“In un momento in cui la Russia ha intensificato il suo terrore missilistico contro la popolazione civile ucraina, la Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina riveste grande importanza”. Lo ha affermato in un’intervista a LaPresse il ministro della Cultura ucraino, Mykola Tochytskyi. La conferenza per la Ricostruzione si tiene a Roma in questi giorni, e il presidente ucraino Zelensky si trova nella Capitale.
“Mentre i bombardamenti russi uccidono civili e distruggono scuole, ospedali, musei e chiese, il sostegno internazionale mantiene il nostro Paese al centro dell’attenzione europea e mondiale. L’URC 2025 invia un potente messaggio di solidarietà al popolo ucraino, dimostrando fiducia nella nostra vittoria e impegno nella responsabilità condivisa di salvaguardare il futuro del mondo democratico” ha detto ancora Mykola Tochytskyi.
Il ministro ucraino: “Grati all’Italia che ospita la Conferenza”
“La Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina di quest’anno è un evento eccezionale per il ministero della Cultura e delle Comunicazioni strategiche dell’Ucraina”, ha aggiunto, sottolineando come per la prima volta la Cultura è protagonista di un’area tematica dedicata, alla quale partecipano i ministri di Italia, Ucraina e Polonia. “L’attenzione – ha dichiarato Tochytskyi – non è solo sulla ricostruzione delle infrastrutture e dell’economia, ma anche sulla conservazione e il restauro della Cultura come fondamento del capitale umano. Ciò include il coordinamento delle azioni volte a mobilitare finanziamenti e il coinvolgimento di organizzazioni internazionali, donatori privati e mecenati delle arti nella protezione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale dell’Ucraina”.
Il ministro infine si dice “grato” all’Italia per “aver assunto il ruolo di guida nell’ospitare l’URC 2025. Alla luce dell’aggressione in corso, che mira non solo a distruggerci fisicamente, ma anche a cancellare la nostra identità e negare il nostro diritto di esistere come popolo europeo libero, si tratta di un’azione etica e pragmatica fondamentale da intraprendere”.
Il ministro ucraino: “Obiettivo della Russia è distruzione della cultura di questo Paese”
“È evidente che uno degli obiettivi principali dell’aggressione russa contro l’Ucraina è la distruzione della cultura unica di questo paese. La guerra sta causando enormi perdite umane e distruzione materiale. Ma non è tutto. Si tratta anche di un attacco deliberato all’identità culturale, al patrimonio e alle industrie creative dell’Ucraina” dice ancora a LaPresse il Ministro.
“Dall’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia, 1482 siti del patrimonio culturale, tra cui monumenti storici, chiese, teatri e musei, sono stati danneggiati e 25 sono stati completamente distrutti. Molti di questi siti sono di importanza nazionale e persino mondiale. Alcuni sono inclusi nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco, tra cui la Cattedrale di Santa Sofia a Kiev e i siti del patrimonio culturale nel centro storico di Odessa”, ha aggiunto.
Il ministro ha poi sottolineato come l’aspetto più “doloroso” di questa situazione sia “la perdita del capitale umano della cultura ucraina”. “Migliaia di artisti, interpreti, curatori d’arte e personale accademico sono stati sfollati o costretti a smettere di lavorare. Più di duecento professionisti della cultura sono stati uccisi in prima linea o dai bombardamenti nelle retrovie”, ha spiegato Tochytskyi, “è ancora difficile calcolare le perdite causate alla cultura ucraina nei territori occupati. Tuttavia, per dare un’idea della portata del fenomeno, il nemico ha conquistato oltre un centinaio di musei che contengono più di un milione di unità di deposito, quasi il 10% del patrimonio museale dell’Ucraina. Ancora più collezioni e reperti museali sono stati danneggiati a causa dei combattimenti”.
“Tuttavia, nonostante i piani del nemico, tutto questo genocidio culturale ha avuto l’effetto opposto. La guerra ha suscitato un forte interesse per la cultura ucraina, favorendone la rapida crescita. Ne sono prova i biglietti per i teatri ucraini esauriti con sei mesi di anticipo, il numero crescente di librerie nelle nostre città e l’intensificarsi delle attività di tournée, mostre e concerti in Ucraina e all’estero”, ha messo in luce il ministro, “le industrie culturali sono cresciute del 30%, dimostrando ancora una volta che la cultura è diventata una fonte di resilienza per gli ucraini”.
