Quattro parlamentari italiani, fermati da Israele a bordo della Global Sumud Flotilla, sono stati rilasciati e trasferiti all’aeroporto di Tel Aviv dove prenderanno un volo di linea assistiti dal personale dell’ambasciata. Partiranno per Roma con il volo IZ 335 alle 10 (ora locale). Lo informa la Farnesina. Si tratta del senatore Marco Croatti, il deputato Arturo Scotto e le eurodeputate Benedetta Scuderi e Annalisa Corrado. Erano stati bloccati dalle forze dello Stato ebraico, la sera di mercoledì 1° ottobre, mentre si avvicinavano alla costa di Gaza. Il vicepremier Antonio Tajani aveva avuto più contatti con il ministro israeliano degli Esteri Gideon Sa’ar chiedendo la liberazione immediata.
Intanto una delle imbarcazioni della Flotilla sta ancora navigando, secondo i dati di tracciamento e una diretta streaming. Lo riporta Times of Israel. La ‘Marinette‘ avrebbe avuto problemi meccanici ed è rimasta indietro rispetto all’armata principale di oltre 40 navi, tutte intercettate e prese in consegna dalla Marina israeliana. La barca si trova attualmente a circa 80 miglia nautiche da Gaza. Il ministero degli Esteri di Tel Aviv ha avvertito in precedenza che, se l’ultima nave si avvicinerà alla Striscia, “anche il suo tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva e di violare il blocco sarà impedito”.
In Italia, invece, non si placano le manifestazioni. Migliaia di persone sono attese oggi nelle piazze di tante città, da Nord a Sud, per protestare in solidarietà con Gaza e la Flotilla, in occasione dello sciopero generale.
Secondo una diretta streaming, l’ultima nave della Global Sumud Flotilla che ha tentato di rompere il blocco marittimo israeliano sulla Striscia di Gaza è stata intercettata dalla Marina israeliana. Lo riferisce il Times of Israel, aggiungendo che la Marinette ha avuto problemi meccanici ed è rimasta indietro rispetto alla flotta principale di 41 navi, tutte intercettate e prese in consegna ieri dalla Marina israeliana. Le riprese mostrano le truppe dell’unità commando navale Shayetet 13 salire a bordo dell’imbarcazione.
“Si scende in piazza perché finalmente oggi c’è uno sciopero generale indetto dalla maggior parte dei sindacati, dalla Cgil, dalla Usb e da tutti i sindacati minori, per protestare e mobilitarsi a seguito della missione della Global Sumud Flotilla. Per noi è estremamente importante il fatto che tutti si siano mobilitati e che cerchino di fare pressione sul governo perché le cose in Palestina cambino”. Lo ha detto a LaPresse Giorgina Levi, portavoce del Global Movement Gaza Italia stamani in piazza a Roma.
“Oggi sarà una grande giornata. Roma già dalla mattina è tutta bloccata. Ci sono tantissimi sindacati, cittadine e cittadini che stanno preconvergendo nei loro presidi e ci vedremo tutti quanti a piazza dei Cinquecento intorno alle 11. Da lì bloccheremo il principale snodo ferroviario italiano, la stazione Termini dall’esterno, e questo creerà dei problemi a parte lo sciopero alla mobilità urbana, e da lì vedremo quale sarà il percorso che il corteo vorrà fare”.
ulla spedizione umanitaria della Flotilla ha aggiunto: “Noi abbiamo sempre navigato in acque internazionali, non abbiamo fatto nulla d’illegale. Il diritto è dalla nostra parte. Siamo semplicemente cittadine e cittadine che vogliono far sentire la loro voce in maniera assolutamente legale. Non ci sentiamo in nessuna maniera irresponsabili. Sono irresponsabili i governi che non fanno nulla per far cambiare le cose”.
Oltre al medico roveretano Riccardo Corradini di 32 anni c’è un altro trentino tra i volontari imbarcati sulla Flotilla fermata dall’esercito israeliano. Ruggero Zeni, 69 anni, risulta a bordo della Seulle, che secondo quanto riporta la stampa locale ha avuto contatti con il fratello fino a pochi minuti prima del blocco. Come riporta il T quotidiano il fratello ha detto che “lo ha sentito tutti i giorni con foto, video e messaggi. Diceva che sarebbe stato fermato in acque internazionali e così è stato”.
