Milano, 18 ott. (LaPresse) – Il gup di Milano Maria Vicidomini ha prosciolto Silvio Berlusconi nell’ambito del caso Mediatrade per non aver commesso il fatto. Due le accuse nei suoi confronti, quella di frode fiscale e di appropriazione indebita. Una decisione contro cui la procura di Milano, da quanto si è appreso, avrebbe intenzione di presentare ricorso in Cassazione.

Rinviati a giudizio, insieme ad altre 9 persone, invece il figlio del premier Pier Silvio e il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, che dovranno rispondere dell’accusa di frode fiscale. Secondo l’accusa le reti del Biscione acquistavano film e serie tv a prezzi maggiorati dalle major americane grazie all’intermediazione di società americane. Queste operazioni avrebbero consentito alle aziende del gruppo Fininvest di scaricare, ai fini delle detrazioni fiscali, cifre superiori a quelle effettivamente sborsate e di creare fondi neri.Il processo nei confronti di Pier Silvio Berlusconi e di Confalonieri inizierà il 22 dicembre davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Milano.

“Più che di una vittoria si tratta di una decisione assolutamente in linea con le evidenze processuali – ha commentato il legale del premier Niccolò Ghedini – Silvio Berlusconi non aveva alcuna compartecipazione o commistione con i fatti oggetto della causa”. “Tra trenta giorni quando ci saranno le motivazioni – ha aggiunto Ghedini – sapremo meglio perché il presidente è stato prosciolto per non aver commesso il fatto”. Quella del gup Vicidomini è “la decisione giusta di un giudice che ha avuto voglia di ascoltare le nostre ragioni” , sottolinea Ghedini che spera che “la decisione di oggi possa riverberarsi anche sul processo sui diritti tv Mediaset” da cui l’inchiesta Mediatrade è nata.

L’avvocato del premier ha poi detto di essere “stupito” dal fatto che il gup Vicidomini non abbia dovuto prendere analoga decisione anche per Pier Silvio. “Una decisione rara – commenta ironico l’avvocato Piero Longo – ma una rondine non fa primavera” sottolineando che il proscioglimento del premier non significa che in procura a Milano “il clima sia cambiato”. “L’accanimento continua – ha concluso Longo – basta vedere come hanno ridotto le liste testi nel processo sui diritti tv Mediaset” per accellerare i tempi prima che cada in prescrizione”.

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