L'allarme era stato dato da Sea-Watch, dopo che il suo velivolo Seabird aveva individuato anche altri 4 corpi in acque internazionali della zona Sar
Venerdì 27 giugno alle ore 16 circa la nave Life Support ha effettuato il recupero di 2 corpi senza vita che erano alla deriva nelle acque internazionali della zona Sar (Search and rescue) libica. Lo comunica Emergency, spiegando che l’allarme era stato dato giovedì 26 da Sea-Watch, dopo che il suo velivolo Seabird aveva filmato uno dei corpi individuandone anche altri 5 in acque internazionali della zona Sar libica.
Ieri la #LifeSupport ha recuperato i corpi di due persone annegate. Erano alla deriva, in acque internazionali, nella zona #SAR libica. Leggi il comunicato stampa sul nostro sito https://t.co/hpXqqJFMRY
— EMERGENCY (@emergency_ong) June 28, 2025
Le parole del Capomissione
“Siamo in mare per salvare vite, è davvero doloroso dover invece recuperare cadaveri – commenta Anabel Montes Mier, Capomissione della Life Support -. Non sappiamo cosa sia successo, ma possiamo supporre che ci sia stato un naufragio di una imbarcazione in pericolo di cui non si aveva notizia, o che invece il caso fosse stato segnalato ma sia rimasto per troppi giorni senza risposta, oppure ancora che ci sia stata un’intercettazione da parte della cosiddetta Guardia costiera libica o di altri libici e che alcune persone si siano buttate in mare per non essere riportate in Libia”.
Le operazioni in mare
La Life Support ha concluso il recupero di 2 dei 6 corpi, che erano stati segnalati già giovedì 26, poco dopo le 16 di venerdì 27. Dato l’avanzato stato di decomposizione non è stato immediatamente possibile determinare il sesso dei due corpi. “Viste le loro condizioni – aggiunge Umberto Marzi, medico a bordo della Life Support – possiamo presumere che siano rimasti in acqua non meno di una settimana”. Informate le autorità competenti del recupero dei corpi, alla Life Support è stata assegnata Augusta come porto di sbarco per le salme, dove l’arrivo è previsto per domenica 29 giugno alle ore 12 circa.
“Dal ponte della nave abbiamo individuato il primo corpo senza vita alle 14.30 italiane grazie alla posizione condivisa dal velivolo Colibrì 2 di ‘Pilotes Volontaires’ e lo abbiamo recuperato alle 14.54 – spiega Jonathan Naní La Terra, Sar Team Leader della Life Support -. Il secondo corpo ci è stato indicato sempre da Colibrì 2 che era in volo e per segnalarcelo ha compiuto diversi giri in aria sopra la posizione, lo abbiamo individuato alle 15.42 e concluso il recupero alle 16.08. È la prima volta che la Life Support deve recuperare dei cadaveri ed è terribile per tutti, ma almeno si potrà provare a identificarli e le loro famiglie avranno certezza della loro sorte”.”E’ disumano che Italia ed Europa appaltino la gestione dei flussi di migranti a Paesi Terzi che vìolano sistematicamente i diritti umani delle persone in movimento – prosegue Anabel Montes Mier, Capomissione della Life Support -. Così facendo contribuiscono ad aumentare le sofferenze delle persone in movimento e si rendono complici delle violazioni di diritti che quei Paesi compiono”.
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