Gaza, c’è l’accordo per la pace. Trump: “È un grande giorno” – La diretta

Gaza, c’è l’accordo per la pace. Trump: “È un grande giorno” – La diretta
(Koby Gideon/Israeli Government Press Office via AP, File)

L’esecutivo dello Stato ebraico riunito. Rilascio ostaggi lunedì

Firmato l’accordo per la pace a Gaza, nel corso dei colloqui in Egitto. A dare l’annuncio il presidente Usa, Donald Trump. “Sono molto orgoglioso di annunciare che Israele e Hamas hanno entrambi sottoscritto la prima fase del nostro Piano di Pace. Ciò significa che tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una Pace Forte, Duratura e Perenne”, ha annunciato nella notte in un post su Truth il capo della Casa Bianca. Successivamente la portavoce dell’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu, Shosh Bedrosian, ha spiegato i dettagli. “La bozza finale della fase 1 è stata firmata stamattina in Egitto da tutte le parti, per liberare tutti gli ostaggi e l’Idf si ridispiegherà sulla ‘linea gialla’, che porterà l’esercito a mantenere e controllare il 53% della Striscia di Gaza. La fase 1 è molto chiara: tutti i nostri ostaggi, vivi e deceduti, verranno rilasciati 72 ore dopo, il che ci porterà a lunedì”, ha detto la portavoce. Secondo le tempistiche spiegate dalla portavoce, stasera ci saranno prima la riunione del Gabinetto israeliano alle 16 italiane e poi quella del governo alle 17, entro 24 ore dalla riunione di Gabinetto scatterà il cessate il fuoco a Gaza e “dopo questo periodo di 24 ore inizierà la finestra delle 72 ore”.

Gaza, c’è l’accordo per la pace. Trump: “È un grande giorno” – La diretta
Familiari degli ostaggi festeggiano per il sì all’accordo di pace (Foto AP/Emilio Morenatti)

Hamas rilascerà sabato gli ostaggi vivi rimasti, secondo quanto riferito al Times of Israel da due fonti vicine ai negoziati. L’accordo sarà firmato oggi in Egitto, affermano le fonti. “Con l’aiuto di Dio li riporteremo tutti a casa”. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. L’Idf intanto annuncia di aver iniziato il ritiro delle truppe da Gaza.

QUI LE TAPPE DELLA GUERRA DAL 7 OTTOBRE 2023 A OGGI

Gaza, firmato in Egitto l'accordo per la pace – La diretta di oggi 9 ottobre
Inizio diretta: 09/10/25 07:15
Fine diretta: 09/10/25 23:00
Knesset invia invito ufficiale a Trump per parlare ad assemblea

Il presidente della Knesset israeliana ha invitato formalmente Trump a parlare all’assemblea eletta del Paese come segno di gratitudine per l’accordo di cessate il fuoco a Gaza. Amir Ohana ha affermato che sarebbe il primo discorso di questo tipo tenuto da un presidente americano da quando l’allora presidente George W. Bush visitò Israele nel 2008. “Il popolo di Israele la considera il più grande amico e alleato della nazione ebraica nella storia moderna”, ha scritto nell’invito. Ohana ha anche citato le decisioni prese durante il primo mandato di Trump di trasferire l’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme, riconoscere l’annessione da parte di Israele delle alture del Golan conquistate alla Siria nella guerra del Medio Oriente del 1967 e la sua mediazione degli Accordi di Abramo, in cui quattro paesi arabi hanno stretto legami con Israele. 

Trump: "Partirò domenica spero di essere lì per rilascio ostaggi"

Gli ostaggi verranno liberati “lunedì o martedì” e “probabilmente sarò lì, spero di essere lì”. Lo ha detto Donald Trump, parlando nello Studio Ovale, prima del bilaterale col presidente finlandese Alexander Stubb. “Partirò domenica”, ha confermato il presidente Usa. 

Media, Netanyahu incontra Witkoff e Kushner

 Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sta incontrando nel suo ufficio l’inviato speciale del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e il genero del Presidente, Jared Kushner. Lo riporta Ynet.

Medioriente: raid Idf uccide 2 persone, più di 40 intrappolate sotto le macerie

Il gruppo di soccorso della Protezione Civile palestinese afferma che un attacco israeliano contro un’abitazione nella città di Gaza ha ucciso almeno due donne e che più di 40 persone sono ancora sotto le macerie. L’attacco, avvenuto nella tarda serata di giovedì, è avvenuto poche ore prima dell’entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza. Il gruppo ha affermato che i soccorsi stanno ancora proseguendo in “condizioni difficili e pericolose” sul luogo dell’attacco nel quartiere Sabra della città di Gaza. 

Medioriente: Ben Gvir, voterò contro accordo, no a rilascio assassini

Il ministro israelieno della Sicurezza nazionale di estrema destra Itamar Ben Gvir afferma che il suo partito Otzma Yehudit voterà contro la prima fase dell’accordo di cessate il fuoco annunciato oggi, in base al quale i prigionieri palestinesi saranno rilasciati in cambio di tutti i 48 ostaggi israeliani detenuti a Gaza. Lo riporta il Times of Israel. Il partito di Ben Gvir non sta uscendo dalla coalizione del primo ministro Benjamin Netanyahu, ma avverte che se Hamas non verrà smantellato, Otzma Yehudit “farà cadere il governo”. “I nostri cuori sono pieni di gioia, felicità ed eccitazione per il fatto che tutti gli ostaggi dovrebbero tornare a casa”, afferma il ministro in una dichiarazione. “Ma accanto a questa gioia, non dobbiamo – in nessuna circostanza – ignorare la questione del prezzo: il rilascio di migliaia di terroristi, tra cui 250 assassini che dovrebbero essere liberati dalle prigioni”. Di conseguenza, afferma, Otzma Yehudit non può votare “a favore di un accordo che liberi quei terroristi assassini, e noi ci opporremo in seno al governo”. Ben Gvir aggiunge di aver ribadito a Netanyahu che non rimarrà in “un governo che permette il proseguimento del dominio di Hamas a Gaza”. Ben Gvir ha detto inoltre che il primo ministro gli ha assicurato che ciò non accadrà, ma aggiunge: “Se il governo di Hamas non verrà smantellato, o se ci verrà semplicemente detto che è stato smantellato mentre in realtà continua a esistere sotto altre vesti, Otzma Yehudit farà cadere il governo”. 

Medioriente: terminata riunione Gabinetto sicurezza Israele

Si è conclusa da poco in Israele la riunione del Gabinetto di sicurezza. La successiva riunione del governo per intero dunque, che inizialmente era fissata per le 17 ora italiana (le 18 in Israele) risulta notevolmente in ritardo, il che fa ritardare l’attesa ratifica dell’accordo con Hamas da parte dell’esecutivo israeliano. In base all’intesa Hamas dovrebbe riconsegnare tutti i 48 ostaggi ancora a Gaza (di cui si ritiene 20 siano ancora vivi) e Israele dovrebbe rilasciare 1.950 detenuti palestinesi.

Flotilla, italiani in buone condizioni: 7 firmano foglio di via

Si è svolta la visita consolare dei funzionari dell’ambasciata d’Italia a Tel Aviv ai nove italiani membri della seconda missione della Flotilla, detenuti presso il carcere di Ketziot in Israele. Sono apparsi in buone condizioni fisiche. Sette di loro hanno scelto di firmare la dichiarazione di consenso al rimpatrio. È quanto apprende LaPresse da fonti informate. Al termine della visita, spiegano le stesse fonti, l’ambasciata ha nuovamente ribadito, per iscritto, la richiesta di un migliore trattamento per i nostri connazionali e la dovuta attenzione medica. Le autorità diplomatiche italiane continuano a lavorare per un rapido rientro in Italia di tutti i connazionali. 

