L'impatto negativo dell'emergenza sanitaria. Le regioni del Sud Italia risultano "le più colpite con tassi di povertà energetica compresi tra il 13% e il 20%"

In Italia aumenta la povertà energetica, che per il 2020 potrebbe arrivare al 10%. Questa la stima messa a punto dall’Enea – diffusa oggi a Roma nel corso di un convegno organizzato insieme con Confindustria – che ricorda come “l’emergenza da Covid-19” abbia avuto “un impatto negativo”. Secondo le stime dell’Enea “nel 2020 sulla spinta della pandemia la povertà energetica nel nostro Paese potrebbe attestarsi intorno al 10% rispetto all’8,3 del 2019, e all’8,8% del 2018”.
 
Le regioni del Sud Italia risultano “le più colpite con tassi di povertà energetica compresi tra il 13% e il 20%. E i nuclei familiari in cui una donna detiene la quota di reddito più elevata, e in cui siano presenti due o più figli, registrano tassi di povertà energetica maggiori di circa il 2% rispetto a quelli guidati da uomini”. “La povertà energetica – afferma il presidente dell’Enea Gilberto Dialuce – è un fenomeno grave ed allarmante; come Enea collaboriamo con diversi organismi del settore nella ricerca di soluzioni per contrastarlo anche con progetti e proposte come le recenti Linee guida per la sostenibilità degli enti del Terzo settore”.

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