Ucraina, Merz: “Per Patriot a Kiev servono giorni, forse settimane”

Ucraina, Merz: “Per Patriot a Kiev servono giorni, forse settimane”

Zelensky: “Con Trump discutiamo di un mega accordo su droni”

Il cancelliere Friedrich Merz ha espresso fiducia che un accordo con gli Stati Uniti sulla fornitura di sistemi di difesa aerea Patriot all’Ucraina possa essere raggiunto presto. I ministri della Difesa stanno attualmente negoziando i dettagli tecnici, ha dichiarato Merz durante la sua visita a Londra, sottolineando però che i sistemi “devono anche essere trasportati, devono essere installati. Non è questione di ore. È questione di giorni, forse settimane“. Ma i negoziati sono “molto concreti”.

Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, non è riuscito a raggiungere un’intesa durante la sua visita a Washington di lunedì. Il piano originale prevedeva l’acquisto di due sistemi Patriot dagli Stati Uniti per circa un miliardo di euro ciascuno e la loro spedizione diretta in Ucraina. Tuttavia, poiché non sono immediatamente disponibili, la Bundeswehr prevede di consegnare inizialmente due dei suoi nove sistemi Patriot rimanenti a Kiev e successivamente riceverà i sostituti dagli Stati Uniti.

“Abbiamo raggiunto un accordo nei giorni scorsi per la fornitura di nuovi sistemi Patriot all’Ucraina dal continente europeo e dall’Europa nel suo complesso, e che questi sistemi saranno poi sostituiti dagli Stati Uniti. Perché dobbiamo anche mantenere le nostre capacità di difesa”, ha dichiarato il cancelliere dopo un incontro con il primo ministro britannico Keir Starmer. 

Zelensky: “Con Trump discutiamo di un mega accordo su droni”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il leader Usa Donald Trump, intanto, stanno discutendo di un “mega accordo”, con Washington che dovrebbe acquistare droni ucraini collaudati sul campo di battaglia in cambio dell’impegno di Kiev ad acquistare una serie di armi dagli Usa. Lo ha riferito Zelensky in un’intervista al New York Post. 

Zelensky: “Putin non è pronto a compromessi”

Il presidente russo Vladimir Putin “non è pronto a scendere a compromessi” per porre fine alla sua brutale guerra, ha dichiarato ancora il numero uno di Kiev in un’intervista al New York Post, aggiungendo che Trump ha però il potere di metterlo in ginocchio accelerando l’adozione di sanzioni severe che potrebbero causare una “esplosione sociale” in Russia. “Deve rendersene conto”, ha affermato Zelensky, che si è anche detto “molto grato” al presidente Usa per il suo sostegno alle sanzioni, riferimento questo al fatto che lunedì Trump ha minacciato di imporre dazi del 100% sui Paesi che acquistano petrolio russo se Mosca non accetterà un accordo di pace.

L’Ucraina aderisce ufficialmente alla Cpi, è il 125° Paese

Inoltre oggi la Corte penale internazionale ha tenuto una cerimonia nella propria sede all’Aia, nei Paesi Bassi, per accogliere l’Ucraina come 125° Stato membro dello Statuto di Roma, il trattato istitutivo della Corte. Durante la cerimonia, la presidente della Cpi, Tomoko Akane, ha consegnato all’ambasciatore di Kiev nei Paesi Bassi, Andriy Kostin, un’edizione speciale dello Statuto di Roma, come simbolo dell’impegno a favore dello Stato di diritto.

“Aderendo allo Statuto di Roma, l’Ucraina entra a far parte della comunità delle nazioni impegnate a porre fine all’impunità per i crimini più gravi che destano preoccupazione a livello internazionale”, ha dichiarato Akane. “Oggi issiamo la bandiera dell’Ucraina qui alla Cpi come 125° Stato parte dello Statuto di Roma. La nostra bandiera è simbolo di una nazione che valorizza la pace, la giustizia, la dignità e la libertà”, ha commentato Kostin. “È anche la bandiera di un popolo che ha vissuto – e continua a vivere – prove indicibili, ma che non ha mai rinunciato all’idea che sia il diritto, e non la violenza, a dover governare il nostro mondo condiviso”, ha aggiunto. 

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