Roma, 30 ago. (LaPresse) – Violazione della legge sul finanziamento dei partiti politici. Questa l’accusa che è stata ipotizzata a carico dell’ex ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola. La contestazione degli inquirenti della procura di Roma è connessa all’acquisto, da parte dell’esponente Pdl, di un appartamento in via del Fagutale, poco distante dal Colosseo. Gli accertamenti, avviati nei mesi scorsi, sono stati sviluppati dai carabinieri del Ros e dalla guardia di finanza e sono affidati al procuratore aggiunto Alberto Caperna. Il fascicolo è stato trasmesso nella capitale dalla procura di Perugia che indaga sull’imprenditore Diego Anemone e sugli appalti del G8.

“Apprendo dalle agenzie che la procura di Roma ha aperto un fascicolo su una vicenda per la quale la procura di Perugia, dopo un anno e mezzo di indagini, non ha ritenuto di dovermi indagare”, ha commentato lo stesso Scajola in una nota. “Attendo, comunque – ha aggiunto – con la stessa serenità e la medesima riservatezza che hanno sinora contraddistinto il mio comportamento, che i magistrati romani portino a termine il loro lavoro, nella convinzione che verrà certamente chiarita la mia estraneità ai fatti”.

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