“Per noi, quindi, la ripresa non significa solo ricostruire i beni materiali, ma anche recuperare la nostra anima, la nostra continuità storica e il nostro ruolo nella cultura europea – ha concluso -. A questo proposito, il sostegno dei nostri partner internazionali è fondamentale. Dopo tutto, la cultura ucraina appartiene all’umanità intera. È il patrimonio di tutto il mondo civilizzato. In sostanza, se un paese perde i propri valori culturali, è il mondo intero a perderci”.
Il ruolo della cultura russa
“Mosca ha a lungo e costantemente sfruttato il patrimonio classico della Russia – musica, teatro e balletto – per promuovere l’ideologia del ‘mondo russo’. Tutte le principali piattaforme europee che trasmettono l’arte russa diventano quindi parte di questa campagna, intenzionalmente o meno. Ciò è particolarmente pertinente oggi, nel quarto anno della guerra su vasta scala della Russia contro l’Ucraina, che è stata segnata da numerosi crimini di guerra e violazioni del diritto umanitario internazionale” ha aggiunto il ministro della Cultura ucraino, Mykola Tochytskyi, mettendo in luce come nella giornata inaugurale della Conferenza sul risanamento dell’Ucraina a Roma, il Teatro alla Scala di Milano ospiterà la rappresentazione de ‘Il lago dei cigni’ di Cajkovskij.
“Per coloro che credono che Cajkovskij non possa essere ritenuto responsabile dei crimini di Putin e che i russi debbano esibirsi sulla scena mondiale, vi invito a dare un’occhiata al programma di apertura della stagione 2024-2025 al Teatro Bolshoi di Mosca. Ciò include la cantata ‘Mosca’ e l”Ouverture 1812′ di Cajkovskij, così come ‘Alexander Nevsky’ di Prokofiev. Tutto questo è l’eco musicale dello sciovinismo e del tintinnio di sciabole xenofobo”, ha aggiunto.
“Tra l’altro, il direttore generale del Teatro Bolshoi, un convinto putinista che è stato licenziato dalla Filarmonica di Monaco per non aver condannato la guerra in Ucraina, ha in programma di partecipare a un evento a Caserta, in Italia, tra pochi giorni. Insieme ai solisti del Teatro Mariinskij, che dirige anche”, ha spiegato ancora il ministro. “Tuttavia, dato che la Cultura viene attualmente utilizzata come strumento di propaganda e giustificazione dell’aggressione, non è possibile considerare l’arte russa separatamente dal contesto politico. Come ucraini, sappiamo molto bene che i carri armati e i cannoni non vengono mai prima di tutto. Prima vengono i balletti, Puškin, Cajkovskij e poi i carri armati, le bombe e i missili. La cultura russa fa parte della guerra ibrida della Russia, che mira a minare la sovranità di altri Stati e a facilitare ulteriori interventi militari e ibridi. L’Ucraina, che lo sta vivendo in prima persona, è instancabile nello spiegare come funziona questo meccanismo”, ha detto Tochytskyi.
“Il ‘Lago dei Cigni’ di Cajkovskij, un classico del balletto mondiale, è diventato parte dell’armamento culturale della Russia nel mondo di oggi. È importante non confondere il rispetto per la cultura con la legittimazione sconsiderata delle narrazioni imperiali. Il Cremlino ha una grande esperienza nel ripulire l’immagine di un aggressore nell’arena internazionale attraverso eventi culturali e la promozione della cultura russa, e cerca di influenzare le opinioni delle persone sulla guerra in Ucraina e le sue cause. Ecco perché sono profondamente convinto che sostenere l’Ucraina oggi sia anche un modo importante per prendere posizione contro queste manifestazioni di espansione culturale della Russia, che hanno un solo scopo: legittimare il regime”. A dire del ministro “ora è il momento perfetto per scoprire il Balletto Nazionale del Giappone, il Balletto Nazionale Olandese, l’Australian Ballet e le tre partiture di Delibes, che Cajkovskij considerava le migliori”. “Mentre la brutale guerra russo-ucraina continua, è tempo di sfatare gli stereotipi e dissociarci dal balletto russo e da altri cliché della cosiddetta ‘grande Cultura russa’. Questa è la decisione giusta per tutti coloro che condannano i crimini di guerra del paese aggressore”, ha concluso.
