La presidente della Commissione europea: "Nuovo inizio per l'Ue". Rimpatri entro 12 giorni e solidarietà tra Stati. Conte: "Passo importante"

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato la proposta del nuovo Patto su immigrazione e asilo dell'Ue. Servirà a "ricostruire la fiducia tra gli Stati membri e i cittadini – ha detto -l'Ue ha già dato prova in altre aree di essere capace di conciliare prospettive diverse", come sul Recovery fund. "Il patto offre un nuovo inizio per l'Ue" ha aggiunto. Tra le novità più importanti ci sarebbe il rimpatrio che deve avvenire entro 12 settimane: "Si verrà rimpatriati se si arriva nell'Ue senza il diritto di restarci, è questo che i cittadini dell'Europa ci chiedono" ha dichiarato la commissaria Ue Ylva Johansson in conferenza stampa.

Meccanismo di solidarietà

Il nuovo patto è basato su un sistema di 'contributi flessibili' da parte degli Stati membri. Questi possono variare dalla ricollocazione dei richiedenti asilo dal paese di primo ingresso all'assunzione della responsabilità per il rimpatrio di persone senza diritto di soggiorno o varie forme di supporto operativo. Gli Stati membri saranno tenuti ad agire in modo responsabile e solidale gli uni con gli altri. Mentre il nuovo sistema si basa sulla cooperazione e su forme flessibili di sostegno che iniziano su base volontaria, nei momenti di pressione sui singoli Stati membri saranno richiesti contributi più rigorosi, sulla base di una rete di sicurezza. Il meccanismo di solidarietà coprirà varie situazioni, compreso lo sbarco di persone a seguito di operazioni di ricerca e soccorso, pressioni, situazioni di crisi o altre circostanze specifiche.

Secondo la commissaria Ue Ylva Johansson "tutti gli Stati membri devono affrontare la migrazione ma può esserci una situazione in cui la pressione è elevata" su alcuni Stati, con il nuovo Patto "c'è la possibilità di attivare un meccanismo di solidarietà", e ci sono due modi per farlo: "o con i ricollocamenti o con la sponsorizzazione dei rimpatri". 

Procedura integrata alle frontiere

Nel patto viene introdotta una "procedura di frontiera integrata", che per la prima volta comprende uno screening pre-ingresso che copra l'identificazione di tutte le persone che attraversano le frontiere esterne dell'Ue senza autorizzazione o che sono state sbarcate dopo un'operazione di ricerca e salvataggio. Ciò comporterà anche un controllo sanitario e di sicurezza, rilevamento delle impronte digitali e registrazione nella banca dati Eurodac. Dopo lo screening, le persone possono essere indirizzate alla giusta procedura, sia alla frontiera per determinate categorie di richiedenti, sia nell'ambito di una normale procedura di asilo. Nell'ambito di questa procedura di frontiera, verranno prese decisioni rapide in materia di asilo o rimpatrio, fornendo una rapida certezza alle persone i cui casi possono essere esaminati rapidamente. Allo stesso tempo, tutte le altre procedure saranno migliorate e soggette a un monitoraggio più forte e al sostegno operativo delle agenzie dell'Ue. L'infrastruttura digitale dell'Ue per la gestione della migrazione sarà modernizzata per rispecchiare e supportare queste procedure.

L'allarme di Save the Children

“Pur apprezzando l'attenzione specifica riservata ai minori, temiamo che le nuove misure proposte rischino di riproporre lo stesso approccio che ha portato alla terribile situazione di Moria e alle tragedie nel Mediterraneo". Così Anita Bay-Bundegaard, direttrice di Save the Children Europa. "È difficile immaginare che l'Ue non abbia imparato dai suoi recenti errori. La devastazione di Moria, che ha lasciato 4.000 minori senza un tetto per le strade, ha dimostrato che non possiamo ripiegare su ricette del passato che hanno messo a rischio la vita dei bambini. Le nuove procedure da applicare in frontiera, inclusa una nuova struttura a Lesbo, sono destinate a creare ancora più colli di bottiglia, con migliaia di persone che finiscono in detenzione per lunghi periodi di tempo – ha aggiunto – deve esserci una soluzione per le persone che arrivano nell'Unione europea che potrebbero non avere diritto alla protezione internazionale, ma che allo stesso tempo non possono rientrare nel proprio paese di origine".

Una task force per Moria

"La Commissione Ue ha deciso di creare una task force per Lesbo dopo l'incendio di Moria", che "aiuterà le autorità greche. Lo ha detto il vice presidente della Commissione Ue Margaritis Schinas presentando il nuovo Patto su immigrazione e asilo dell'Ue.

Conte: "Passo importante"

"Il Patto sulla Migrazione è un importante passo verso una politica migratoria davvero europea. Ora il Consiglio Europeo coniughi solidarietà e responsabilità. Serve certezza su rimpatri e redistribuzione: i Paesi di arrivo non possono gestire da soli i flussi a nome dell’Europa". Così su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

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