“Affermiamo che Gaza continuerà a sfidare l’occupazione e i tentativi di imporle una tutela. Espandere l’aggressione contro il nostro popolo palestinese non sarà una passeggiata, e il prezzo sarà alto e costoso per l’occupazione e il suo esercito nazista”. È quanto ha affermato Hamas in risposta alle parole del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Fox News.
Esponenti di spicco del team negoziale israeliano hanno riferito a Channel 12 che Hamas è sottoposto a crescenti pressioni da parte di Egitto, Qatar e Turchia affinché torni al tavolo dei negoziati per il cessate il fuoco, probabilmente entro la prossima settimana. Tale sviluppo, affermano le fonti, potrebbe influenzare il processo decisionale del gabinetto di sicurezza israeliano attualmente in corso. ES
Durante il gabinetto di sicurezza israeliano per valutare la possibilità di un’occupazione militare su vasta scala della Striscia di Gaza, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto ai presenti che non ha intenzione di “perpetuare Hamas”, ma di “sconfiggerla”. Lo riporta Channel 12. “Il metodo attuale non ha portato alla liberazione degli ostaggi e non continueremo così”, ha aggiunto
È di almeno 5 morti e 10 feriti il bilancio delle vittime di un attacco israeliano lanciato contro un veicolo nei pressi del valico di frontiera di Masnaa, tra Libano e Siria. Lo afferma il centro operativo di emergenza del ministero della Salute libanese, come riporta L’Orient Le Jour. L’obiettivo dell’attacco sarebbe stato Bilal Hani Ramadan. La targa del veicolo era siriana.
E’ iniziata la riunione del gabinetto politico e di sicurezza presso l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu a Gerusalemme, dedicata agli sviluppi del conflitto nella Striscia di Gaza. Lo riferisce Ynet. E’ previsto che Netanyahu chiedera l’approvazione per ordinare all’Idf di occupare completamente la Striscia e che lui e il ministro della Difesa Israel Katz vengano autorizzati a prendere decisioni sul processo di occupazione.
Il primo ministro israeliano israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele intende assumere il controllo dell’intera Striscia, ma che non vuole governarla. “Abbiamo intenzione di prendere il controllo per garantire la nostra sicurezza, rimuovere Hamas, consentire alla popolazione di liberarsi di Gaza e di affidarla a un governo civile che non sia Hamas e non sia qualcuno che propugna la distruzione di Israele”, ha detto in un’intervista a FoxNews. “Vogliamo avere un perimetro di sicurezza. Non vogliamo governarla”, ha spiegato. “Vogliamo consegnare” la Striscia “alle forze arabe che la governeranno correttamente, senza minacciarci, e dare ai cittadini di Gaza una vita dignitosa”, ha aggiunto.
La guerra potrebbe finire rapidamente, “anche domani”, se Hamas deponesse le armi e rilasciasse gli ostaggi senza condizioni. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parlando a una conferenza stampa con giornalisti indiani in seguito a un incontro con l’ambasciatore indiano in Israele JP Singh, rispondendo all’emittente ‘CNN-News18, come riporta Haaretz.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele “non annetterà la Striscia di Gaza” e che il piano è quello di trasferire la Striscia a un organo di governo che la controllerà temporaneamente. Parlando a una conferenza stampa con giornalisti indiani in seguito a un incontro con l’ambasciatore indiano in Israele JP Singh, rispondendo all’emittente ‘CNN-News18, come riporta Haaretz, Netanyahu ha affermato che gli obiettivi principali della guerra restano “la completa distruzione di Hamas e il ritorno di tutti gli ostaggi israeliani”.
Un razzo lanciato dal nord della Striscia di Gaza verso il sud di Israele è stato intercettato poco fa dalle difese aeree. Lo affermano le Forze di difesa israeliane. Le sirene d’allarme sono risuonate nei pressi della comunità di confine di Nir Am.
