L'associazione ambientalista: "Momento favorevole per agire e farsi portavoce di una rivoluzione energetica dal basso"
Con il solare sugli edifici scolastici si avrebbero benefici per 400mila famiglie. Questo in sintesi il cuore del manifesto ‘Scuole e università a zero emissioni’ di Legambiente che lancia in questo la sfida delle Comunità energetiche rinnovabili e solidali (Cers).
Secondo l’associazione infatti “installare 20 kilowatt (kW) di pannelli solari fotovoltaici sui 40mila edifici scolastici, porterebbe benefici ambientali e sociali ad oltre 400mila famiglie italiane”.
Il manifesto ha “l’obiettivo di attivare processi educativi e infrastrutturali rivolti al mondo delle scuole e delle università, amministrazioni comunali e provinciali, per costituire comunità energetiche rinnovabili e solidali che assumano la sfida della giusta transizione ecologica, come chiave educativa e strutturale”.
Si tratta – viene spiegato – di “un progetto ambizioso, che coniuga processi sociali, ambientali ed educativi, attraverso una metodologia attiva e partecipativa a quattro fasi che prevede la co-progettazione tra scuola, ente locale, comunità educante più allargata e il territorio stesso”.
E’ “un momento favorevole per agire e farsi portavoce di una rivoluzione energetica dal basso viste le condizioni critiche in cui versa l’edilizia scolastica in Italia, a cui il Pnrr destina 17 miliardi di euro, di cui i primi 5 miliardi stanno per essere messi bando”.
La condizione dell’edilizia scolastica nel nostro Paese – si rileva nel rapporto ‘Ecosistema scuola’ di Legambiente – racconta di come “su 7.037 edifici scolastici delle città capoluogo di provincia, circa una scuola su due non dispone delle certificazioni obbligatorie (agibilità, prevenzione incendi, collaudo statico); l’88% degli edifici è sotto la classe energetica C; solo sul 16,7% sono presenti impianti di energia rinnovabile (tra questi per il 34,8% solari termici, per il 69,2% solari fotovoltaici, per l’1,3% geotermia, per l’1,2% a biomassa, per lo 0,6% a biogas). Oltre la metà sono privi di impianti per lo sport e solo il 61,2% godono del servizio mensa”.
Ci sono poi anche i dati dell’anagrafe dell’edilizia scolastica pubblicati a marzo 2020 sul Portale unico della scuola: “su 40.160 istituti scolastici attivi, almeno 34.111 hanno un impianto di riscaldamento a gas, 93 presentano un impianto centralizzato ad olio combustibile, 5.454 a gasolio, 24.592 a metano e 930 a gpl. Un quadro critico, che restituisce la necessità di interventi importanti per migliorare la qualità degli edifici e della vita degli studenti e del personale che vi lavora, ma anche per mitigare gli impatti che questi edifici inefficienti possono avere sull’ambiente”.
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