Una barca della Global Sumud Flotilla, la Marinette sta continuando la sua navigazione verso Gaza e intorno alle 6 di stamattina ora italiana un feed video live mostrava l’equipaggio con il sole che sorgeva alle loro spalle nelle acque internazionali del Mar Mediterraneo e un live tracker indicava che si trovava a 43 miglia nautiche dalle acque di Gaza, cioè a circa 80 chilometri. Lo riporta Al-Jazeera.
Secondo quanto riferisce l’emittente, giovedì sera durante una videochiamata con gli organizzatori della Flotilla il capitano australiano, che si è identificato solo come Cameron, ha spiegato che inizialmente la barca aveva avuto problemi al motore e quindi era rimasta indietro rispetto al gruppo principale. Ora la nave sta “navigando” verso Gaza, ha aggiunto Cameron. “Abbiamo a bordo un gruppo di turchi molto determinati… abbiamo una signora dell’Oman e me, e continueremo semplicemente nella direzione intrapresa”, ha detto.
Al-Jazeera riporta che la Marinette, battente bandiera polacca, ha un equipaggio di 6 persone. È l’ultima nave operativa rimasta della Global Sumud Flotilla, che era composta da 44 imbarcazioni. Il ministero degli Esteri israeliano ha già avvertito la Marinette che “anche il suo tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva e violare il blocco sarà impedito”.
La polizia israeliana riferisce che 470 attivisti arrestati dalla Marina di Israele nell’ambito del blocco della Global Sumud Flotilla diretta a Gaza sono stati processati. Lo riporta il Times of Israel. La polizia fa sapere di avere sottoposto gli attivisti a un “processo di ispezione approfondito”, aggiungendo che sono stati consegnati all’Autorità per la popolazione e l’immigrazione e al Servizio penitenziario israeliano per ulteriori procedimenti prima dell’espulsione. Secondo la polizia, sono più di 600 gli agenti, funzionari penitenziari e rappresentanti dell’immigrazione che erano stati dispiegati al porto di Ashdod per l’arrivo degli attivisti fermati.
L’ambasciata italiana ha schierato personale del consolato al porto di Ashdod per effettuare visite consolari e richiedere la liberazione immediata di tutti italiani detenuti a seguito dell’iniziativa della Global Sumud Flotilla. Lo fa sapere la Farnesina in una nota con la quale si comunica anche che sono stati liberati e torneranno oggi in Italia i quattro parlamentari che erano a bordo della Flotilla.

La Farnesina informa che sono stati liberati dalle autorità di Israele i quattro parlamentari italiani che facevano parte della Flotilla. Il senatore Marco Croatti, l’eurodeputata Annalisa Corrado, il deputato Arturo Scotto e l’eurodeputata Benedetta Scuderi erano stati fermati mentre si avvicinavano alla costa di Gaza. Il ministro Tajani aveva avuto più contatti con il ministro israeliano Saar chiedendo la liberazione immediata. I parlamentari italiani sono stati trasferiti all’aeroporto di Tel Aviv e prenderanno un volo di linea assistiti dal personale dell’ambasciata. Partiranno per Roma con il volo IZ 335 dll 10 locali.
Le autorità italiane hanno avuto una conversazione con il capo del Mossad, Dadi Barnea, chiedendogli di fornire immagini degli attivisti della Flotilla detenuti, per verificare le loro condizioni dopo le voci secondo cui alcuni sarebbero stati maltrattati. Lo riporta l’emittente israeliana Channel 12 secondo cui a fronte della richiesta Barnea ha parlato con la ministra Miri Regev, responsabile del porto di Ashdod, chiedendole di trasmettere con urgenza documenti, filmati e fotografie dei detenuti. Il materiale, spiega l’emittente, è stato trasmesso direttamente dal capo del Mossad alle autorità italiane, “con l’obiettivo di rassicurare sulle condizioni dei fermati e chiudere la polemica diplomatica”.
Una delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla che ha tentato di rompere il blocco navale israeliano sulla Striscia di Gaza sta ancora navigando, secondo i dati di tracciamento e una diretta streaming. Lo riporta Times of Israel. La Marinette avrebbe avuto problemi meccanici ed è rimasta indietro rispetto all’armata principale di oltre 40 navi, tutte intercettate e prese in consegna dalla Marina israeliana. Secondo la Flotilla, la Marinette si trova attualmente a circa 80 miglia nautiche da Gaza. Il ministero degli Esteri israeliano ha avvertito in precedenza che, se l’ultima nave si avvicinerà a Gaza, “anche il suo tentativo di entrare in una zona di combattimento attiva e di violare il blocco sarà impedito”.