Trump: "Non ho visione per due Stati, seguirò ciò che è stato concordato"

“Non ho una visione” per la soluzione dei due Stati, “seguirò ciò che hanno concordato” le parti. Lo ha detto Donald Trump rispondendo ai giornalisti alla Casa Bianca.

Trump: "Creeremo una Gaza dove la gente potrà vivere"

“Creeremo qualcosa dove la gente potrà vivere. Ora a Gaza non si può vivere”. Lo ha detto Donald Trump rispondendo alle domande dei giornalisti alla Casa Bianca.

Trump: "Se mi chiederanno di parlare alla Knesset lo farò"

“Se mi chiederanno di parlare alla Knesset lo farò”. Lo ha detto Donald Trump in riferimento al suo imminente viaggio in Medioriente per la firma ufficiale dell’accordo su Gaza. 

Rubio: "Svolta su Gaza dopo riunioni a Onu e con Netanyahu"
Trump: "Andrò in Egitto per firma ufficiale accordo"

“Andrò in Egitto” per la “firma ufficiale” dell’accordo su Gaza. Lo ha detto il presidente Donald Trump nella riunione di gabinetto in corso alla Casa Bianca.  L’accordo è “una svolta epocale” che porterà “la pace in Medio Oriente”, ha detto il presidente Usa, annunciando che sarà presente alla firma ufficiale dell’accordo in Egitto. 

Trump, Paesi arabi si faranno avanti per ricostruire Gaza

I ricchi Paesi arabi della regione si “faranno avanti” per finanziare la ricostruzione di Gaza. Lo ha detto Donald Trump durante la riunione di gabinetto in corso alla Casa Bianca.

Al via riunione Gabinetto sicurezza in Israele

È iniziata con un ritardo di circa 90 minuti in Israele la riunione del Gabinetto di sicurezza che era inizialmente prevista per le 16 ora italiana (le 17 in Israele). Lo riporta la stampa locale, citando l’ufficio del premier. Secondo Channel 12, uno dei motivi del ritardo è stato il proseguimento delle intense discussioni relative all’elenco dei prigionieri palestinesi da rilasciare. La riunione plenaria del governo per votare l’accordo sul cessate il fuoco e garantire il rilascio degli ostaggi a Gaza dovrebbe tenersi a seguire; inizialmente prevista alle 17 ora italiana è slittata alle 19 ora italiana (le 20 in Israele).

Israele, slitta alle 19 riunione governo Israele per ratifica accordo

La riunione del governo israeliano che era in programma per le 17 italiane (le 18 ora locale) è stata rinviata di due ore, alle 19 italiane, perché la riunione del gabinetto di sicurezza che era in programma per le 16 italiane non è ancora iniziata. Lo riporta il Times of Israel. Il governo israeliano deve votare sull’accordo raggiunto con Hamas in Egitto per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. 

Israele: "Non abbiamo intenzione di riprendere guerra"

“Non abbiamo intenzione di rinnovare la guerra, ma parte degli impegni è per esempio il disarmo di Hamas. Prima avremo un cessate il fuoco immediatamente dopo che la cosa verrà approvata dal Gabinetto e poi Hamas avrà 72 ore per rilasciare gli ostaggi. Credo che questo dovrebbe portare alla fine di questa guerra”. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Israele, Gideon Sa’ar, in un’intervista a Fox News, rispondendo all’intervistatrice che chiedeva, in riferimento all’accordo fra Israele e Hamas, se sia la fine della guerra a Gaza. “Questa è l’attuazione della prima fase. È chiaro è che l’intenzione questa. Avremo un cessate il fuoco già come parte degli impegni nella prima fase e anche l’accordo sugli ostaggi e naturalmente speriamo che tutte le parti del piano verranno applicate”, ha detto Sa’ar.

Iran: "Bene stop guerra ma perseguire responsabili genocidio"

“Il ministero degli Affari Esteri ribadisce che la Repubblica Islamica dell’Iran ha costantemente sostenuto ogni misura e iniziativa volta a fermare la guerra genocida, garantire il ritiro delle forze di occupazione, consentire l’ingresso degli aiuti umanitari, assicurare il rilascio dei prigionieri palestinesi e realizzare i diritti fondamentali del popolo palestinese” e “sottolinea la responsabilità della comunità internazionale di impedire che il regime occupante violi i propri obblighi e invita tutte le parti a rimanere vigili e attente all’inganno e alla doppiezza del regime sionista”. È quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri iraniano. “La cessazione dei crimini e del genocidio a Gaza non esonera in alcun modo gli Stati e le istituzioni internazionali competenti dal loro dovere giuridico, umanitario e morale comune di perseguire la giustizia attraverso l’identificazione e il perseguimento di coloro che hanno ordinato e perpetrato crimini di guerra, genocidio e crimini contro l’umanità nella Striscia di Gaza, con l’obiettivo di porre fine all’impunità di cui gode da decenni il regime sionista”, aggiunge Teheran riferendosi a Israele.

Israele: "Rilascio di tutti gli ostaggi lunedì"

La bozza finale della fase 1 è stata firmata stamattina in Egitto da tutte le parti, per liberare tutti gli ostaggi e l’Idf si ridispiegherà sulla ‘linea gialla’, che porterà l’esercito a mantenere e controllare il 53% della Striscia di Gaza. La fase 1 è molto chiara: tutti i nostri ostaggi, vivi e deceduti, verranno rilasciati 72 ore dopo, il che ci porterà a lunedì”, ha detto la portavoce. Secondo le tempistiche spiegate dalla portavoce, stasera ci saranno prima la riunione del Gabinetto israeliano alle 16 italiane e poi quella del governo alle 17, entro 24 ore dalla riunione di Gabinetto scatterà il cessate il fuoco a Gaza e “dopo questo periodo di 24 ore inizierà la finestra delle 72 ore”.

Israele: "Idf manterrà controllo 53% Gaza"

In base all’accordo raggiunto in Egitto, l’esercito israeliano (Idf) si ridispiegherà su una linea che porterà l’esercito a controllare e mantenere circa il 53% della Striscia di Gaza. Lo ha detto in conferenza stampa una portavoce del governo israeliano, Shosh Bedrosian.

 

Israele: "Marwan Barghouthi non sarà rilasciato in base ad accordo"

Marwan Barghouti non sarà rilasciato nell’ambito dell’accordo raggiunto fra Israele e Hamas. Lo afferma in conferenza stampa una portavoce del governo israeliano, Shosh Bedrosian. L’intesa prevede la liberazione degli ostaggi ancora nella Striscia in cambio del rilascio di prigionieri palestinesi. “Posso dirvi che, al momento, non farà parte di questo rilascio”, ha dichiarato la portavoce a proposito di Marwan Barghouti. Noto come ‘il Mandela palestinese’, Barghouti sta scontando cinque ergastoli con l’accusa di avere pianificato attacchi in cui sono morti 5 israeliani durante la seconda Intifada.

Israele: "Cessate il fuoco a Gaza entro 24 ore da ok governo"

Un cessate il fuoco avrà inizio a Gaza entro 24 ore dalla riunione del Gabinetto israeliano in programma per questa sera. Lo ha annunciato una portavoce del governo israeliano, Shosh Bedrosian, spiegando che alle 17 locali (le 16 in Italia) si terrà una riunione del Gabinetto e un’ora dopo, alle 17 italiane, si terrà una riunione del governo. “Entro 24 ore dalla riunione del gabinetto, avrà inizio il cessate il fuoco a Gaza”, ha detto la portavoce, aggiungendo che successivamente l’Idf si ridispiegherà su una linea che porterà l’esercito a controllare e mantenere circa il 53% della Striscia di Gaza. Dopodiché, Hamas avrà 72 ore di tempo per rilasciare gli ostaggi rimasti in Israele. 

