Guerra di droni tra Mosca e Kiev nella notte con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che chiede un nuovo incontro con la Russia a Istanbul. Nuove minacce di Donald Trump al Cremlino: “Se non rispetta l’ultimatum imporremo nuove sanzioni”, dichiara il tycoon.
Mosca non si considera più vincolata dalle auto-limitazioni relative al dispiegamento di missili a raggio intermedio e corto raggio. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri russo in un comunicato. “Poiché i nostri ripetuti avvertimenti in merito sono stati ignorati e la situazione si sta evolvendo verso un effettivo dispiegamento di missili terrestri americani a raggio intermedio e corto in Europa e nella regione Asia-Pacifico”, si legge, il ministero “constata il decadimento delle condizioni necessarie per mantenere la moratoria unilaterale sul dispiegamento di armi simili ed è autorizzato ad affermare che la Federazione Russa non si considera più vincolata dalle auto-limitazioni precedentemente adottate”. “Le decisioni sui parametri specifici delle misure di risposta saranno adottate dalla leadership della Federazione Russa sulla base di un’analisi interministeriale dell’entità del dispiegamento di missili terrestri a raggio intermedio e corto americani e di altri paesi occidentali, nonché dello sviluppo complessivo della situazione nella sfera della sicurezza internazionale e della stabilità strategica”, ha sottolineato il ministero.
“Il commento di Peskov su un incontro ‘possibile’” tra Putin e Zelensky “sembra l’ennesimo tentativo di prendere tempo: non contiene alcun dettaglio concreto”. Lo scrive su X Andriy Yermak, capo dell’ufficio presidenziale ucraino. “La posizione dell’Ucraina è chiara: siamo pronti a un incontro tra leader”, ha spiegato. “I nostri partner — tutti coloro che tengono davvero alla pace — sostengono la posizione dell’Ucraina, secondo cui un incontro del genere è necessario. Ringraziamo il presidente degli Stati Uniti per la sua coerenza nel cercare di porre fine alla guerra e per la sua disponibilità a favorire la realizzazione di questo incontro”. “Se il problema è solo una questione di preparazione, non dipende da noi: siamo pronti da subito. Ma continuare a parlare di ‘non escludere’ un incontro senza fissare una data è inaccettabile”, ha aggiunto.
Il presidente russo Vladimir Putin è pronto a incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo aver preparato un incontro a livello di esperti. E’ quanto ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Tass. “Tutti i lavori preparatori per l’incontro non sono ancora stati completati. E vorrei ricordare che lo stesso presidente Putin non esclude di tenere un incontro del genere dopo che il lavoro necessario sarà stato svolto a livello di esperti e sarà stata colmata la distanza necessaria”, ha detto Peskov rispondendo alle domande dei giornalisti.
Il Cremlino non esclude la possibilità che questa settimana si tenga un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e l’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Steve Witkoff. “Non escludiamo la possibilità che tale incontro abbia luogo”, ha detto il portavoce Dmitry Peskov, rispondendo alle domande dei giornalisti, secondo quanto riporta Interfax. Alla richiesta di commentare la dichiarazione di Donald Trump secondo cui Mosca avrebbe chiesto un incontro tra Putin e Witkoff, Peskov non ha specificato da parte di chi fosse stata avanzata l’iniziativa. “Siamo sempre lieti di vedere il signor Witkoff a Mosca e siamo sempre lieti di avere contatti con il signor Witkoff. Li consideriamo importanti, significativi e molto utili”, ha rimarcato Peskov.
Il Cremlino non vorrebbe essere coinvolto in una disputa con gli Stati Uniti sulle minacce nucleari, poiché tutti dovrebbero essere cauti con la retorica nucleare. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato da Interfax. “In generale, ovviamente, non vorrei essere coinvolto in alcun modo in una simile controversia e non vorrei commentarla in alcun modo”, ha dichiarato ai giornalisti, parlando della decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di spostare due sottomarini nucleari più vicini alla Russia in risposta alle dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmtry Medvedev. “La Russia è molto attenta alla questione della non proliferazione nucleare e crediamo che tutti dovrebbero essere molto cauti con le dichiarazioni sul nucleare”, ha precisato Peskov.
