La richiesta di scarcerazione dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, presentata dai suoi avvocati, sarà esaminata dalla Corte d’appello di Parigi il 10 novembre. Lo ha appreso Le Figaro da fonti informate. La Corte dovrà decidere se concedere a Sarkozy la libertà provvisoria fino al processo di appello, che dovrebbe iniziare entro il 25 marzo. L’ex presidente è stato condannato in primo grado a 5 anni nel caso del finanziamento alla Libia ed è entrato nel peniteniziario La Santé di Parigi il 21 ottobre. I suoi avvocati chiederanno la scarcerazione secondo l’articolo 144 del Codice di procedura penale, sostenendo che Nicolas Sarkozy non soddisfa nessuno dei criteri che giustificano la prosecuzione della custodia cautelare in carcere e che il regime di condanna, anche in primo grado, non è lo stesso della custodia cautelare. Se la loro richiesta verrà accolta, Sarkozy potrà essere rilasciato il 10 novembre in serata o la mattina seguente. I giudici potranno imporgli però il braccialetto elettronico.
Le accuse a Sarko
Il procedimento riguardava l’ipotesi che la campagna elettorale di Sarkozy del 2007 fosse stata finanziata con fondi provenienti dal governo libico dell’allora leader Muammar Gheddafi. Le accuse risalgono al 2011, quando un’agenzia di stampa libica e lo stesso Gheddafi avevano dichiarato che lo Stato libico aveva versato segretamente milioni di euro per sostenere la candidatura di Sarkozy. Durante il processo, durato tre mesi, sono stati coinvolti anche altri 11 imputati, tra cui tre ex ministri. L’ex presidente ha negato ogni illecito, sostenendo di aver agito correttamente.