Firmata bozza finale accordo Israele-Hamas su prima fase

 La bozza finale della prima fase dell’accordo fra Israele e Hamas è stata firmata da tutte le parti questa mattina. Lo ha annunciato una portavoce del governo israeliano, Shosh Bedrosian.

Presidente Comunità palestinese Roma: "Non ci si può fidare di Trump"

“Donald Trump è un presidente che nel suo primo mandato ha riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele e nel suo secondo ha vietato l’ingresso alla delegazione dell’Autorità nazionale palestinese che doveva recarsi a New York per l’Assemblea della Nazioni Unite. Come ci si può fidare di uno che si comporta così?”. Lo ha affermato a LaPresse Yousef Salman, presidente della Comunità palestinese di Roma e del Lazio. 

Media Israele, corpo Sinwar non sarà restituito

 Nell’ambito dell’accordo Israele non consegnerà il corpo del leader di Hamas Yahya Sinwar, ritenuto mente dell’attacco del 7 ottobre del 2023, né quello di suo fratello Mohammed Sinwar. Lo riferisce la radio israeliana dell’esercito, citando fonti della sicurezza. E

Berlino, conferenza su ricostruzione Gaza anche con Israele e Usa

La Germania intende ospitare una conferenza sulla ricostruzione con l’Egitto, alla quale dovrebbero prendere parte anche Israele e Stati Uniti. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, a margine di una conferenza sui Balcani occidentali a Belfast, come riporta la Zdf. “Tuttavia, si tratterà di una conferenza politicamente più ampia, che delinei anche il quadro politico per la Striscia di Gaza e, naturalmente, tenga sempre presente che alla fine si dovrà raggiungere una soluzione a due Stati”, ha spiegato Wadephul. Una conferenza sulla ricostruzione è “il prossimo passo necessario”, ha aggiunto, sottolineando che la conferenza di Parigi, dove questa sera si incontreranno europei, stati arabi e musulmani, fa parte di ciò di cui c’è bisogno ora: “Ma Israele manca dal tavolo, e Israele deve essere presente”. La conferenza sulla ricostruzione, a cui la Germania intende partecipare congiuntamente all’Egitto, “deve essere una conferenza in cui siano presenti Israele e Stati Uniti”, ha affermato Wadephul, aggiungendo che la Germania fornirà inoltre aiuti umanitari e sosterrà l’istituzione di un’amministrazione nella Striscia di Gaza.

 

Hamas: "Avvio ritiro Idf da Gaza tra oggi e domani"

Nell’ambito dell’accordo raggiunto in Egitto fra Israele e Hamas, le truppe israeliane si ritireranno dalle zone densamente popolate: è atteso che questo ritiro inizi venerdì, ma potrebbe iniziare anche tardi oggi. Lo ha detto un alto funzionario di Hamas, Osama Hamdan, parlando alla televisione panaraba Al-Araby TV. “Gli israeliani dovrebbero ritirarsi da tutte le aree densamente popolate, in particolare Gaza City, Khan Younis, Rafah e Gaza nord”, ha dichiarato. 

Ambasciatore palestinese: "Speriamo che questa volta Israele mantenga la parola"

“Questo genocidio avrebbe dovuto essere fermato molto tempo fa. Speriamo che questa volta, diversamente da tutti gli accordi presi in passato, Israele mantenga la parola e non si limiti a riproporre la situazione insostenibile precedente al 7 ottobre che ci ha portati alla catastrofe, ma interrompa definitivamente l’assedio e le aggressioni ritirandosi per davvero”.Così a LaPresse l’ambasciatrice di Palestina in Italia, Mona Abuamara, sull’accordo per la pace a Gaza

Hamas: "Saranno rilasciati 1950 prigionieri"

Saranno 1950 i prigionieri palestinesi che verranno rilasciati in base all’accordo raggiunto in Egitto fra Israele e Hamas. È quanto ha riferito un alto funzionario di Hamas, Osama Hamdan, parlando alla televisione panaraba Al-Araby TV, precisando che saranno rilasciati 250 prigionieri che stanno scontando lunghe pene detentive, oltre ai 1.700 fatti prigionieri durante la guerra a Gaza. “Abbiamo fornito i nomi di tutti i comandanti che vogliamo vedere rilasciati”, ha affermato Hamdan. Il funzionario ha aggiunto che saranno aperti 5 valichi di frontiera per consentire l’afflusso di aiuti nella Striscia di Gaza e le truppe israeliane si ritireranno dalle zone densamente popolate.

Ambasciatore palestinese: "Italia riconosca finalmente lo Stato di Palestina"

“Speriamo che questo sia un passo verso la fine dell’occupazione in tutto il territorio palestinese occupato e che l’Italia a questo punto, viste riconosciute tutte le condizioni poste, si unisca alla maggior parte dei Paesi del mondo e riconosca finalmente lo Stato di Palestina”. Così a LaPresse l’ambasciatrice di Palestina in Italia, Mona Abuamara, sull’accordo per la pace a Gaza. 

Crosetto: "Oggi giornata storica, merito di Trump"

“Oggi è una giornata storica. La notizia dell’accordo raggiunto in Egitto, tra tutte le parti in causa, segna il decollo, che tutti dobbiamo sperare sia definitivo, del Piano di Pace del presidente Trump. È una notizia di portata eccezionale che, non a caso, sta provocando reazioni positive ovunque nel Mondo. Le famiglie degli ostaggi israeliani, che da due anni attendono il ritorno dei loro cari, la popolazione civile di Gaza, martoriata, ferita, affamata, e l’intera comunità internazionale che, giustamente, può ora tirare un sospiro di sollievo. Ora servono i due passi fondamentali perché tutto prenda forma: la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e il ritiro dell’esercito israeliano da Gaza. Superati questi scogli – ostacoli che, fino a ieri, apparivano insormontabili – spero, ma soprattutto credo, che il processo di pace andrà avanti. Il merito, di portata storica, di questo accordo è del presidente Usa Donald Trump e dei suoi abili e seri negoziatori, ma è anche frutto della mediazione di paesi arabi fondamentali e nevralgici come l’Egitto, il Qatar, la Turchia e molti altri che hanno profuso sforzi e interlocuzioni cruciali e positive, compreso il nostro Presidente del Consiglio ed il nostro Ministro degli Esteri”. Lo scrive su X il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Crosetto: "Forze Armate pronte mantenimento pace a Gaza"

“Per quanto riguarda il futuro, e cioè la concreta realizzazione del piano di pace Usa per Gaza, ovviamente l’Italia e, in particolare, le Forze Armate sono e saranno pronte a fare la loro parte, come hanno sempre fatto e come hanno dimostrato, in tutte le missioni internazionali cui partecipano, di saper fare. L’Italia c’è e ci sarà sempre, quando si tratta di aiutare e sostenere i processi di pace”. Lo scrive su X il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Wsj, Hamas chiede 10 giorni per trovare corpi ostaggi deceduti

Nel corso dei negoziati Hamas avrebbe fatto sapere di aver bisogno di almeno 10 giorni per localizzare i corpi degli ostaggi israeliani morti nella Striscia di Gaza. Lo riporta il Wall Street Journal citando fonti informate.

Media, colloqui su seconda fase accordo dopo rilascio ostaggi

Fonti informate hanno riferito al canale televisivo qatariota Al-Araby che i colloqui per la seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco inizieranno un giorno dopo il rilascio degli ostaggi. Non è chiaro se questo si riferisca al rilascio di tutti gli ostaggi, compresi i morti, o solo dei prigionieri ancora in vita. Il canale riporta anche che l’Egitto ha informato i diplomatici americani che non permetterà a Israele di mantenere una presenza permanente lungo il confine egiziano con Gaza. Israele ha insistito per mantenere le truppe nell’area, nota come Corridoio di Filadelfia, per contrastare quella che descrive come una massiccia attività di contrabbando.

