Per le città è ancora “emergenza smog” nel 2021, che per “l’Italia resta un problema cronico”, dove “nessuna delle 102 città analizzate rispetta tutti i valori” dell’Organizzazione mondiale della sanità per le polveri sottili e il biossido di azoto (28 aree urbane sono molto distanti dai limiti). Questa la fotografia scattata dal rapporto ‘Mal’aria di città 2022’ messo a punto da Legambiente.
Per le polveri sottili – osserva Legambiente – sono bocciate Alessandria, seguita da Milano, Brescia, Lodi, Mantova, Modena e Torino. Insieme con Cremona e Venezia. Per il biossido di azoto vanno “male” Milano e Torino.
E’ “fondamentale ridurre del 50%-60% le concentrazioni degli inquinanti atmosferici per non incorrere nei prossimi anni in nuove multe europee e per garantire ai cittadini ‘città pulite’ dallo smog – rileva Legambiente – per farlo servono interventi strutturali messi in campo da governi nazionali e regionali e dai Comuni, e che abbiano al centro la mobilità sostenibile”. Secondo Legambiente “il quadro che emerge è nel complesso preoccupante: pochissime le città che rispettano i valori suggeriti dall’Oms per il Pm10”: Caltanissetta, La Spezia, L’Aquila, Nuoro e Verbania; mentre per il biossido di azoto: Agrigento, Enna, Grosseto, Ragusa e Trapani. E “nessuna per il PM2.5”.
Legambiente ribadisce l’urgenza “di ripensare e ridisegnare in prima battuta le aree metropolitane, gli spazi pubblici urbani e la mobilità sostenibile, sempre più intermodale, in condivisione ed elettrica”. Per questo da oggi fino ai primi di marzo prenderà il via anche la seconda edizione della campagna ‘Clean cities’ che dal 3 marzo al 3 febbraio toccherà 17 capoluoghi italiani. Si partirà il 3 e il 4 febbraio da Milano e si conclude a Torino il 2 e 3 marzo. Infine Legambiente lancia la petizione on-line ‘Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog’, con cui chiede al governo “risposte urgenti, a partire dagli interventi sulla mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada”