Ucraina, la Nobel per la Pace Matvijcuk: “Putin mente e usa Trump per guadagnare tempo”

Ucraina, la Nobel per la Pace Matvijcuk: “Putin mente e usa Trump per guadagnare tempo”
Oleksandra Matviichuk (AP Photo/Jean-Francois Badias)

L’attivista intervistata da LaPresse: “L’Unione europea non ha una strategia”

Putin non vuole la pace, vuole vincere questa guerra e raggiungere i suoi obiettivi strategici”. Lo ha detto in un’intervista a LaPresse Oleksandra Matvijcuk, leader del Centro per le libertà civili, organizzazione ucraina insignita del Premio Nobel per la Pace 2022, commentando le dichiarazioni del presidente russo sulla disponibilità ad accettare il piano di pace promosso dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Secondo Matvijcuk, Mosca utilizza il linguaggio della pace in modo strumentale.

“Putin vede i negoziati solo come uno strumento per guadagnare tempo, ridurre il sostegno internazionale all’Ucraina e presentare la sua aggressione come una nuova realtà con cui il mondo dovrebbe fare i conti”. La Nobel per la Pace ha messo in guardia anche dal rischio che il processo venga deciso sopra la testa di Kiev: “Gli Stati Uniti adottano un approccio transazionale e non sempre tengono conto degli interessi europei o ucraini. Questo è un problema non solo per l’Ucraina, ma per l’intera Unione europea”. Matvijcuk ha invitato a non fidarsi delle parole del Cremlino: “Putin ha già mentito più volte. Nel 2014 disse che non c’erano truppe russe in Crimea. Nel 2022 disse che non avrebbe lanciato una guerra su larga scala contro l’Ucraina. Putin è un bugiardo: dobbiamo guardare a ciò che fa, non a ciò che dice”.

“Ue non ha una strategia, errore non usare asset russi”

“L’Unione europea non ha una strategia nei confronti della Russia: reagisce, ma non guida” ha proseguito Matvijcuk, criticando l’assenza di una linea comune europea sulla guerra in Ucraina. Secondo Matvijcuk, il mancato utilizzo degli asset russi congelati è emblematico: “La Russia è l’aggressore e, secondo il diritto internazionale, deve pagare per i danni e le perdite. È evidente che non lo farà volontariamente, eppure l’Unione europea continua a rinviare una decisione che avrebbe potuto essere presa anni fa”. La Nobel ha sottolineato che questa indecisione ha un costo umano: “L’Europa pensa di avere tempo, in realtà non ce l’ha. Mentre si discute, in Ucraina il tempo si traduce in morti sul campo di battaglia, nei territori occupati e nelle retrovie”. Matvijcuk ha avvertito inoltre che l’Europa rischia di essere esclusa dalle decisioni chiave: “Se l’Unione europea non prende l’iniziativa, altri decideranno per lei. Non a caso oggi si discute del futuro della guerra in Europa senza che l’Europa stessa sia realmente al tavolo”.

“Armi a Kiev? Proteggono Italia dai droni russi”

“Il sostegno all’Ucraina non è beneficenza: è un investimento nella sicurezza dell’Unione europea. Se i droni russi non arrivano in grandi quantità a Roma, Berlino o Varsavia è perché vengono intercettati in Ucraina. Noi stiamo fermando una minaccia che riguarda tutta l’Europa”. La Nobel ha richiamato l’attenzione sulle divisioni politiche interne ai Paesi europei: “Capisco che molte società europee non abbiano mai dovuto pagare il prezzo della sicurezza con le proprie vite, ma queste sono le ore in cui la leadership deve dire la verità ai cittadini: il vecchio status quo non esiste più”. Infine, Matvijcuk ha chiarito cosa intenda per ‘pace giusta’: “Vogliamo la pace più di chiunque altro, ma non vogliamo l’occupazione russa. L’occupazione non riduce la sofferenza umana, la rende solo invisibile. Significa torture, sparizioni forzate, stupri, deportazioni di bambini e fosse comuni”. “La pace non può essere una pausa per permettere alla Russia di riorganizzarsi e colpire di nuovo – ha concluso -. La pace deve essere sostenibile, altrimenti è solo l’inizio della prossima guerra”.

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