Questa mattina una ventina di familiari degli ostaggi israeliani sono salpati dal sud di Israele verso il confine marittimo con Gaza, dove hanno trasmesso messaggi dagli altoparlanti delle imbarcazioni ai loro parenti tenuti prigionieri nella Striscia. Le famiglie hanno denunciato il piano di Netanyahu di espandere le operazioni militari. Yehuda Cohen, padre di Nimrod Cohen, un soldato israeliano tenuto in ostaggio a Gaza, ha dichiarato dall’imbarcazione che Netanyahu sta prolungando la guerra per soddisfare gli estremisti del suo governo e impedirne il crollo. “Netanyahu sta lavorando solo per sé stesso”, ha affermato, implorando la comunità internazionale di fare pressione sul premier affinché fermi la guerra e salvi suo figlio.
Un bambino è morto a Khan Younis, nella Striscia di Gaza, mentre cercava di recuperare aiuti umanitari lanciati via aerea. Lo riporta Al Jazeera citando fonti dell’ospedale Nasser. Le agenzie delle Nazioni Unite, ricorda l’emittente qatarina, avvertono da tempo che i lanci paracadutati dall’alto sono inefficienti e pericolosi. Gran parte degli aiuti finisce in aree pericolose o inaccessibili e le persone spesso devono farsi strada tra la folla per cercare di recuperarli.
Almeno 98 palestinesi, tra cui 51 persone che cercavano di accedere agli aiuti umanitari, sono stati uccisi e 603 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani in tutta Gaza nelle ultime 24 ore, ha riferito il ministero della Salute dell’enclave, controllato da Hamas. Ne dà notizia Al Jazeera. Il conteggio include quattro persone che sono morte di fame nelle ultime 24 ore, portando il bilancio delle vittime legate alla fame a 197, tra cui 96 bambini. Due corpi sono stati recuperati dalle macerie di precedenti attacchi israeliani. La guerra di Israele contro Gaza ha ucciso un totale di 61.258 palestinesi e ne ha feriti 152.045 dal 7 ottobre 2023, ha aggiunto il ministero. Il numero totale di persone uccise mentre cercavano di accedere agli aiuti dal 27 maggio ha raggiunto quota 1.706, con più di 12.030 feriti.
La polizia di Tel Aviv si sta preparando per una serata particolarmente complessa con una serie di manifestazioni ed eventi di massa che si svolgeranno contemporaneamente. Nella città israeliana saranno schierati centinaia di poliziotti, riferisce Channel 12. Tra le dimostrazioni ci sarà anche quella delle famiglie degli ostaggi che si terrà in vista della riunione del gabinetto di sicurezza di stasera in cui si prevede che sarà dato il via libera per l’occupazione di Gaza. Un’altra protesta della comunità ultra-ortodossa è prevista vicino a Bnei Brak. La polizia ha annunciato la chiusura della Route 4, riferisce Times of Israel, spiegando che la comunità ultraortodossa protesterà contro l’arresto degli studenti della yeshiva che hanno eluso gli ordini di leva militare.
“Restiamo determinati a fornire aiuti salvavita a Gaza. Ieri, un ponte aereo umanitario Ue con a bordo 80 tonnellate di materiale medico è atterrato a Tel Aviv. Insieme all’ Organizzazione mondiale per la sanità, ci impegniamo a portare aiuti urgenti alle persone in disperato bisogno e chiediamo un accesso senza ostacoli per raggiungerle”. Lo scrive su X la commissaria europea per la Gestione delle crisi, Hadja Lahbib.
Il capo di stato maggiore dell’Idf, il tenente generale Eyal Zamir, avrebbe avvertito che l’occupazione di Gaza farebbe precipitare Israele in un “buco nero” di insurrezione prolungata, responsabilità umanitaria e aumento del rischio per gli ostaggi. Ne dà notizia il Guardian.
“Ora che l’arsenale nucleare ‘creato’ dall’Iran è stato totalmente cancellato, è molto importante per me che tutti i paesi del Medio Oriente aderiscano agli Accordi di Abramo. Questo assicurerà la pace in Medio Oriente. Grazie per l’attenzione su questo argomento!”. Lo ha scritto su Truth il presidente Usa Donald Trump.
Suleiman Obeid, ex capitano della nazionale di calcio palestinese, uno dei più forti giocatori del suo paese, è stato ucciso a Gaza in un raid israeliano mentre stava cercando di raccogliere aiuti umanitari. Aveva 41 anni e si era ufficialmente ritirato nel 2023. Lo ha annunciato la Pfa, la federcalcio palestinese, in una nota. “Nel corso della sua lunga carriera, Obeid ha segnato più di 100 gol, diventando una delle stelle più brillanti del calcio palestinese”, ha sottolineato la federazione. Soprannominato ‘il Pelè della Palestina’, Obeid ha vinto la Scarpa d’Oro del campionato della Striscia di Gaza per tre stagioni consecutive, dal 2016 al 2018. Ha inoltre partecipato alla Challenge Cup asiatica del 2012 e alle qualificazioni Mondiali del 2014.
