miliardi di euro e la liquidità disponibile è rimasta stabile a 5,6 miliardi di euro. Il settore macchine per l’agricoltura e le Costruzioni (CNH) di Fiat Industrial ha registrato ricavi nel 3° trimestre pari a 3,5 miliardi di euro, in aumento del 16,4% rispetto al terzo trimestre del 2010 (+27,4% in dollari). Bene anche Iveco che ha registrato un aumento dei ricavi del 12% a 2,2 miliardi di euro, riflettendo il miglior andamento della domanda complessiva in Europa Occidentale e il permanere di solide condizioni operative in America Latina. Le consegne totali (inclusi autobus e veicoli speciali) sono salite del 15,3% a 35.107 veicoli, con i veicoli leggeri in crescita del 17,2%, i veicoli medi del 10,6% e quelli pesanti del 32,7%. I ricavi di Fiat Industrial nei primi nove mesi del 2011 sono stati pari a 17,5 miliardi di euro, in aumento del 13,5% rispetto all’analogo periodo del 2010. Tutti i settori hanno registrato significativi aumenti dei ricavi rispetto ai primi nove mesi del 2010. Sulle base delle performance dei primi 9 mesi, Fiat Industrial rivede al rialzo il target di fine anno dell’utile della gestione ordinaria da 1,5 miliardi di euro a 1,6 miliardi di euro. Gli altri obiettivi restano invariati: ricavi pari a circa 24 miliardi di euro; indebitamento netto industriale pari a circa 1,6 miliardi di euro; cassa e mezzi equivalenti superiori ai 4 miliardi di euro circa; investimenti pari a circa un miliardo di euro.

Marchionne però, ha voluto anche togliersi l’ennesimo sassolino dalla scarpa rispondendo alla Consob in merito a Fabbrica Italia: “Fiat non è in condizione di fornire informazioni circa il proprio piano finanziario ad un livello di dettaglio tale da consentire un riscontro nei termini richiesti da Consob”. E poi ancora: “Fiat esprime il proprio disappunto per il fatto, deplorevole, che il 22 ottobre 2011 la dettagliata richiesta di Consob sia divenuta di pubblico dominio e sia stata ripresa dalla stampa”, ma ancora maggiore è il disappunto di Fiat “nel constatare come tale richiesta, la cui natura ed i cui scopi non possono che essere squisitamente tecnici, sia stata da più parti interpretata e, in alcuni casi strumentalizzata, come una richiesta intesa a verificare nel dettaglio lo stato di attuazione del progetto Fabbrica Italia”. Questo perché “il progetto Fabbrica Italia non è mai stato un piano finanziario, ma l’espressione di un indirizzo strategico che Fiat intende seguire ed ha il significato e lo scopo di esprimere l’impegno di Fiat a risolvere le problematiche che interessano i suoi siti industriali italiani e contribuire allo sviluppo delle potenzialità industriali del Paese”. Pertanto Fiat “alla luce dei possibili fraintendimenti, equivoci ed irrealistiche attese di dettaglio collegate al progetto Fabbrica Italia, Fiat, si asterrà, con effetto immediato, da qualsiasi riferimento a Fabbrica Italia, fermi restando gli impegni già assunti ed il suo generale intento strategico di contribuire alla soluzione dei problemi industriali dell’Italia ed al suo futuro sviluppo”.

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