Infantino: "Cessate il fuoco notizia fantastica per il mondo intero"

“L’accordo di cessate il fuoco è una notizia davvero fantastica per il mondo intero, grazie agli sforzi di tutti i soggetti coinvolti, a partire dal presidente Trump passando per Qatar, Egitto, Turchia, palestinesi e israeliani”. Lo ha detto il presidente della Fifa Gianni Infantino a margine dell’assemblea generale dell’Efc in corso a Roma. “Preoccupazione per Italia-Israele? Ora c’è un cessate il fuoco, tutti dovrebbero esserne felici e tutti dovrebbero sostenere questo processo – ha proseguito – Penso che questo vada oltre il calcio, ma include anche il calcio”.

Portavoce famiglie ostaggi, c'è speranza ma preoccupazione resta

“La notizia dell’accordo è stata accolta con grande speranza dalle famiglie che potranno finalmente riabbracciare i propri cari, e con sollievo da quelle che potranno almeno dare una degna sepoltura agli ostaggi uccisi da Hamas. C’è però anche un po’ di preoccupazione, perché probabilmente sarà necessario attendere la notte tra sabato e domenica, o forse la giornata di domenica. Temiamo per lo stato di salute degli ostaggi, spesso trattati come trofei di guerra da Hamas”. Lo dichiara a LaPresse Benedetto Sacerdoti, portavoce italiano del Forum delle Famiglie degli Ostaggi commentando il raggiungimento dell’accordo in Medioriente tra Israele e Hamas.

“Abbiamo visto le immagini degli ostaggi rilasciati nei mesi di febbraio e marzo – spiega – e abbiamo notato un forte stato di denutrizione. Sappiamo che coloro che sono stati liberati in quel periodo hanno subito gravi traumi legati alla prigionia, oltre alla malnutrizione. Sono rimasti rinchiusi nei tunnel, spesso al buio e incatenati, impossibilitati a muoversi o ad alzarsi in piedi, subendo percosse e violenze. Sappiamo anche del caso di Alon Ohel, un giovane e affermato pianista che, probabilmente, ha perso la vista da un occhio: lo abbiamo dedotto da uno degli ultimi video diffusi da Hamas, in cui si nota che l’occhio non si muove in modo naturale. C’è grande preoccupazione”.

Nazionale Israele: "Una mattina di speranza"

“Una mattina di speranza”. Con queste parole e una foto di palloncini gialli in volo nel cielo azzurro, la Nazionale di Israele commenta sui profili social ufficiali l’accordo per la pace nella striscia di Gaza.

Crosetto. "Quando toccherà a comunità internazionale Italia farà sua parte"

“Quando toccherà alla comunità internazionale accollarsi i compiti, l’Italia farà la sua parte, come ha sempre fatto in queste aree di crisi”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in una intervista telefonica al Tg1. “I passi saranno due: ritiro esercito israeliano e liberazione degli ostaggi – afferma – Mi pare che siano i due passi fondamentali dove si erano finora bloccate le trattative. Superati questi due scogli, che sembravano insormontabili, il resto può andare avanti”. “In un luogo dove non pensavamo potesse esserci la pace stiamo vedendo crescere le condizioni per una tregua e la pace – sottolinea – I complimenti vanno fatti agli sforzi di Trump e alla mediazione di Qatar, Egitto, Turchia, che hanno consentito di arrivare a un risultato che sembrava impossibile solo qualche settimana fa”.

Congresso ebraico: "Subito rilascio ostaggi, Hamas non ostacoli accordo"

“Accogliamo con favore la firma di un accordo per garantire un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza, sulla base della proposta avanzata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e del sostegno della comunità internazionale”. Così il Congresso ebraico europeo (Ejc). “Dopo due anni di sofferenze inimmaginabili, la speranza che gli ostaggi possano finalmente tornare a casa porta profondo sollievo a Israele e al popolo ebraico in tutto il mondo. Il loro rilascio deve essere incondizionato e immediato”, sostiene l’organizzazione delle comunità ebraiche in Europa, che elogia “la leadership e la determinazione dimostrate dal presidente Trump nel promuovere questa svolta cruciale”. “Invitiamo Hamas a garantire che questo accordo venga attuato rapidamente, senza ritardi o ostacoli. Niente potrà cancellare il dolore di questi 734 giorni, ma riportare a casa ogni singolo ostaggio è il primo passo verso la guarigione e la giustizia”, conclude l’Ejc.

 

Riad, bene accordo ora raggiungere pace giusta

L’Arabia Saudita accoglie con favore l’accordo di cessate il fuoco a Gaza e di rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas e afferma di sperare che porti alla pace dopo due anni di guerra devastante. Riad spera che “questo importante passo porti a un’azione urgente per alleviare le sofferenze umanitarie, ottenere un ritiro completo di Israele, ripristinare la sicurezza e la stabilità e avviare misure concrete per raggiungere una pace giusta e globale basata sulla soluzione dei due Stati”, si legge in una dichiarazione del Ministero degli Esteri.

Meloni: "Lavoro silenzioso Italia, pace non si costruisce con bandiere"

“Sono molto fiera del lavoro silenzioso ma costante che l’Italia ha fatto, per ricordare che la pace si costruisce lavorandoci e non limitandosi a sventolare bandiere”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo allo speciale Gr1 sugli accordi in Medioriente.

Madrid: "Pace non sia solo puntuale ma definitiva"

“E’ una mattina felice perché l’accordo raggiunto oggi per la pace in Medioriente apre la strada alla speranza” ora bisogna “allargare questa speranza e camminare verso una pace che non sia solo puntuale ma che sia definitiva” e ciò significa arrivare alla “soluzione dei due Stati”. Lo ha detto il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares in un’intervista alla radio nazionale spagnola Rne. “Quello che era un raggio di speranza oggi comincia a concretizzarsi. Ora dobbiamo lavorare affinché si concretizzi definitivamente, con la liberazione degli ostaggi, l’ingresso degli aiuti umanitari e un cessate il fuoco che porti pace”, ha aggiunto Albares che nel pomeriggio parteciperà a Parigi alla riunione tra ministri degli Esteri europei e arabi.

Meloni: "Nessun ruolo per Hamas, Anp ha bisogno di riforma"

“Ora si parla di tregua e rilascio degli ostaggi, che era la condizione necessaria per aprire un percorso di pace, e di un primo arretramento delle forze israeliane a Gaza. Dopodiché c’è tutto il tema del disarmo di Hamas, c’è il tema di fare in modo che non ci siano nuovi insediamenti in Cisgiordania e c’è il tema di una gestione transitoria particolarmente della Striscia di Gaza, perché se Hamas, come siamo tutti d’accordo, non deve avere alcun ruolo, dall’altra parte sappiamo anche che l’autorità statuale cioè l’Autorità nazionale palestinese ha bisogno di un percorso di riforma”. Così la premier Giorgia Meloni intervistata al Tg1 commenta l’accordo sul Medioriente.

Media, il cessate il fuoco a Gaza è entrato in vigore. Ma Israele: "Solo dopo Consiglio dei ministri"

Il cessate il fuoco a Gaza fra Israele e Hamas è ufficialmente entrato in vigore. Lo riporta Al Arabiya. Ma Israele precisa che, dal suo punto di vista, il cessate il fuoco in vigore solamente dopo la riunione del consiglio dei Ministri in programma alle 18, le 17 italiane. Lo scrive il Times of Israel. “Ordine del giorno – Piano per il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani”, si legge in un annuncio pubblicato sul sito web del governo. Un’ora prima è invece in programma la riunione del Gabinetto di sicurezza.