“La cultura del dissenso è parte integrante della storia del popolo israeliano, costituisce una componente essenziale della cultura organizzativa dell’Idf, sia internamente che esternamente. Continueremo a esprimere la nostra posizione senza paura, in modo concreto, indipendente e professionale”. E’ quanto ha detto il capo di Stato Maggiore dell’Idf, Eyal Zamir, rispetto alla controversia con la classe politica in merito all’occupazione della Striscia di Gaza. Ne ha dato notizia l’emittente televisiva israeliana Kan. “Continueremo ad agire responsabilmente, con integrità e determinazione, pensando solo al bene del Paese e alla sua sicurezza”, ha aggiunto
Le famiglie degli ostaggi israeliani hanno esortato l’esercito a opporsi al piano di occupazione di Gaza. Ne dà notizia Times of Israel. La madre dell’ostaggio Matan Zangauker ha inoltre invitato gli israeliani a protestare fuori dalla riunione di gabinetto prevista per stasera, durante la quale si dovrebbe approvare il piano di espansione delle operazioni militari nella Striscia, affermando che Israele sta raggiungendo “il punto di non ritorno” per un accordo sul rilascio degli ostaggi. Il premier Benjamin Netanyahu aveva promesso che avrebbe cercato di raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi, “ma ha approfittato del mio dolore, di quello delle famiglie, di tutta la nazione ferita e ha mandato all’aria l’accordo”, “chi parla di un accordo globale non va a conquistare la Striscia e mette in pericolo ostaggi e soldati”, ha scritto Einav Zangauker su X. “Netanyahu e i suoi partner stanno per condannare” Matan “a morte”, ha aggiunto in una dichiarazione video, invitando i manifestanti a “inondare le strade della nazione a partire da stasera”.
“Quando si tratterà di accertare i crimini internazionali, questa sarà di competenza dei tribunali nazionali, nonché dei tribunali e delle corti internazionali”. Lo dice una portavoce della Commissione europea nel briefing quotidiano con la stampa rispondendo una domanda sulle ultime dichiarazioni della vicepresidente esecutiva Teresa Ribera sul fatto che la situazione a Gaza “assomiglia molto” al genocidio. “Per quanto riguarda la situazione a Gaza, la Commissione, l’Alta Rappresentante Ue e l’Unione Europea si sono espressi con forza sulla situazione sul campo, definendola insostenibile” e hanno definito l’uccisione di civili “indifendibile” oltre ad avere detto che “i civili non possono mai essere presi di mira. L’Ue ha anche ribadito la necessità di disporre di aiuti umanitari su larga scala e tutti i nostri sforzi, stanno andando avanti in questo senso”, aggiunge.
Sugli aiuti umanitari a Gaza “i dati in nostro possesso non sono stati verificati da noi. Facciamo affidamento sui nostri partner sul campo” e “potete contattare le Nazioni Unite per avere il loro parere sui numeri. Le autorità israeliane stanno fornendo i numeri, ma non siamo stati in grado di verificarli”, “una cosa è chiara: i numeri non sono sufficienti. I camion che arrivano, gli aiuti forniti non sono sufficienti. Ed è qui che i nostri sforzi si concentrano sul sostenere la popolazione il più possibile e sul fare pressione per ottenere maggiori aiuti nella Striscia di Gaza”. Lo riferisce una portavoce della Commissione europea nel corso del briefing quotidiano con la stampa. “Il problema – sottolinea una portavoce – è che non abbiamo accesso diretto. Non lo abbiamo perché l’Ue non è considerata un attore umanitario come, ad esempio, le Nazioni Unite. Sul fronte degli aiuti umanitari ci sono contatti. Il Direttore Generale di Echo è stato nella regione la scorsa settimana e la Commissaria Lahbib si è offerta di visitare Gaza. Quindi, questi sono i parametri entro cui dobbiamo operare al momento”.