Nuovo strappo tra Donald Trump e Vladimir Putin dopo il vertice di Budapest saltato e l’annuncio delle nuove sanzioni americane contro i Rosneft e Lukoil. Washington ha infatti congelato i beni dei due colossi energetici russi negli Stati Uniti, definendo “ostile” la posizione del Cremlino. La Cina, inizialmente contraria alle misure unilaterali americane, ha poi sospeso gli acquisti di petrolio russo. E anche l’India, primo importatore via mare, valuta un taglio drastico delle forniture di Mosca. Il leader del Cremlino assicura che le sanzioni americane “non avranno un impatto significativo sull’economia russa”. “Ve lo saprò dire tra sei mesi”, replica con un sarcastico Donald Trump. La Casa Bianca lascia aperto uno spiraglio per un nuovo vertice, ma denuncia la “mancanza di interesse per la pace” in Ucraina del leader russo. Zelensky chiede più armi e pressione sull’energia. “Risponderemo ai Tomahawk”, avverte però Putin.
