Ucraina, Mosca: “La Nato è già in guerra con noi”

Ucraina, Mosca: “La Nato è già in guerra con noi”
(AP Photo/James Brooks, File)

Crosetto: “L’Italia non è pronta a fronteggiare un attacco”

Anche se indirettamente, “la Nato è in guerra con la Russia“. A dirlo è il portavoce del Cremlino che ribadisce un concetto espresso già in altre occasioni per attaccare l’aiuto occidentale all’Ucraina. “Questo è ovvio e non richiede ulteriori prove. La Nato è di fatto coinvolta in questa guerra”, ha affermato Dmitry Peskov, perché “fornisce supporto sia indiretto che diretto al regime di Kiev”. Mosca è tornata ad ammettere che sull’incontro tra Vladimir Putin, Volodymyr Zelensky e Donald Trump, “non ci sono stati ancora progressi”. D’altronde, un vertice con Kiev “se si svolgesse senza preparazione, sarebbe assolutamente inutile”, ha sottolineato Peskov. Di fatto, sembra essere tornati indietro nel tempo. Con le posizioni più distanti del solito, come se il vertice tra Putin e Trump in Alaska non fosse avvenuto. Il tutto mentre il presidente americano prova a scaricare sugli europei la mancanza di coraggio per sanzioni forti contro Mosca, perché, a suo dire, continuano ad acquistare gas e petrolio russi. Accuse rispedite al mittente, pur senza nominarlo, dalla Commissione europea. “L’eliminazione graduale dei combustibili fossili russi è qualcosa che stiamo facendo già da diversi anni, dall’inizio della guerra, con una tabella di marcia molto chiara, e ora anche con una proposta legislativa chiara per eliminare gradualmente il gas rimanente che entra ancora nell’Ue e con una serie di sanzioni”, ha detto la portavoce Paula Pinho.

In arrivo nuove sanzioni Ue verso la Russia

Questa settimana l’Esecutivo Ue dovrebbe annunciare il 19esimo pacchetto di sanzioni, che si attende “sostanzioso”, poi al vaglio degli Stati membri e che potrebbe vedere la luce alla fine del mese prossimo. Si lavora anche a un nuovo utilizzo dei profitti derivanti dagli asset russi immobilizzati in Europa, i cui proventi potrebbero andare a finanziare i progetti sui droni da realizzare assieme all’Ucraina. Bruxelles sta elaborando anche una nuova strategia sui visti per i cittadini russi da presentare entro la fine dell’anno. La politica dei visti è di competenza nazionale, ha ricordato il commissario alla Migrazione, Magnus Brunner. Quello che la Commissione sta facendo è monitorare attentamente l’attuazione delle linee guida definite dal 2022 per aiutare gli Stati membri a non concedere visti prioritari ai russi. In totale i visti per i russi – che valgono per tutta l’area Schengen – sono scesi da 4 milioni a 500mila in questi anni, ma si è notato un recente aumento in alcuni Stati, questione sulla quale la Commissione vuole vederci chiaro. Sul fronte della difesa, le recenti violazioni di droni russi nel territorio Nato – prima in Polonia e poi in Romania – continuano a preoccupare gli alleati e gli Stati Ue. L’attenzione è tutta rivolta sul fianco orientale, dove la Nato ha deciso di varare la missione Sentinella dell’Est e dove la presidente della Commissione europea vorrebbe realizzare il ‘muro di droni’ auspicato dagli Stati orientali.

L’avvertimento di Crosetto

Sul fronte Sud, invece, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ammesso che l’Italia non è pronta a fronteggiare un attacco. “Non siamo pronti né ad un attacco russo né ad un attacco di un’altra nazione. Lo dico da più tempo. La gente non vuole sentire parlare di necessità di difesa, ma io penso che il mio compito sia quello di mettere questo Paese nelle condizioni di difendersi se qualche pazzo decidesse di attaccarci. Non dico Putin, dico qualunque”, ha avvertito, spiegando che “20 anni non si recuperano in un anno, in due anni, tanto più con i ritmi di produzione che ci sono adesso”.

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