Sale a 1.220 il bilancio delle vittime delle violenze nella provincia siriana di Sweida dallo scoppio degli scontri il 13 luglio. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR). “Tra le vittime, sono stati documentati 194 casi di esecuzioni sommarie e liquidazioni per motivi settari” da parte dei “ministeri della Difesa e dell’Interno” tra cui 28 donne, 8 bambini e un anziano, aggiunge l’osservatorio. I dati riportano l’uccisione di 427 militanti drusi e di 104 civili, “di cui 6 bambini e 16 donne”. Sono stati uccisi anche 354 membri delle forze di sicurezza siriane, 21 beduini sunniti di cui 3 civili “giustiziati sommariamente da militanti drusi” e un militante libanese. Inoltre “15 membri dei ministeri della Difesa e dell’Interno sono stati uccisi in attacchi aerei israeliani”.
Fonti negli ospedali di Gaza hanno riferito che dall’alba di oggi 105 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano, tra cui 92 in attesa di aiuti umanitari vicino a centri di distribuzione. Lo riferisce Al Jazeera.
Il capo di Stato maggiore delle Idf, tenente generale Eyal Zamir, ha affermato che l’esercito ha presentato alla leadership politica diverse linee d’azione per il proseguimento dell’offensiva contro Hamas nella Striscia di Gaza. “I vostri successi operativi qui – l’eliminazione dei terroristi, la distruzione delle infrastrutture sopra e sotto terra, la conquista e la bonifica di vaste aree – ci permetteranno di apportare un cambiamento nei nostri modelli operativi”, ha dichiarato Zamir alle truppe durante una visita odierna al quartiere di Shejaiya a Gaza City, secondo quanto riporta il Times of Israel. Zamir ha detto che le Idf “implementeranno nuove formazioni operative che rafforzeranno i nostri punti di forza, ridurranno le nostre vulnerabilità e approfondiranno i progressi operativi. Queste metteranno sempre più pressione su Hamas e ridurranno l’erosione delle nostre forze”, “abbiamo presentato le opzioni alla leadership politica e stabilizzeremo la situazione secondo i nostri interessi”.
Zamir ha dichiarato alle truppe che i loro recenti “successi sul campo” stanno “favorendo la sconfitta di Hamas e creando il potenziale per un accordo sugli ostaggi”. “Questo è un momento di perseveranza e pazienza, solo così raggiungeremo il punto in cui sconfiggeremo i nostri nemici. Se nei prossimi giorni raggiungeremo un accordo per la restituzione degli ostaggi, sarà un vostro straordinario risultato.
Ogni ostaggio liberato è merito della vostra lotta”, ha aggiunto.
Fonti negli ospedali di Gaza hanno riferito che dall’alba di oggi 90 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano, tra cui 73 in attesa di aiuti umanitari vicino a centri di distribuzione. Lo riferisce Al Jazeera.
Alla Casa Bianca c’è crescente frustrazione e irritazione nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu, dopo gli ultimi attacchi in Siria e contro la chiesa cattolica della Sacra Famiglia di Gaza. “Bibi si è comportato come un pazzo. Bombarda tutto in continuazione”, ha dichiarato un funzionario della Casa Bianca ad Axios, “questo potrebbe minare le intenzioni di Trump”. “La sensazione è che ogni giorno ci sia qualcosa di nuovo”, ha detto un secondo alto funzionario statunitense dopo che un carro armato israeliano ha colpito la chiesa di Gaza uccidendo tre persone. C’è un crescente scetticismo nell’amministrazione statunitense nei confronti di Netanyahu e delle sue politiche, afferma un terzo funzionario, aggiungendo che “Netanyahu a volte è come un bambino che non si comporta bene”.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha un’infiammazione intestinale dovuta all’ingestione di cibo avariato. Lo ha reso noto l’ufficio del primo ministro, spiegando che Netanyahu ha iniziato a sentirsi male durante la notte ed è stato visitato a casa dal dottor Alon Hershko, direttore del dipartimento di medicina interna dell’Ospedale universitario Hadassah di Ein Kerem. Le condizioni di Netanyahu sono state dichiarate buone. “In conformità con le istruzioni dei suoi medici, il primo ministro riposerà a casa per i prossimi tre giorni e da lì condurrà gli affari di Stato”, afferma l’ufficio del premier, che stamattina non ha partecipato alla consueta riunione settimanale del governo. Le udienze del processo a Netanyahu per corruzione previste questa settimana non si terranno a causa delle sue condizioni di salute, riprenderanno solo dopo la fine della pausa estiva a settembre.