Ue, svolta Israele e Hamas fondamentale per alleviare sofferenze

“La svolta tra Israele e Hamas è fondamentale per alleviare le sofferenze umane di questa tragedia che dura da due anni. Affinché questo accordo venga attuato, abbiamo bisogno di pieno accesso e della distribuzione di massicci aiuti umanitari a Gaza, nel pieno rispetto dei principi”. Lo scrive su X la commissaria europea per la Gestione delle crisi, Hadja Lahbib. “È tempo che gli ostaggi si riuniscano finalmente alle loro famiglie e che l’incubo del popolo palestinese finisca. Ribadisco la mia richiesta di accesso umanitario a Gaza per verificare come possiamo soddisfare gli immensi bisogni della popolazione e alleviare le sofferenze. Elogio gli sforzi di Stati Uniti, Qatar, Egitto e Turchia. Spero che questo sia un passo significativo verso una pace duratura”, aggiunge.

Meloni: "Giorno storico, lavoro straordinario Trump"

“È una notizia straordinaria, immagino tutti capiscano che si tratta di un giorno storico. Bisogna dare merito al lavoro straordinario portato avanti in particolare dal presidente Usa Donald Trump, ma dobbiamo ringraziare anche i mediatori che sono stati numerosi in queste ore”. Così la premier Giorgia Meloni intervistata al Tg1 commenta l’accordo sul Medioriente. “C’è stato un lavoro di squadra che è stato estremamente prezioso e che ci consente oggi di iniziare una fase nuova”, aggiunge.

Lapid: "Donald Trump merita il Nobel per la Pace"

Congratulandosi con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per l’accordo sugli ostaggi, il leader dell’opposizione Yair Lapid afferma che “non c’è persona che meriti più di lui il premio Nobel per la Pace e, cosa ancora più importante, l’eterna gratitudine del popolo di Israele”.

Cremlino: "Accogliamo con favore sforzi per pace a Gaza"

Il Cremlino accoglie “con favore” gli sforzi per “porre fine all’incendio di Gaza”. Lo ha affermato il portavoce presidenziale russo, Dmitry Peskov. Lo riporta Ria Novosti.

Sanchez: "Speriamo sia inizio pace giusta e duratura"

“Il governo spagnolo accoglie con favore le notizie provenienti dal Medioriente e confida che questo sia l’inizio di una pace giusta e duratura”. Lo ha scritto su X il premier spagnolo Pedro Sanchez dopo il raggiungimento di un’intesa tra Israele e Hamas per l’attuazione della prima fase dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza sulla base del piano statunitense presentato dal presidente Donald Trump. “Ora è il momento di dialogare, assistere la popolazione civile e guardare al futuro. Con speranza. Ma anche con giustizia e memoria. Affinché le atrocità vissute non si ripetano mai più”, ha aggiunto il leader socialista.

Kallas a Parigi per riunione su piano pace Gaza

L’Alta Rappresentante Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, si recherà a Parigi per partecipare alla riunione convocata dal ministro degli Esteri francese Jean Noël Barrot sull’attuazione del piano di pace degli Stati Uniti per porre fine alla guerra a Gaza. Lo riferisce su X il Servizio europeo per l’Azione esterna precisando che sono invitati anche i ministri degli Esteri di Germania, Spagna, Italia, Regno Unito, Turchia, Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Giordania.

Firma accordo alle 11 italiane

La firma relativa all’accordo raggiunto sulla prima fase del piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per Gaza dovrebbe avvenire nella località balneare egiziana di Sharm el-Sheikh alle 12 israeliane (le 11 in Italia). Lo riporta il Times of israel citando fonti informate. Si prevede che il cessate il fuoco entrerà in vigore a Gaza una volta firmato l’accordo, aggiunge la stessa fonte.

 

Media, 20 ostaggi israeliani scambiati con 1950 prigionieri

L’accordo sulla prima fase del piano Trump per la fine delle ostilità a Gaza prevede che Hamas rilasci 20 ostaggi vivi in una sola volta. Israele, dal canto suo, libererebbe dalle prigioni 1950 detenuti palestinesi, di cui 250 condannati all’ergastolo. Lo riportano i media arabi citando fonti dell’organizzazione palestinese.

Fitto: "Prospettiva concreta pace a Gaza restituisce speranza"

“La prospettiva concreta di pace a Gaza restituisce oggi speranza. L’accordo sul rilascio degli ostaggi israeliani e il cessate il fuoco rappresenta un primo passo essenziale per costruire un cammino di pace e stabilità nella regione”. Lo scrive su X il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Raffaele Fitto.

Costa: "Bene accordo, opportunità cruciale per pace duratura"

“Accolgo con favore l’accordo raggiunto sulla fase iniziale della proposta di pace presentata dal presidente Usa. La sua attuazione apre la strada al tanto atteso rilascio di tutti gli ostaggi israeliani, a un cessate il fuoco a Gaza e alla fine della grave crisi umanitaria sul campo”. Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. “Elogio gli sforzi diplomatici di Stati Uniti, Egitto, Qatar e Turchia nel rendere possibile questa svolta. Si tratta di un’opportunità cruciale che deve essere sfruttata per gettare le basi per una pace duratura, fondata sulla soluzione dei due Stati”, aggiunge.

Smotrich: "Non voterò a favore accordo su Gaza"

In un post su X il ministro delle Finanze ed esponente dell’estrema destra israeliana, Bezalel Smotrich, ha fatto sapere che non voterà a favore dell’accordo su Gaza sulla base del piano di pace in 20 punti proposto da Donald Trump. “C’è grande paura delle conseguenze dello svuotamento delle prigioni e del rilascio della prossima generazione di leader del terrore, che farà di tutto per continuare a versare fiumi di sangue ebraico, Dio non voglia. Solo per questo motivo, non possiamo unirci a festeggiamenti miopi o votare a favore dell’accordo”, ha affermato.

Ambasciatore Israele in Usa, rilascio ostaggi tra domenica e lunedì

L’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Yechiel Leiter, ha dichiarato alla Cnn che gli ostaggi ancora vivi detenuti da Hamas saranno rilasciati domenica o lunedì, con un termine di 72 ore a disposizione dell’organizzazione palestinese per procedere al rilascio a partire dal momento in cui il gabinetto israeliano si riunirà, oggi pomeriggio o stasera, per approvare l’elenco dei prigionieri palestinesi da rilasciare in base all’accordo.

Leiter ha affermato che Israele spera che l’accordo porti alla fine della guerra, ma che ciò dipenderà da come verrà attuato. “Speriamo che porti alla completa cessazione delle ostilità e alla ricostruzione di Gaza, per il bene dei suoi abitanti e per il bene di Israele”, ha affermato, ricordando che “questa è solo la prima fase” e che “nei prossimi giorni dovremo vedere se verrà attuata completamente”.

Leiter, il cui figlio maggiore è stato ucciso in guerra mentre prestava servizio nelle forze armate israeliane, ha attribuito alla pressione militare israeliana il merito di aver portato Hamas al tavolo dei negoziati dopo due anni di conflitto.

 

Merz: "Sviluppi incoraggianti a Gaza, la pace è più vicina"

“Gli sviluppi in Israele sono incoraggianti: ci sono buone possibilità di raggiungere un accordo con Hamas nelle prossime ore”. Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco Friedrich Merz durante la conferenza stampa seguita al vertice della coalizione di governo. “È possibile che gli ostaggi vengano rilasciati già questa settimana e che l’esercito israeliano si ritiri dalla Striscia di Gaza, come previsto nel piano in 20 punti del presidente americano e del governo israeliano”, ha aggiunto. Merz ha sottolineato che “le nostre speranze per Israele e per Gaza sono tornate a crescere”, pur invitando alla cautela: “Non è ancora finita, ma restiamo fiduciosi che una soluzione possa arrivare nei prossimi giorni”.

