Le parole di un'attivista del movimento “No Space for Bezos”

Il matrimonio stellare di Jeff Bezos e della fidanzata Lauren Sanchez a Venezia ha diviso la città. Da un lato chi vede l’evento come l’ennesima occasione per mettere in risalto il patrimonio e le bellezze della Serenissima, dall’altro chi sostiene che i due non dovrebbero sposarsi in questa città. Per chi si è detto contrario alle nozze, il matrimonio è una decadente ostentazione di ricchezza in un mondo caratterizzato da crescenti disuguaglianze. Ma non solo, secondo le diverse organizzazioni veneziane che si sono opposte, queste nozze rappresentano un chiaro esempio di come il turismo abbia la precedenza sulle esigenze dei residenti, in particolare quelle relative all’edilizia popolare e ai servizi essenziali. Senza contare il fatto che Venezia è anche una delle città più vulnerabili all’innalzamento del livello del mare causato dai cambiamenti climatici. “Venezia non è solo un bel quadro, una bella cartolina per soddisfare i bisogni e i desideri dell’élite o dei turisti di massa”, ha dichiarato Stella Faye, ricercatrice universitaria di Venezia e attivista del movimento “No Space for Bezos”, una tra la dozzina di organizzazioni veneziane, tra cui sostenitori del diritto alla casa, attivisti contro le crociere e gruppi universitari, che stanno protestando sotto lo slogan “No Space for Bezos”, un gioco di parole che fa riferimento alla sua società di esplorazione spaziale Blue Origin e al recente volo spaziale della sposa.

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