Le IDF affermano che le truppe hanno sparato colpi di avvertimento vicino a centri di distribuzione di aiuti a Gaza, ma sostengono che i dati forniti da Hamas sulle vittime civili palestinesi non sono accurati. L’esercito israeliano sostiene che migliaia di palestinesi sono stati identificati mentre si radunavano nel nord di Gaza e che le truppe nella zona “hanno sparato colpi di avvertimento per rimuovere una minaccia immediata per le truppe”. Le IDF affermano di essere “a conoscenza delle segnalazioni di vittime nella zona”, ma aggiungono che “un esame preliminare mostra che il numero riportato di vittime non corrisponde alle informazioni esistenti”. L’incidente è oggetto di ulteriori indagini, afferma l’esercito.
Le IDF affermano di “attribuire la massima importanza al trasferimento di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e di lavorare per consentire e facilitare la consegna degli aiuti in coordinamento con la comunità internazionale.
Certamente non agiscono intenzionalmente contro i camion degli aiuti umanitari”. “Le IDF operano in un contesto complesso contro l’organizzazione terroristica Hamas, che cerca di creare attriti sul campo che mettono in pericolo i civili di Gaza e le forze israeliane e ostacolano l’ingresso degli aiuti”, aggiunge l’esercito.
Il bilancio a causa di scontri ed esecuzioni in Siria da domenica 13 luglio è salito a 1.017 morti. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con base nel Regno Unito. Tra le vittime figurano: 440 persone provenienti dalla provincia di Al-Suwaidaa, tra cui 104 civili, sei bambini e 16 donne; 361 membri del ministero della Difesa e delle Forze di sicurezza generale, tra cui 18 membri di tribù beduine e una persona armata di nazionalità libanese; 15 membri dei ministeri della Difesa e dell’Interno uccisi in attacchi aerei israeliani: 3 persone, tra cui una donna e due persone non identificate, uccise in un attacco aereo israeliano contro l’edificio del ministero della Difesa; un giornalista ucciso durante gli scontri ad Al-Suwaidaa; 194 persone, tra cui 28 donne, 8 bambini e un uomo anziano, giustiziate da uomini armati affiliati ai ministeri della Difesa e dell’Interno; 3 membri di tribù beduine, tra cui una donna e un bambino, giustiziati da militanti drusi.
Fonti negli ospedali di Gaza hanno riferito che dall’alba di oggi 84 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano, tra cui 73 in attesa di aiuti umanitari vicino a centri di distribuzione. Lo riferisce Al Jazeera. E
Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas annuncia che, per la prima volta dal 2006, si terranno le elezioni per il Consiglio nazionale palestinese entro la fine dell’anno. Il Consiglio nazionale palestinese è l’organo legislativo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP). Un tempo era l’unico rappresentante del popolo palestinese a livello internazionale, ma il suo potere è diminuito con l’avvento dell’Anp come proto-governo palestinese, e oggi riveste principalmente un significato interno simbolico. Come l’Anp, è dominato dal movimento Fatah. Il testo della decisione presidenziale indica che il Consiglio nazionale palestinese sarà composto da 350 membri, due terzi dei quali rappresenteranno la patria e l’altro terzo rappresenterà la diaspora. L’annuncio sembra un tentativo di rilanciare la legittimità dell’Anp e dell’Olp, che da tempo stanno attraversando una profonda crisi di popolarità in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
Fonti vicine ad Hamas hanno dichiarato a Ynet che sulla tregua a Gaza “l’accordo è già pronto, in attesa dell’annuncio”. Secondo Hamas, “i punti di contesa sono stati significativamente ridotti. La pressione americana sta funzionando. C’è terreno fertile per raggiungere un accordo e stiamo già parlando di divergenze di pochi chilometri nella zona cuscinetto al confine orientale di Gaza, di fronte alle comunità circostanti. Questo non costituisce più un ostacolo sostanziale”. Le fonti hanno anche affrontato i punti chiave per il rilascio dei prigionieri, affermando che “la formula è già stata concordata nei colloqui precedenti: 50 prigionieri per ogni ostaggio”.
Fonti negli ospedali di Gaza hanno riferito che dall’alba di oggi 54 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano, tra cui 51 in attesa di aiuti umanitari vicino a centri di distribuzione. Lo riferisce Al Jazeera.
“Alla comunità internazionale rivolgo l’appello a osservare il diritto umanitario e a rispettare l’obbligo di tutela dei civili, nonché il divieto di punizione collettiva, di uso indiscriminato della forza e dello spostamento indiscriminato della popolazione”. Lo ha detto Papa Leone XIV, dopo l’Angelus in piazza della Libertà a Castel Gandolfo. “Ai nostri amati cristiani mediorientali dico: sono vicino alla vostra sensazione di poter fare poco davanti a questa situazione così drammatica. Siete nel cuore del Papa e di tutta la Chiesa. Grazie per la vostra testimonianza di fede.La Vergine Maria vi protegga sempre e accompagni il mondo verso albori di pace”, ha aggiunto il Papa.