FdI chiede informativa governo in Aula su accordo, ok bipartisan

“Chiedo al ministro degli Esteri l’informativa su una notizia che FdI attendeva da tempo: si annuncia per le ore 11 il raggiungimento dell’accordo su Gaza. È il primo passo per l’accordo di pace Trump. È una notizia che giunge all’indomani dell’anniversario della tragica strage di civili del 7 ottobre alla quale è seguita un’altrettanto tragica reazione. Credo che questa maggioranza e questo governo possano rivendicare il merito di aver tenuto la barra dritta, con concretezza e senza cedere a facili demagogie”. Lo ha detto il capogruppo di FdI Galeazzo Bignami intervenendo in Aula sull’ordine dei lavori. “Dobbiamo un ringraziamento a Trump, che dobbiamo estendere ai mediatori Egitto, Qatar e Turchia”, ha proseguito. “Dispiace che il contributo del Parlamento sia arrivato a maggioranza e non all’unanimità”, ha aggiunto. “L’accordo si sta sostanziando anche grazie al contributo del governo”, ha concluso. Alla richiesta di informativa si sono già associati i gruppi di +Europa, Pd, FI e Azione. Alla richiesta di informativa si è poi associato anche il M5S, il cui capogruppo Riccardo Ricciardi ha chiesto che si tratti di “comunicazioni della presidente del Consiglio Meloni”. A seguire ok anche da Lega e Avs e Iv.

Modi: "Accogliamo con favore accordo, speriamo in pace duratura"

“Accogliamo con favore l’accordo sulla prima fase del piano di pace del presidente Trump. Ciò riflette anche la forte leadership del primo ministro Netanyahu. Ci auguriamo che il rilascio degli ostaggi e il potenziamento dell’assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza possano portare loro sollievo e aprire la strada a una pace duratura”. Così su X il primo ministro indiano Narendra Modi, commentando l’accordo raggiunto tra Israele e Hamas.

Metsola: "Dopo 733 notti raggiunto accordo, pace è possibile"

“Dopo 733 lunghe notti, poche ore fa in Egitto è stato raggiunto un accordo che avrebbe finalmente visto il rilascio degli ostaggi rimasti e un cessate il fuoco a Gaza. Elogio gli sforzi di @POTUS e di Stati Uniti, Egitto, Qatar e Turchia per aver raggiunto questo obiettivo. Ora deve essere rispettato e attuato. Questo è un momento cruciale per la pace e la rinascita in Medio Oriente e apre una strada che potrebbe finalmente porre fine al ciclo intergenerazionale di violenza, sofferenza e terrore che ha afflitto la regione. Questo dà speranza a tutti coloro che a Gaza cercano un futuro di pace e alle famiglie degli ostaggi che ancora languiscono nei tunnel di Hamas”. Lo scrive su X la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. “Ieri – aggiunge – ero con la famiglia di Evyatar David (uno degli ostaggi, ndr) quando iniziava a diffondersi la notizia di una potenziale svolta nei negoziati: come tanti, hanno atteso e sperato in questo momento per così tanto tempo. La pace è possibile”.

Smotrich: "Gioia per ostaggi ma no a ritorno alla via di Oslo"

Il leader di estrema destra e ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha detto di vivere emozioni “contrastanti” dopo l’accordo con Hamas sulla base del piano di pace in 20 punti proposto da Donald Trump. “Immensa gioia per il ritorno di tutti i nostri fratelli rapiti! Grande paura delle conseguenze dello svuotamento delle prigioni e del rilascio della prossima generazione di leader del terrore, che farà di tutto per continuare a versare fiumi di sangue ebraico, Dio non voglia”, scrive su X. Smotrich aggiunge che non bisognsa tornare alla “via di Oslo” e alle idee “sbagliate del 6 ottobre”. “Non si diventi nuovamente dipendenti da una calma artificiale, da abbracci diplomatici e cerimonie sorridenti, ipotecando il futuro e pagando prezzi orribili”, conclude.

Berlino: "Bene svolta su Gaza, pronti a sostenere passi verso pace"

“Sono lieto della svolta nei negoziati Gaza . L’accordo sulla prima fase significa che il rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco sono finalmente imminenti. La Germania è pronta a sostenere i prossimi passi verso la pace”. Lo ha scritto in un messaggio su X il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul.

Erdogan: "Molto soddisfatto per accordo, ringrazio Trump"

“Sono molto soddisfatto che i colloqui tra Hamas e Israele, condotti a Sharm El Sheikh e ai quali anche la Turchia ha contribuito, abbiano portato a un cessate il fuoco a Gaza. Ringrazio in modo particolare il presidente degli Stati Uniti Trump, che ha dimostrato la necessaria volontà politica per incoraggiare il governo israeliano a raggiungere la tregua, nonché i paesi fratelli Qatar ed Egitto, che hanno fornito un importante sostegno al raggiungimento dell’accordo”. Lo ha scritto su X il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. “La Turchia seguirà da vicino l’attuazione letterale dell’accordo e continuerà a contribuire al processo”, aggiunge.

 

Patriarcato, intesa sia attuata e subito aiuti a Gaza

“Il Patriarcato Latino di Gerusalemme accoglie con gioia l’annuncio di un accordo che prevede la cessazione degli attacchi nella Striscia di Gaza e la liberazione immediata degli ostaggi, così come quella dei prigionieri palestinesi. Il Patriarcato auspica ardentemente che tale intesa venga pienamente e fedelmente attuata, affinché possa segnare l’inizio della fine di questa terribile guerra. Il Patriarcato ribadisce l’assoluta urgenza di un immediato soccorso umanitario e dell’ingresso incondizionato di aiuti sufficienti per la popolazione sofferente di Gaza. Soprattutto, il Patriarcato prega affinché questo passo apra un cammino di guarigione e di riconciliazione tanto per i Palestinesi quanto per gli Israeliani”. Lo si legge in una nota del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini in merito all’accordo di pace tra Israele e Hamas.

Nel pomeriggio riunione Gabinetto sicurezza Israele su accordo

Il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà alle 17 per essere informato sull’accordo di cessate il fuoco a Gaza. Lo ha affermato un funzionario israeliano citato dal Times of Israel. Successivamente, il governo al completo si riunirà per votare l’accordo.

Abbas: "Accordo sia preludio a soluzione politica sostenibile"

Il Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, accoglie “con favore” il raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco a Gaza. In una dichiarazione, l’Anp afferma che “il Presidente esprime la speranza che questi sforzi possano fungere da preludio al raggiungimento di una soluzione politica sostenibile che ponga fine all’occupazione israeliana e porti alla creazione di uno Stato palestinese lungo i confini del 4 giugno 1967”. Abbas ringrazia il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e tutti i mediatori, “offrendo loro aiuto per garantire il successo dell’accordo” e sottolinea l’importanza che tutte le parti “si impegnino rapidamente a firmare l’accordo e a rilasciare tutti gli ostaggi e i prigionieri”.

Renzi: "Accordo storico, commosso fino alle lacrime"

“L’accordo di Pace siglato nella notte è un accordo storico. La politica può fare (ancora) la differenza. Ostaggi liberi, fine della guerra, due popoli due Stati. E per i bambini della Terra Santa si apre una finestra di speranza straordinaria. Grazie a chi ci ha lavorato, da Washington fino a Sharm, da Doha a Tel Aviv, da Ryad a Istanbul. Come dice il Salmo: ‘Domandate pace per Gerusalemme: sia pace a coloro che ti amano’. Questa è una notte che passerà alla storia. Sono commosso fino alle lacrime”. Lo scrive sui social il leader di Iv Matteo Renzi.

Von der Leyen: "Bene accordo, ora pace duratura verso i due Stati"

“Accolgo con favore l’annuncio di un accordo per garantire un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi a Gaza, basato sulla proposta presentata dal presidente Donald Trump. Lodo gli sforzi diplomatici degli Stati Uniti, del Qatar, dell’Egitto e della Turchia nel raggiungere questa svolta. Sono anche incoraggiata dal sostegno del Governo di Israele e dell’Autorità Palestinese”. Lo scrive la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sui social.

