Usa sanzionano Gustavo Petro, il presidente della Colombia: “Non vuole fermare cartelli droga”

Usa sanzionano Gustavo Petro, il presidente della Colombia: “Non vuole fermare cartelli droga”
Il presidente colombiano Gustavo Petro (foto AP/Ivan Valencia)

La replica: “È un paradosso, non mi inginocchierò”

Il dipartimento Usa del Tesoro ha annunciato sanzioni nei confronti del presidente della Colombia, Gustavo Petro, nonché della moglie Veronica del Socorro Alcocer Garcia, del figlio Nicolas Petro e del ministro dell’Interno Armando Benedetti, suo stretto collaboratore. L’accusa nei confronti di Petro è quella di non impedire il traffico di droga dal Paese sudamericano agli Stati Uniti. “Da quando il presidente Gustavo Petro è salito al potere, la produzione di cocaina in Colombia è esplosa raggiungendo il tasso più alto degli ultimi decenni, inondando gli Stati Uniti e avvelenando gli americani”, ha detto il segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent. “Il presidente Petro ha permesso ai cartelli della droga di prosperare e si è rifiutato di fermare questa attività. Oggi il presidente Trump sta intraprendendo un’azione forte per proteggere la nostra nazione e chiarire che non tollereremo il traffico di droga nel nostro Paese”, ha aggiunto. L’amministrazione Trump inasprisce così in modo considerevole le tensioni con il primo presidente di sinistra di uno dei più stretti alleati degli Stati Uniti in Sud America.

Lo scontro Trump-Petro

Lo scontro fra Trump e Petro si è concentrato in particolare sugli attacchi Usa a presunte imbarcazioni che trasportano droga al largo del Sud America. I raid dell’esercito Usa hanno inizialmente interessato i Caraibi e questa settimana sono stati estesi all’Oceano Pacifico orientale (dove la Colombia ha una costa), dove viene contrabbandata gran parte della cocaina proveniente dai maggiori produttori mondiali, fra cui la Colombia. Inoltre, in un’escalation del dispiegamento di forza militare nella regione, il capo del Pentagono ha disposto l’invio di una portaerei nelle acque al largo dell’America Latina. Il mese scorso gli Stati Uniti hanno aggiunto la Colombia, principale destinatario dell’assistenza americana nella regione, a un elenco di Paesi che non collaborano nella guerra alla droga, per la prima volta da quasi 30 anni. Le sanzioni erano attese dopo che Trump aveva recentemente dichiarato che avrebbe tagliato gli aiuti alla Colombia e imposto dazi sulle sue esportazioni, riferendosi a Petro sui social nei giorni scorsi come “un leader del traffico illegale di droga“.

Le accuse del presidente Usa

È un tipo che produce un sacco di droga“, aveva detto Trump ai giornalisti nello Studio Ovale mercoledì. “Farà meglio a stare attento, o prenderemo provvedimenti molto severi contro di lui e il suo Paese”, aveva aggiunto. Dopo che Trump lo ha accusato di avere legami con il traffico di droga, mercoledì Petro aveva dichiarato che ricorrerà al sistema giudiziario Usa per difendersi. “Contro le calunnie che alti funzionari mi hanno lanciato sul suolo statunitense, mi difenderò giudizialmente con avvocati americani nei tribunali statunitensi”, aveva scritto Petro su X senza nominare Trump. Il giorno prima la politica antidroga di Petro era stata oggetto di un incontro tra lui e l’incaricato d’affari Usa in Colombia, John T. McNamara. Giovedì McNamara ha incontrato anche la ministra degli Esteri Rosa Yolanda Villavicencio Mapy. Petro ha ripetutamente difeso la sua politica, che si allontana da un approccio repressivo e dà priorità al raggiungimento di accordi con i coltivatori di foglie di coca, materia prima usata per realizzare la cocaina, per incoraggiarli a passare ad altre colture, perseguire i principali signori della droga e combattere il riciclaggio di denaro. Ha affermato che il suo governo ha raggiunto livelli record di sequestri di cocaina e ha messo in discussione i dati delle Nazioni Unite che mostrano livelli record di coltivazione di foglie di coca e produzione di cocaina. Secondo l’ultimo rapporto disponibile dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, la superficie dedicata alla coltivazione della coca è quasi triplicata nell’ultimo decennio, raggiungendo il record di 253mila ettari nel 2023. Si tratta di una superficie pari a circa tre volte quella di New York City.

La replica di Petro: “Io sanzionato per droga, un paradosso”

A stretto giro, dopo l’annuncio delle sanzioni, è arrivata la replica di Gustavo Petro. “Il mio avvocato difensore sarà Dany Kovalik degli Stati Uniti. Combattere il narcotraffico per decenni e con efficacia mi porta questa misura da parte del governo della società che abbiamo tanto aiutato a fermare il consumo di cocaina. È un vero paradosso, ma non farò un passo indietro e non mi inginocchierò mai“, ha scritto il primo ministro colombiano su X.

© Riproduzione Riservata