“Chiedo nuovamente che si fermi subito la barbarie della guerra e che si raggiunga una risoluzione pacifica del conflitto”. Lo ha detto Papa Leone XIV dopo l’Angelus in piazza della Libertà a Castel Gandolfo. “Continuano a giungere anche in questi giorni notizie drammatiche dal Medioriente, in particolare da Gaza. Esprimo il mio profondo dolore per l’attacco dell’esercito israeliano contro la parrocchia cattolica della Sacra Famiglia a Gaza City. Come sapete, giovedì scorso ha causato la morte di tre cristiani e il grave ferimento di altri. Prego per le vittime, e sono particolarmente vicino ai loro familiari e a tutti i parrocchiani. Tale atto purtroppo si aggiunge ai continui attacchi militari contro la popolazione civile e i luoghi di culto a Gaza”, ha aggiunto Papa Leone XIV.
Fonti negli ospedali di Gaza hanno riferito che dall’alba di oggi 25 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano, tra cui 19 in attesa di aiuti umanitari. Lo riferisce Al Jazeera.
“La situazione continua a essere molto grave in tutta la Striscia. Continuiamo a pregare per la pace, a cercare di convincere il mondo che questa guerra non porterà niente di buono, quindi quanto prima finisce sarà meglio per tutti: per la Palestina, per Israele, per tutti i cittadini”. Così padre Gabriel Romanelli, parroco della chiesa della Sacra Famiglia di Gaza, ai media vaticani. “Abbiamo perso tanto, abbiamo sofferto tanto e stiamo soffrendo tanto, lo offriamo per nome del Signore. Nella messa di quello stesso giorno, nella chiesa ortodossa dove abbiamo già seppellito i morti, abbiamo detto la preghiera del Signore Gesù: ‘Signore perdonali perché non sanno quello che fanno’. Che veramente il Signore non solo perdoni quelli, ci perdoni a noi, perdoni tutto il mondo. Giacché il perdono del Signore è fonte di grazia, di pace di riconciliazione”, aggiunge padre Romanelli. Nel raid israeliano sulla chiesa della Sacra Famiglia di Gaza “ci sono stati quindici feriti, tre dei quali poi sono morti: il portinaio Saad e due anziane, Foumia e Najwa. Io sono stato ferito a una gamba e al fianco, e poi ci sono due feriti gravi. Fuori pericolo di vita, però gravi: Najeeb, che è all’ospedale anglicano, ha un polmone forato; e Suhail, il nostro postulante. Doveva essere in seminario ma è cominciata la guerra e non è potuto uscire da qui per cominciare il suo noviziato: ha una ferita molto grande, ha subìto un intervento e adesso è ricoverato”, conclude padre Gabriel Romanelli.
Le Idf hanno emesso un avviso di evacuazione per i palestinesi residenti nel sud-ovest di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale, in vista dell’avvio di operazioni di terra nella città per la prima volta dall’inizio della guerra. Lo riporta il Times of Israel. “Le Idf continuano a operare con grande forza per distruggere le capacità e le infrastrutture terroristiche del nemico nell’area, espandendo le proprie attività in un’area in cui non hanno mai operato prima”, afferma il portavoce in lingua araba delle Idf, il colonnello Avichay Adraee, su X. Ai civili viene ordinato di dirigersi a sud verso la zona costiera di Mawasi. È la prima volta dall’inizio della guerra che le Idf emettono un avviso di evacuazione per l’area di Deir al-Balah, una delle poche località della Striscia in cui l’esercito non ha operato con truppe di terra.
Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, presiede questa mattina la messa nella chiesa della Sacra Famiglia di Gaza, unica parrocchia cattolica nella Striscia di Gaza. La chiesa è stata colpita lo scorso 17 luglio da un missile israeliano che ha causato tre morti e diversi feriti, tra questi ultimi il parroco, padre Gabriele Romanelli.
Le forze di difesa israeliane (Idf) “stanno espandendo le attività terrestri nell’area di Jabalya”, nella Striscia di Gaza, “e stanno operando contro le organizzazioni terroristiche presenti nella zona”. Lo riferisce l’Idf. “Finora centinaia di siti infrastrutturali terroristici sono stati smantellati, numerose armi sono state localizzate e decine di terroristi sono stati eliminati. I reparti del Genio da Combattimento della 401ª Brigata hanno localizzato e smantellato tunnel sotterranei terroristici nell’area di Jabaliya, lunghi 2,7 chilometri e profondi circa 20 metri. Le truppe del Comando Sud continuano a operare contro le organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza al fine di proteggere i civili israeliani, e in particolare i residenti delle comunità vicine alla Striscia di Gaza”.
Sono cessati i combattimenti nella provincia di Sweida, nel sud della Siria. Ad affermarlo è un portavoce del ministero dell’Interno siriano. Ieri il presidente siriano Ahmed al-Sharaa ha annunciato il cessate il fuoco “immediato e completo” nella provincia a maggioranza drusa di Sweida dove, secondo l’ong Osservatorio siriano per i diritti umani, in una settimana sono state uccise circa 940 persone.