“Ora, tutte le parti devono rispettare pienamente i termini dell’accordo. Tutti gli ostaggi devono essere rilasciati in sicurezza. Deve essere stabilito un cessate il fuoco permanente. Le sofferenze devono finire – prosegue -. L’Ue continuerà a sostenere la consegna rapida e sicura degli aiuti umanitari a Gaza. E quando sarà il momento, saremo pronti ad aiutare con il recupero e la ricostruzione. L’opportunità di oggi deve essere colta. È l’opportunità di forgiare un percorso politico credibile verso una pace e una sicurezza durature. Un percorso saldamente ancorato alla soluzione a due Stati”.

Idf: "Iniziati preparativi per ritiro truppe da Gaza"

“Seguendo le istruzioni dei vertici politici e sulla base della valutazione della situazione”, l’Idf ha “avviato i preparativi operativi in vista dell’attuazione dell’accordo”, che comprende il ritiro, su linee concordate, delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza. Lo scrive su X l’esercito israeliano, specificando che “nell’ambito di tale processo, sono in corso i preparativi e l’elaborazione di un protocollo di combattimento per passare rapidamente alle linee di dispiegamento modificate”. L’Idf “continua a essere dispiegata nell’area e pronta ad affrontare qualsiasi sviluppo operativo”.

Meloni: "L'accordo raggiunto è una straordinaria notizia, Italia pronta a contribuire a stabilizzazione"

“L’accordo raggiunto in Egitto per l’applicazione della prima fase del Piano di pace del Presidente Donald Trump è una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate. Desidero ringraziare il Presidente Trump per aver incessantemente ricercato la fine del conflitto a Gaza e i mediatori – Egitto, Qatar e Turchia – per i loro sforzi che si sono rivelati cruciali per l’esito positivo raggiunto. Questo accordo e il più ampio percorso tracciato dal Piano Trump costituiscono un’opportunità unica per porre fine a questo conflitto che deve assolutamente essere colta. Per questo esorto tutte le parti a rispettare pienamente le misure già concordate e a lavorare per realizzare rapidamente i passi successivi previsti dal Piano di Pace. L’Italia continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori ed è pronta a contribuire alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo di Gaza”. Così la premier, Giorgia Meloni, su X.

Kallas: "Accordo è svolta, Ue ne sosterrà attuazione"

“L’accordo sulla prima fase del piano di pace di Gaza segna una svolta significativa. Si tratta di un importante risultato diplomatico, oltre che di una reale possibilità di porre fine a una guerra devastante e liberare tutti gli ostaggi. L’Unione Europea farà tutto il possibile per sostenerne l’attuazione”. Così, su ‘X’, l’Alta rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas.

Pizzaballa: "Gioia per accordo che porta fiducia"

“È una buona notizia e siamo molto felici. È un primo passo, la prima fase. Certo, ce ne sono molti altri, e sicuramente ci saranno altri ostacoli. Ma ora dobbiamo rallegrarci di questo passo importante che porterà un po’ più di fiducia per il futuro e porterà anche nuova speranza, soprattutto alla popolazione, sia israeliana che palestinese”. Così il patriarca di Gerusalemme dei Latini cardinale Pierbattista Pizzaballa in merito all’ annuncio dell’accordo di pace tra Israele Hamas.
“Ora finalmente vediamo qualcosa di nuovo e diverso. Certo, ci sarà anche una nuova atmosfera per la prosecuzione dei negoziati, anche per tutta la vita all’interno di Gaza che rimarrà terribile per molto tempo. Ma ora siamo felici e speriamo che questo sia solo l’inizio di una nuova fase in cui potremo, a poco a poco, iniziare a pensare non alla guerra, ma a come ricostruire dopo la guerra”, aggiunge il porporato.

Tajani: "Pressione Egitto, Turchia e Qatar decisiva su ok Hamas a piano"

“Si va verso una nuova stagione, ma la pace va difesa ogni giorno. Se Hamas – avendo perso gran parte della sua forza militare – avesse continuato a combattere, sarebbe stata distrutta. La pressione di Turchia, Qatar e Egitto ha avuto influenza nel far capire che la situazione per Hamas sarebbe stata peggiore” in caso di no all’accordo. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, sentito da Rrtl 102.5. “Alla disfatta totale Hamas ha preferito chiudere la guerra, sperando di poter avere qualche ruolo in futuro, cosa che comunque mi sembra difficile”, ha aggiunto Tajani.

Tajani: "Pronti a fare nostra parte, lavoro inizia dopo firma tregua"

“L’Italia è pronta a fare la sua parte sia per quanto riguarda la ricostruzione, sia per quanto riguarda gli aiuti umanitari, sia per quanto riguarda la formazione della prossima classe dirigente palestinese. Siamo anche pronti a dare un contributo di tipo militare se dovesse esserci una forza internazionale che dovesse lavorare per riunificare Gaza e la Cisgiordania”. Così a Rainews, commentando l’accordo raggiunto tra Israele e Hamas, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

“L’Italia ha già inviato 2.400 tonnellate di beni alimentari e ne stiamo raccogliendo ancora, lavoriamo 24 ore su 24 per costruire la pace, accogliere il maggior numero di palestinesi, curare i bambini feriti e formare la prossima classe dirigente. La pace si costruisce giorno dopo giorno, non basta la firma della tregua, il lavoro inizia dopo la firma della tregua. Siamo pronti a fare tutto ciò che serve per contribuire alla soluzione del problema mediorientale”, ha aggiunto Tajani.

Guterres: "Tutti gli attori coinvolti rispettino accordo"

“Accolgo con favore l’annuncio di un accordo per garantire un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza, sulla base della proposta avanzata dal presidente statunitense Donald Trump. Elogio gli sforzi diplomatici di Stati Uniti, Qatar, Egitto e Turchia nel mediare questa svolta disperatamente necessaria”. Così su X il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.

“Esorto tutti gli interessati a rispettare pienamente i termini dell’accordo. Tutti gli ostaggi devono essere rilasciati in modo dignitoso. Deve essere garantito un cessate il fuoco permanente. I combattimenti devono cessare una volta per tutte. Deve essere garantito l’ingresso immediato e senza ostacoli di aiuti umanitari e materiali commerciali essenziali a Gaza. Le sofferenze devono finire”, ha aggiunto Guterres, sottolineando che le Nazioni Unite sosterranno “la piena attuazione dell’accordo e intensificheranno la fornitura di aiuti umanitari duraturi”, oltre a promuovere “gli sforzi di ripresa e ricostruzione a Gaza”.

Salvini: "Se armi taceranno Trump merita Nobel per la Pace"

“Rilascio di tutti gli ostaggi israeliani nelle prossime ore, cessate il fuoco e ricostruzione di Gaza: accordo raggiunto, una notizia stupenda! Se le armi finalmente taceranno, il presidente Donald Trump merita davvero il Premio Nobel per la Pace”. Così su X il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.

 

Tajani: "Nobel a Trump? Con pace ne avrebbe i titoli"

La richiesta di Trump di vedersi assegnato il Premio Nobel per la Pace “sembrava una boutade qualche mese fa” ma ora, dopo l’accordo su Gaza, e se riuscisse a raggiungere l’obiettivo della pace in Medio Oriente, “certamente i titoli li avrebbe”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervistato su Rtl 102.5. “Può essere o meno simpatico, ma il risultato lo sta raggiungendo”, ha aggiunto Tajani.

 

Trump: "Saremo coinvolti in mantenimento pace a Gaza"

In un’intervista alla Fox News, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che Hamas inizierà a rilasciare gli ostaggi “probabilmente” lunedì. “Questo va oltre Gaza”, ha dichiarato Trump nel corso di un’intervista telefonica, “si tratta della pace in Medio Oriente”.

