Legambiente lancia un sos per 10 città sempre più da bollino rosso. In un quartiere della Capitale punte di 68 gradi al suolo

Caldo torrido a Roma. Qui la temperatura sale più del doppio che nel resto d’Italia. Legambiente lancia un sos per il caldo, e parla di “una città sempre più da bollino rosso” con “un clima che ormai somiglia a quello tropicale“. Del resto le previsioni delle Nazioni Unite prevedono caldo record per i prossimi cinque anni.

Italia rovente

L’Italia sempre più rovente. Le analisi confermano una lista di 10 città da bollino rosso: Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Perugia, Torino, e Roma dove si è raggiunta la punta di 68 gradi centigradi al suolo – temperatura rilevata con le termofoto – su una pista ciclabile.
Legambiente ha presentato i dati sono stati presentati al parco della Garbatella; la mattinata si è aperta con un flash mob, al grido di ‘Siamo al limite. Ebollizione globale’ e installando un termometro gigante. Legambiente ha anche dato il via da Roma alla sua nuova campagna nazionale ‘Che caldo che fa! Contro la cooling poverty: città + fresche, città + giuste’, realizzata con il supporto di Banco dell’Energia.

Clima e città

L’obiettivo della campagna di Legambiente – che si articola in cinque tappe (dopo Roma, sarà la volta di Napoli, Bologna, Milano e Palermo) e che vedrà la partecipazione della Croce rossa italiana – è di portare in primo piano quei quartieri in cui le alte temperature sono rese ancora più insostenibili dalla mancanza di infrastrutture, spazi verdi e servizi adeguati, e di chiedere interventi precisi per le città e le periferie. Da fine maggio al 20 giugno 2025 – rileva infatti l’associazione – sono stati emessi dal ministero della Salute “21 bollettini giornalieri indicanti 23 ‘livelli 3’, il livello massimo di allerta per ondate di calore e caldo eccessivo”. Chi paga il prezzo più alto – viene spiegato – “sono soprattutto quartieri e periferie più densamente abitati“. Lo scorso anno – in base ai dati del ministero della Salute – sono stati emessi 359 bollettini rossi-livello di allerta 3 (il massimo) nelle 27 città monitorate e l’eccesso di mortalità, ossia i decessi in più rispetto al totale atteso per tutto il periodo estivo del 2024, a carico delle classi di età più anziane (oltre 85 anni), è stato notevole sia al Nord (+8%) che al Centro-Sud (+9%).

Roma tropicale

In base agli ultimi dati disponibili – spiega l’associazione citando le rilevazioni dell’Istat – “a Roma la temperatura media” annuale “ha raggiunto i 18,7 gradi centigradi, con un incremento di 3,1 gradi rispetto alla media 1971-2000“; quindi “più che doppio rispetto all’aumento medio nazionale” del “periodo pre-industriale di 1,48 gradi”. Sono anche “sempre più frequenti le notti tropicali, durante le quali la temperatura minima non scende sotto i 20 gradi”; mentre “l’effetto isola di calore segna una differenza di 6,5 gradi tra le zone centrali e il quadrante est della città grazie alle aree verdi”. Un altro elemento di allarme – continua Legambiente – è “rappresentato dagli eventi meteo estremi che nella Capitale dal 2015 al 2024 hanno raggiunto quota 89. Roma è infatti il primo Comune in classifica italiana per eventi meteo estremi“.

Prima osservata speciale della campagna di Legambiente è quindi Roma, e due suoi quartieri simbolo, la Garbatella e Don Bosco, dove il 18 e il 19 giugno sono state realizzate 31 termografie. Le termofoto scattate nelle ore più calde della giornata, in un areale di circa mezzo chilometro quadrato (rispettivamente di 0,65 km quadrati per la Garbatella e di 0,43 km quadrati per il Don Bosco) dove si trovano farmacie, supermercati, fermate di bus, piste ciclabili e parchi, hanno rilevato una temperatura media rispettivamente di 35,4 gradi e di 37,9 gradi; mentre quella massima registrata al suolo ha toccato i 68 gradi in una pista ciclabile a Don Bosco. Temperature altrettanto alte, di 52,2 gradi, alla fermata del bus Giulio Agricola e al parcheggio antistante la Regione Lazio, 53,7 gradi. Situazione migliore nei luoghi ombreggiati dove la temperatura al suolo rilevata è stata di ben 15 gradi in meno. Legambiente chiede di approvare “un Piano di adattamento climatico, con un focus specifico sulle città, con misure di rigenerazione urbana, a partire dall’aumento di aree verdi, delle infrastrutture blu e di ombreggiature, fino all’attivazione di servizi a supporto delle fasce più esposte, e l’implementazione di servizi di allerta e supporto sanitario”. Legambiente chiede anche “modifiche al regolamento edilizio, attraverso delle percentuali obbligatorie di superfici permeabili negli spazi cittadini privati e pubblici”.

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