Il fondo per la ricostruzione dell’Ucraina
“L’Ucraina intende sviluppare una politica sostenibile per il restauro e la conservazione dei monumenti culturali. A questo proposito, apprezziamo molto l’assistenza e l’esperienza dei paesi europei. Durante la mia recente visita a Bruxelles, Glenn Micallef, Commissario europeo per l’equità intergenerazionale, la gioventù, la Cultura e lo sport, mi ha consegnato uno studio su come i governi possono collaborare con le imprese per preservare il patrimonio culturale. Il documento si basa sull’esperienza di diversi paesi europei, tra cui Francia, Italia, Germania, Estonia e Croazia, nella conservazione e nel restauro del patrimonio culturale. Per rafforzare la resilienza del settore culturale ucraino, un passo strategico sarebbe quello di creare un fondo per il patrimonio culturale. Ciò fornirebbe un meccanismo per coordinare l’assistenza internazionale, in primo luogo europea, per la conservazione e il restauro del patrimonio culturale ucraino” ha detto ancora il Ministro.
“In sostanza – ha aggiunto – il fondo dovrebbe diventare una piattaforma multi-donatore che accumula contributi da paesi, organizzazioni internazionali, donatori privati e mecenati delle arti. L’obiettivo è quello di fornire sovvenzioni e, se del caso, prestiti alle organizzazioni che preservano e restaurano il patrimonio culturale in Ucraina”. Secondo il ministro, l’istituzione del fondo sarà “un passo concreto verso l’attuazione del piano di resilienza interna presentato dal presidente Volodymyr Zelensky nel novembre 2024”. “Attendiamo con impazienza la partecipazione dei nostri alleati alla creazione e alle successive attività del fondo, con il quale abbiamo già ottenuto alcuni accordi”, ha concluso.
Il ruolo dell’Italia nella ricostruzione dell’Ucraina
“Al momento l’Italia è uno dei donatori finanziari più attivi in Ucraina, contribuendo al restauro dei monumenti architettonici danneggiati dai bombardamenti russi. Il governo italiano ha finanziato il restauro di siti storici a Odessa e nell’area circostante” spiega Tochytskyi, citando le parole del vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, secondo cui Odessa “ha una forte impronta culturale italiana e fa parte dell’identità italiana”. “Importanti architetti italiani come Francesco e Giovanni Battista Frapolli, Francesco Boffo e Giorgio Torricelli furono responsabili dello sviluppo di Odessa all’inizio del XIX secolo, progettando i famosi palazzi della città. Oggi, due secoli dopo, gli architetti italiani specializzati nel restauro seguono le orme dei loro predecessori in Ucraina”, ha dichiarato Tochytskyi, spiegando che in particolare stanno contribuendo al restauro della Cattedrale della Trasfigurazione, colpita da un missile russo nel luglio 2023.

“Il governo italiano ha stanziato due milioni di euro a questo scopo, parte dei quali sono già stati erogati. Cinque edifici storici di Odessa saranno restaurati in collaborazione con partner italiani nell’ambito di un progetto triennale da 45 milioni di euro. Si tratta della Filarmonica di Odessa, del Museo di arte occidentale e orientale, del Museo letterario, del Museo d’arte e della Casa Zontag sul viale Prymorskyi. Inoltre, il programma di assistenza dell’Italia comprende la cooperazione nella gestione del patrimonio culturale e la catalogazione digitale dei siti culturali di Odessa, nonché la formazione dei restauratori ucraini da parte dei loro omologhi italiani”, ha aggiunto Tochytskyi.
“Siamo naturalmente sinceramente grati all’Italia per il suo impegno affinché il centro storico di Odessa fosse inserito nella Lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco nel gennaio 2023. La delegazione italiana al Comitato dell’Unesco si è attivata per promuovere questa questione e sostenere la protezione della città sul mare”, ha sottolineato Tochytskyi, ricordando che la città “ospita una comunità italiana piuttosto numerosa e che i porti di Genova e Venezia sono gemellati con Odessa”. “Inoltre – ha concluso -, Roma è in lizza con Odessa per ospitare l’esposizione mondiale di tecnologia Expo 2030. Le nostre solide partnership hanno radici storiche profonde e si basano su valori condivisi e su un passato e un futuro europei”.