Il presidente Usa, Donald Trump, ha confermato domenica che i sottomarini nucleari “si trovano nella regione” designata, due giorni dopo aver dichiarato che gli Stati Uniti stavano posizionando due sottomarini nucleari vicino alla Russia. Lo riporta The Hill. “Ho già rilasciato una dichiarazione e la risposta è che sono nella regione, dove devono essere”, ha detto Trump ai giornalisti nel corso di un viaggio di ritorno a Washington, quando gli è stato chiesto se i sottomarini fossero già stati schierati.
Le autorità ucraine hanno lanciato un nuovo allarme antiaereo in tutto il Paese a causa del decollo in Russia di un caccia MiG-31K che può trasportare missili ipersonici Kinzhal. Il media Ukrainska Pravda ha riferito che l’allerta è durata mezz’ora. Circa un’ora prima l’Aeronautica ucraina su Telegram aveva lanciato un primo allarme. “Attenzione! Tutta l’Ucraina è in pericolo di attacco missilistico! È stato registrato il decollo di un MiG-31K”, aveva avvertito. Il capo dell’amministrazione regionale di Khmelnytskyi, Serhiy Tyurin, ha riferito che la regione è stata colpita con missili ipersonici di tipo ‘Kinzhal’. Al momento, ha detto, non sono stati registrati morti o feriti.
Il capo dell’amministrazione regionale di Khmelnytskyi, Serhiy Tyurin, ha riferito su Telegram che l’esercito russo ha attaccato la regione di Khmelnytskyi, nell’ovest dell’Ucraina, con missili ipersonici di tipo ‘Kinzhal’. “Il nemico ha appena attaccato la regione. Non ci sono feriti o morti”, ha affermato, secondo quanto riporta il media ucraino Ukrinform. In precedenza le autorità ucraine avevano lanciato un allarme antiaereo in tutti il Paese.
Le autorità ucraine hanno annunciato un’allerta antiaerea in tutto il Paese dopo che un caccia MiG-31K è decollato dalla Russia. “Attenzione! Tutta l’Ucraina è in pericolo di attacco missilistico! È stato registrato il decollo di un MiG-31K”, ha affermato l’Aeronautica ucraina su Telegram secondo quanto riporta il media Ukrainska Pravda.
I sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto nella notte 61 droni ucraini che si erano infiltrati sul territorio. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass. L’attacco ha causato un incendio nella stazione ferroviaria nella regione meridionale di Volgograd, ma non si registrano danni né vittime.
Diverse esplosioni sono state avvertite nella notte a Odessa e Kiev a causa dei raid russi con droni. Lo ha riferito il sindaco di Odessa, Hennadii Trukhanov, come riporta Ukrinform. Colpita anche la capitale dell’Ucraina: l’amministrazione militare regionale della città ha chiesto alla popolazione di restare al riparo nei rifugi.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha minacciato di imporre “sanzioni molto severe alla Russia” se non verrà raggiunto presto un accordo per il cessate il fuoco in Ucraina. A tal proposito Trump ha affermato che l’inviato speciale americano Steve Witkoff sarà in Russia questa settimana per proseguire i colloqui sulla guerra in Ucraina. “Penso viaggerà la prossima settimana, mercoledì o giovedì”, ha aggiunto.
I sistemi di difesa aerea di Mosca hanno intercettato e distrutto in due ore 11 droni ucraini sopra la Russia e il Mar Nero. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, come riporta l’agenzia Tass. “Tra le 21 e le 23 ora di Mosca, i sistemi di difesa aerea in servizio hanno intercettato e distrutto 11 droni ucraini di tipo aeronautico: quattro sul territorio della Repubblica di Crimea, tre sul territorio della regione di Bryansk, due sul Mar Nero, uno sul territorio della regione di Kursk e uno sul territorio della regione di Oryol”, ha affermato il Ministero.
L’esercito russo ha bombardato la comunità di Stepnohirsk, nella regione di Zaporizhzhia, uccidendo 3 civili. Lo afferma il capo dell’amministrazione regionale Ivan Fedorov. “Tre persone sono morte a causa degli attacchi: uomini di 50 e 40 anni e una donna di 58 anni”, ha precisato. Secondo lui, i russi hanno attaccato la comunità per tutto il giorno, distruggendo case private.

