7 ottobre, report: “Da Hamas stupro come arma di guerra”

7 ottobre, report: “Da Hamas stupro come arma di guerra”
Kibbutz Nir Oz southern Israel AP Photo/Ohad Zwigenberg

Un rapporto conferma l’utilizzo sistematico della violenza sessuale nell’attacco contro Israele e sugli ostaggi

Un nuovo report, stilato dal Dinah Project, un’iniziativa nata dopo il 7 ottobre, afferma che Hamas ha usato la violenza sessuale come arma di guerra durante il 7 ottobre e nei confronti delle donne tenute ostaggio a Gaza. Il rapporto conferma che Hamas ha utilizzato sistematicamente lo stupro e la violenza sessuale come strumenti di guerra ed è il primo a presentare una tabella di marcia legale per identificare e ottenere giustizia per l’uso della violenza sessuale come arma di guerra, che costituisce un crimine contro l’umanità. Tra i membri del gruppo israeliano c’è l’ex ostaggio Ilana Gritzewsky, che ha pubblicamente raccontato di essere stata aggredita sessualmente dai suoi rapitori a Gaza. Il rapporto include decine di testimonianze e prove dell’uso di stupri, aggressioni sessuali e mutilazioni intenzionali, in 84 pagine, basate, tra l’altro, sulle testimonianze di una sopravvissuta allo stupro di Nuba, di 15 sopravvissuti alla prigionia e di 17 testimoni oculari o per sentito dire degli attacchi. Il rapporto ha rilevato che la violenza sessuale si è verificata in almeno sei luoghi diversi: il Nuba Festival, l’autostrada 232, la base di Nahal Oz e i kibbutz di Reim, Nir Oz e Kfar Gaza. Inoltre, è stato affermato che gli ostaggi sono stati sottoposti ad aggressioni sessuali anche durante la prigionia. 

7 ottobre, report: “Da Hamas stupro come arma di guerra”

Molte vittime uccise dopo le violenze

La maggior parte delle vittime è stata messa a tacere per sempre, uccisa durante o dopo le aggressioni o troppo traumatizzata per parlare, creando difficoltà probatorie uniche”, afferma il rapporto, che chiede un approccio giuridico più mirato alla violenza sessuale legata ai conflitti. Citando resoconti dei media israeliani e internazionali, il rapporto afferma che 15 ex ostaggi hanno subito o assistito a qualche forma di violenza sessuale, tra cui violenza fisica, nudità forzata, molestie sessuali verbali e minacce di matrimonio forzato. Due ostaggi maschi hanno dichiarato di essere stati costretti a spogliarsi e di aver subito abusi fisici mentre erano nudi. Il rapporto afferma che le testimonianze indicano almeno 15 casi distinti di violenza sessuale, tra cui almeno quattro casi di stupro di gruppo. I risultati mostrano modelli ricorrenti nelle aggressioni sessuali commesse, tra cui vittime trovate parzialmente o completamente nude con le mani legate, prove di stupro di gruppo seguito da omicidio, mutilazioni genitali e umiliazioni pubbliche, indicando che sono state intenzionalmente utilizzate come arma di guerra. 

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