Roma, 23 ott. (LaPresse) – Con il Terzo polo e con Gianfranco Fini leader della triplice alleanza tra Fli, Udc e Api. L’assemblea nazionale di Futuro e libertà ha ribadito quanto già sottolineato ieri nella convention a Lecce dove, con Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli, il fondatore di Fli ha chiuso definitivamente la porta al Pdl. Questa mattina il presidente della Camera non ha partecipato alla riunione all’Hotel Princess di Roma, lasciando scena libera al suo vicepresidente, Italo Bocchino. Il deputato napoletano ha confermato fedeltà al progetto del suo mentore, catalogando come “inutili” i corteggiamenti, sia dal Pdl che da Nichi Vendola.
“Da oggi siamo in campagna elettorale con il nome di Fini nel simbolo – ha rilanciato Bocchino – che ci dà una forza elettorale del 2,5%”. Campagna elettorale e programma politico, secondo Bocchino, già scritto: tre le “sacche elettorali” a cui si rivolge il partito “i giovani che non ce la fanno più, le donne che sono escluse dal mercato del lavoro e il ceto impiegatizio che si è impoverito”. Dopo l’implosione di Berlusconi e del Pdl, spiega il vicepresidente, c’è la necessità di “costruire un nuovo centrodestra con noi protagonisti” ecco perché bisogna andare subito al voto e non fare come vogliono Bossi e Berlusconi “che hanno bisogno di evitare soprattutto il governo di unità, ma anche di andare al voto nel 2012 con le liste dei loro fedelissimi”.
Nel suo discorso di apertura dell’assemblea di Fli, Bocchino ammette che “la cosa migliore per il Paese sarebbe un governo di ricostruzione nazionale che abbia come programma base la lettera della Bce e si appoggi su una larga base parlamentare dei partiti che hanno vinto le elezioni”. Chiaro quindi il segnale alla sinistra ma soprattutto quello rivolto al Pdl “noi non parteciperemo mai a ribaltoni elettorali a differenza della Lega”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata