Roma, 15 set. (LaPresse) – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato il provvedimento della manovra approvato ieri dalla Camera. E’ quanto fanno sapere fonti vicine al Quirinale. Diversi erano stati gli appelli al presidente a non firmare negli ultimi giorni. Il segretario della Fiom, Maurizio Landini, il 13 settembre aveva scritto: “Ci rivolgiamo al presidente Napolitano affinché, in quanto garante della nostra Costituzione, non firmi una legge in contrasto con i principi della Carta”. A stretto giro era arrivata la risposta del Quirinale: “Sorprende che da parte di una figura di rilievo del movimento sindacale si rivolgano al presidente della Repubblica richieste che denotano una evidente scarsa consapevolezza dei poteri e delle responsabilità del Capo dello Stato”.
Stamane sul quotidiano Il Manifesto un nuovo appello, questa volta di esperti di diritto: “Eccellentissimo presidente Napolitano – scrivono Alberto Lucarelli, Ugo Mattei e Luca Nivarra – le scriviamo come giuristi che, dopo anni di impegno civile a favore di buone regole giuridiche a protezione dei beni comuni e per il buon governo del patrimonio pubblico abbiamo redatto i quesiti referendari 1 (servizi pubblici locali) e 2 (tariffa per il servizio idrico integrato)”. Per i tre esperti la manovra è incostituzionale perchè, spiegano, stravolge il risultato dei referendum. “La invitiamo – concludono perciò – a non promulgare l’articolo 4 del decreto”. Apparentemente è stato proprio per evitare il moltiplicarsi degli appelli a non firmare che Napolitano ha immediatamente licenziato il provvedimento.
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