Roma, 13 ott. (LaPresse) – “Il governo non si dimetterà perchè ad esso non c’è alternativa ed è l’unico che può affrontare la crisi”. Lo ha ribadito, ancora una volta, il premier Silvio Berlusconi, intervenendo in aula a Montecitorio chiedendo un voto di fiducia al suo esecutivo. “Cari colleghi – ha esordito – sono qui per chiedere il rinnovo della fiducia al governo che ho onore di presiedere. L’incidente parlamentare di cui la maggioranza porta responsabilità e di cui mi scuso personalmente – ha aggiunto – ha determinato situazione anomala che dobbiamo sanare con un voto di fiducia politica”.

Ma, ha sottolineato, “la legge sul rendiconto generale dello Stato appartiene alla categoria delle leggi formali, ovvero dei provvedimenti legislativi che non hanno caratteristiche sostanziali di legge”. Perciò, ha puntualizzato, “il governo chiede che gli sia data la fiducia perchè consapevole dei rischi, perchè convinto che tempi imposti dai mercati non sono compatibili con quelli di certe liturgie politiche. Questo governo – ha sottolineato – crede di essere unico soggetto abilitato a difendere paese da crisi”.

“Non vi nascondo – ha continuato il premier – la gravità dell’incidente di martedì ma non può avere conseguenze sul piano istituzionale. Il governo non può sottrarsi a sua responsabilità. Presenterà un nuovo provvedimento di un solo articolo con le tabelle allegate. Il provvedimento – ha spiegato – sarà adottato dopo la conclusione di questo dibattito e sarà sottoposto nuovamente al vaglio della Corte dei conti e poi presentato al Senato. Il governo ha dovere di farlo”. Anche se, ha concluso Berlusconi, “qualcuno contesta che ne abbia il potere”.

“Le elezioni anticipate – è l’affondo di Berlusconi all’opposizione – non sarebbero una soluzione per i problemi che abbiamo. Sul piano politico non c’è alternativa credibile a questo Governo. L’opposizione non ha un programma definito da proporre agli elettori. Contro noi c’è una campagna di violenza portata avanti da una opposizione divisa su tutto, a partire dall’economia, tranne che sull’anti-berlusconismo”. Il premier si è poi rivolto a quanti gli chiedono un “passo indietro” sottolineando che “mai come in questo momento sentiamo la responsabilità di non accondiscendere a questa richiesta. Il nostro governo comunque andrà avanti facendosi condizionare solo dalla Costituzione e dagli impegni europei”.

Dopo l’attacco all’opposizione sono arrivate parole di consenso per il presidente della Repubblica. “La vigilanza del capo dello Stato, impeccabile, sorveglia sul funzionamento delle istituzioni”, ha detto il presidente del Consiglio, che ha concluso il discorso con altre parole di fuoco. “Chi nei gruppi di minoranza – ha spiegato Berlusconi – vuole continuare a erigere patiboli di carta, chi ama sfregiare il proprio Paese, chi vuole gridare più forte e lapidare ogni giorno un nuovo capro espiatorio sappia che ci troverà come ostacoli insormontabili sulla sua strada”.

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