Trump ha anche affermato che in futuro Gaza sarà un “luogo pacifico e molto più sicuro” e che gli Stati Uniti continueranno a impegnarsi per garantirne la sicurezza e la prosperità. “Gli altri paesi della regione contribuiranno alla ricostruzione perché dispongono di enormi ricchezze”, ha affermato Trump, aggiungendo che gli Stati Uniti si impegneranno “per aiutarli a raggiungere il successo e a mantenere la pace”.

Idf a palestinesi Gaza, nord Striscia ancora zona di guerra

L’esercito israeliano ha avvertito i palestinesi della Striscia di Gaza di non tornare a nord, nella città di Gaza, né di avvicinarsi alle zone dove sono di stanza le truppe dell’Idf, fino a nuovo ordine. Il portavoce israeliano in lingua araba, Avichay Adraee, ha lanciato l’avvertimento su X, poche ore dopo che Hamas e Israele hanno concordato la prima fase del piano Trump per sospendere i combattimenti e rilasciare ostaggi e prigionieri.

“Per la vostra sicurezza, evitate di tornare a nord o di avvicinarvi alle zone dove sono di stanza o operano le truppe” in tutta Gaza, ha detto Adraee, specificando che il nord di Gaza è “ancora considerato una zona di combattimento pericolosa”.

Media, nella notte ancora attacchi Idf su Gaza

 L’esercito israeliano ha continuato nella notte a condurre attacchi su Gaza, nonostante la notizia dell’accordo sul cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, caccia israeliani hanno bombardato le zone occidentali della città di Gaza, colpendo almeno una casa nel campo di Shati.

Pizzaballa: "Accordo dà fiducia a strada verso pace"

“Indubbiamente è una bella notizia. La strada verso la pace è lunga ma bisogna cominciare in qualche modo. Questi gesti, soprattutto la liberazione degli ostaggi e dei prigionieri, il parziale, almeno iniziale ritiro dell’esercito israeliano, danno quella fiducia necessaria per continuare”. Così il patriarca di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, in alcune parole rilasciate al Sir sull’accordo siglato tra Israele e Hamas. “Questa prima fase ne aprirà delle altre e creerà un clima nuovo che aiuterà anche nella distribuzione degli aiuti. Tornare alla normalità, alla vita ordinaria non si potrà ancora perché la situazione è disastrosa ma è necessario cominciare a ripensarla”, ha aggiunto Pizzaballa.

Herzog: "Tutto Israele è con gli ostaggi"

“In questo momento, tutto Israele è con gli ostaggi. Tutto Israele è solidale con le loro famiglie”. Lo afferma il presidente israeliano Isaac Herzog in un post su X. “Torneranno dalla terra del nemico… e i bambini torneranno ai propri confini”, aggiunge, citando un versetto del libro biblico di Geremia. Lo riporta il Times of Israel.

Herzog: "Trump merita Nobel per la Pace"

“Desidero esprimere la mia infinita gratitudine al Presidente Donald Trump per aver raggiunto un accordo che ci porta verso la fine della guerra e crea la speranza di un cambiamento nella realtà del Medio Oriente. Non c’è dubbio che meriti il ??Premio Nobel per la Pace per la sua costante determinazione a porre fine alla guerra e a ottenere il ritorno degli ostaggi. Se sceglierà di venire qui nei prossimi giorni, sarà accolto con grande amore e apprezzamento dal popolo israeliano”. Lo scrive su X il presidente israeliano Isaac Herzog, in merito all’accordo tra Israele e Hamas sul Piano di Pace Usa per Gaza.

“Questa è una mattina di grandi e importanti notizie”, ha aggiunto Herzog che ha espresso “pieno sostegno” all’accordo, ringraziando il primo ministro Netanyahu, il team negoziale, i mediatori e tutti coloro coinvolti nella sua realizzazione. “Questo accordo porterà momenti di inimmaginabile sollievo alle famiglie che non chiudono occhio da 733 giorni”, ha aggiunto Herzog.

Netanyahu: "Ringrazio Trump, sacra missione liberare ostaggi"

Dopo che Hamas ha accettato la prima fase del piano statunitense per porre fine alla guerra di Gaza, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito questo “un grande giorno per Israele” e ha affermato che domani convocherà il governo per autorizzare l’accordo. Lo riporta il Times of Israel. “Un grande giorno per Israele. Domani convocherò il governo per approvare l’accordo e riportare a casa tutti i nostri cari ostaggi”, afferma Netanyahu in una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio. “Ringrazio i coraggiosi soldati dell’IDF e tutte le forze di sicurezza: è grazie al loro coraggio e al loro sacrificio che siamo arrivati a questo giorno”, aggiunge. Il premier esprime il suo “sentito ringraziamento” al presidente degli Stati Uniti Donald Trump e al suo team “per la loro dedizione a questa sacra missione di liberare i nostri ostaggi”.
“Con l’aiuto di Dio, insieme continueremo a raggiungere tutti i nostri obiettivi e ad espandere la pace con i nostri vicini”, conclude Netanyahu.

Tajani: "Pace vicina, ora consolidare tregua"

“Dal Medioriente e dagli Stati Uniti arrivano ottime notizie, la pace è quantomai vicina. Prima ci sarà un cessate il fuoco, lo scambio di prigionieri, la liberazione degli ostaggi. Israele lentamente lascerà Gaza e poi bisognerà difenderla questa tregua, e andare avanti per la realizzazione degli altri punti del piano statunitense che noi abbiamo sempre sostenuto. Bisogna ringraziare il Qatar, la Turchia e l’Egitto per il lavoro che hanno fatto. Da oggi bisogna lavorare per consolidare questa tregua”. Così a Rainews, commentando l’accordo raggiunto tra Israele e Hamas, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Trump nei prossimi giorni in Israele, parlerà a Knesset

Il presidente statunitense Donald Trump “probabilmente” nei prossimi giorni si recherà in Israele, come dichiarato dallo stesso tycoon ad Axios. Trump dovrebbe tenere un discorso al parlamento israeliano, la Knesset, in merito all’accordo di pace di Gaza. “Vogliono che tenga un discorso lì e lo farò sicuramente, se lo desiderano”, ha affermato il presidente Usa.

Tajani: "Pronti a contributo militare a forza di pace internazionale"

“Dal Medio Oriente arrivano ottime notizie: la pace è vicina. L’Italia,che ha sempre sostenuto il piano statunitense, è pronta a fare la sua parte per consolidare il cessate il fuoco, per fare arrivare nuovi aiuti umanitari e per partecipare alla ricostruzione di Gaza. Pronti anche a inviare militari in caso di creazione di una forza internazionale di pace per riunificare la Palestina”. Così su ‘X’, commentando l’accordo raggiunto tra Israele e Hamas, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Hamas, raggiunto un accordo per porre fine alla guerra

“Annunciamo il raggiungimento di un accordo per porre fine alla guerra a Gaza, il ritiro dell’occupazione, l’ingresso degli aiuti e lo scambio di prigionieri”. Lo annuncia Hamas in una dichiarazione riportata da Al Jazeera. “Apprezziamo gli sforzi dei mediatori in Qatar, Egitto e Turchia, nonché gli sforzi del presidente Trump per porre fine alla guerra una volta per tutte.
Chiediamo al presidente Trump, agli Stati garanti e alle parti arabe e islamiche di obbligare l’occupazione ad attuare pienamente l’accordo. Chiediamo al presidente Trump e agli Stati garanti di non permettere all’occupazione di eludere o ritardare l’attuazione dell’accordo”, aggiunge la dichiarazione di Hamas.

Qatar conferma accordo prima fase cessate fuoco, dettagli in seguito

“I mediatori annunciano che questa sera è stato raggiunto un accordo su tutte le disposizioni e i meccanismi di attuazione della prima fase dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza, che porterà alla fine della guerra, al rilascio degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi e all’ingresso degli aiuti”. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari su X, come riporta il Times of Israel. “I dettagli saranno resi noti in seguito”, ha aggiunto.

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