Dogliani (Cuneo), 8 ott. (LaPresse) – Il riferimento all’utilità del governo di tregua di Giuseppe Pella nel ’53 che il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha fatto due giorni fa a Biella non era riferito all’attualità, era solo un cenno storico. Lo ha ribadito oggi il capo dello Stato a Dogliani, in provincia di Cuneo, appena ha preso la parola alla cerimonia, in occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, del 50esimo anniversario della morte di Luigi Einaudi. “Continuo quotidianamente – ha esordito parlando alla platea di amministratori locali tra cui uno dei sindaci più giovani d’Italia, il 25enne doglianese Nicola Chionetti – a riflettere sulla lezione e sull’esempio di rigore e sobrietà di Einaudi presidente”.
“E mi fermo qui – ha aggiunto con tono severo – visto che una mia occasionale reminescenza storica, visitando il consiglio comunale di Biella, l’aula che fu di Giuseppe Pella, un richiamo alla sua esperienza di governo nel ’53 è bastato per indurre solerti commentatori ad immaginare disegni di attualità. Spero si recuperi più distacco nel discuere di fatti storici nel nostro Paese”. Da qui Napolitano ha proseguito con un discorso rapido e stringato. Prima ha ringraziato il sindaco, che aveva sottolineato il problema dei tagli agli enti locali e la necessità oggi di dedeicarsi oggi alla politica con onore e spirito di unità.
“Complimenti al vostro giovane sindaco – ha detto Napolitano – per le sue parole e quello che ha detto anche su problemi attuali sulla situazione politica. Temi che io ho largamente ripreso, e posso dire tranquillamente che mi riconosco nel modo in cui il sindaco li ha tratteggiati oggi, il che mi consente di evitare di tornarci”. Poi Napolitano ha tratteggiato la figura di Einaudi. “Ci sono insegnamenti e suggestioni essenziali da trarre per un moderno approccio riformista, superando approcci duri a morire: un approccio riformista non può non essere europeista. Lui fu precursore del federalismo europeo”.
E ha concluso sui valori della cosa pubblica e sul modo di amministrarla precisando che “c’è bisogno di questi nutrimenti per portare la politica e la dialettica politica nelle istituzioni al livello di nobiltà e dignità che ad esse spetta”. Con la visita a Dogliani si è conclusa la tre giorni del Capo dello Stato in Piemonte e Val d’Aosta, iniziata a Biella. Questa mattina il presidente ha deposto una corona sulla tomba di Einaudi al piccolo cimitero del paese. Poi, accolto con calore da studenti e cittadini, è entrato a palazzo civico accompagnato dal presidente della Giunta regionale del Piemonte, Roberto Cota, che oggi, al contrario di ieri a Cuneo, è stato applaudito. Dopo la cerimonia di commemorazione del celebre statista Napolitano è ripartito per Roma, dopo una visita privata a Villa San Giacomo, residenza della famiglia Einaudi.
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