Milano, 9 lug. (LaPresse) – La seconda corte d’Appello di Milano ha condannato Fininvest a pagare alla Cir di De Benedetti un maxi risarcimento da 560 milioni di euro, pur riducendone l’ammontare dai 750 milioni stabiliti dal giudice di primo grado. Si tratta del risarcimento di Carlo De Benedetti per i danni causati dalla corruzione giudiziaria che nel 1991 inquinò la fine del braccio di ferro tra Berlusconi e De Benedetti per il controllo della Mondadori. La sentenza è immediatamente esecutiva.
Recentemente lo stesso Silvio Berlusconi non aveva nascosto le preoccupazioni per l’esito del processo: “Dove trovo i soldi se i giudici mi condanneranno?”, aveva detto il premier agli ex compagni di scuola sul sagrato della Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, al termine dei funerali del senatore Romano Comincioli il 15 giugno scorso. “Ne parliamo tutti i giorni, è una cosa che incombe”, aveva replicato Berlusconi, a fine maggio, a chi gli chiedeva se la vicenda fosse stata oggetto di un incontro con i figli. Infine la norma ‘salva Fininvest’ era spuntata tra le pieghe della manovra finanziaria, per congelare l’effetto delle sentenze superiori ai 20 milioni di euro fino alla pronuncia della Cassazione.
La misura è stata ritirata per via delle forti polemiche suscitate. Ma tornerà, ha annunciato Berlusconi, nell’iter parlamentare del provvedimento. Una scelta confermata oggi dal portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, che, commentando la sentenza, ha detto: “Secondo me quella norma andrebbe riproposta ed estesa a tutti e in ogni caso”.
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