Usa attaccano Iran, colpiti tre siti nucleari. Trump: “Pace o tragedia molto più grande”

Usa attaccano Iran, colpiti tre siti nucleari. Trump: “Pace o tragedia molto più grande”
Manifestanti a Teheran contro gli Usa dopo gli attacchi sui siti nucleari in Iran

Il presidente Usa Trump: “Spettacolare successo militare”. Teheran: “Da Usa comportamento criminale”. Missili su Israele: danni e feriti a Tel Aviv

Gli Usa hanno attaccato l’Iran colpendo tre siti nucleari. L’annuncio è arrivato da Donald Trump nella notte italiana con un post sul social Truth e poi in un discorso dalla Casa Bianca. Teheran conferma gli attacchi agli impianti di Isfahan, Natanz e Fordow e quindi l’escalation del conflitto già in atto tra Israele e la Repubblica Islamica.  L’agenzia nucleare iraniana insiste che il suo lavoro non sarà interrotto mentre Trump ha messo in guardia Teheran dal compiere attacchi di ritorsione contro gli Stati Uniti. La reazione dell’Iran è arrivata all’alba: missili sono stati lanciati verso Israele provocando gravi danni e feriti a Tel Aviv e Haifa. 

La decisione di Trump di coinvolgere direttamente gli Stati Uniti nella guerra arriva dopo più di una settimana di attacchi da parte di Israele contro l’Iran, volti a distruggere le difese aeree e le capacità missilistiche offensive del Paese, danneggiando al contempo i suoi impianti di arricchimento nucleare. Ma funzionari statunitensi e israeliani avevano affermato che i bombardieri stealth americani e le bombe bunker buster da 13.500 chilogrammi che solo questi aerei possono trasportare offrivano le migliori possibilità di distruggere i siti fortificati e sotterranei collegati al programma nucleare iraniano.

IN AGGIORNAMENTO

Trump: “Danni a siti nucleari sono monumentali”

“Si dice che i danni ai siti nucleari in Iran siano monumentali. I colpi sono stati duri e precisi. I nostri militari hanno dimostrato grande abilità”. Lo scrive Donald Trump in un post su Truth Social.

Netanyahu: “Azione in Iran apre opportunità per accordi di pace”

L’azione in Iran apre opportunità che non possiamo nemmeno immaginare. Immagino un’enorme espansione degli accordi di pace, vedo una cooperazione che al momento sembra immaginaria, ma forse abbiamo già capito che non lo è. Vediamo un futuro luminoso di speranza, cooperazione e anche pace”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in conferenza stampa, rispondendo a una domanda di Ynet.

Netanyahu: “Grazie a Trump siamo vicini a raggiungere obiettivi guerra”

Ringraziamo il nostro grande amico Trump per l’onorevole azione dell’esercito americano nell’infliggere ingenti danni alla struttura di Fordow. Siamo molto vicini al raggiungimento degli obiettivi della guerra contro l’Iran“. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in conferenza stampa, come riporta Al Jazeera. “Insieme agli Stati Uniti abbiamo raggiunto traguardi senza precedenti. Ho detto che avremmo cambiato il volto del Medio Oriente ed è ciò che stiamo facendo oggi”, ha aggiunto Netanyahu.

Francia-Germania-Uk: “Teheran non destabilizzi ulteriormente la regione”

I leader di Francia, Germania e Regno Unito, il cosiddetto formato E3, hanno invitato oggi l’Iran “a non intraprendere ulteriori azioni che possano destabilizzare la regione” in risposta agli attacchi statunitensi contro i suoi siti nucleari. “Invitiamo l’Iran a impegnarsi in negoziati che portino a un accordo che affronti tutte le preoccupazioni relative al suo programma nucleare”, hanno affermato i tre leader in una dichiarazione congiunta, “siamo pronti a contribuire a questo obiettivo in coordinamento con tutte le parti”.

Pezeshkian: “Risponderemo duramente e faremo pentire gli aggressori”

“L’insicurezza nella regione è il risultato diretto delle cospirazioni degli Stati Uniti e del regime sionista. L’azione dell’Iran contro il regime sionista è una legittima difesa contro l’aggressione di un regime usurpatore e illegale contro il nostro territorio”. Lo ha detto il presidente iraniano Masoud Pezeshkian in una conversazione con il premier indiano, Narendra Modi. Lo riporta l’agenzia Tasnim. “Noi non abbiamo mai iniziato una guerra e desideriamo pace e stabilità nella regione, ma le azioni aggressive della controparte dimostrano che le norme internazionali non offrono alcuna garanzia reale per tutelare i diritti delle nazioni”, ha spiegato. “Per questo, l’Iran risponderà con durezza, fermezza e in modo tale da far pentire chi lo ha aggredito“, ha aggiunto. “Quello a cui il mondo sta assistendo oggi è un processo preoccupante e inaccettabile, in cui un Paese che opera nel pieno rispetto delle norme e degli obblighi internazionali – in particolare sotto la supervisione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica – viene attaccato direttamente e apertamente dagli Stati Uniti e dal regime sionista”, ha proseguito. “Questo dimostra che tutte le loro dichiarazioni su pace, democrazia, diritti umani e rispetto delle regole internazionali non sono altro che slogan e strumenti di propaganda per ingannare l’opinione pubblica”.

Netanyahu: “Trump si è assunto l’incarico di espellere il male dal mondo”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha visitato il Muro Occidentale a Gerusalemme e ha pregato con il Rabbino del Muro Occidentale per il successo della continuazione della guerra in Iran e per la pace del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Tra le altre cose, secondo il testo della preghiera speciale che hanno composto per l’arrivo di Netanyahu, si legge: “E innalzi il Presidente degli Stati Uniti per essersi assunto l’incarico di espellere il male e l’oscurità dal mondo“. Lo riporta Ynet.

Oggi riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza Onu

È stata convocata per oggi, su richiesta di Teheran, una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in seguito agli attacchi statunitensi. Lo riferiscono fonti diplomatiche, citate dal Guardian.

Teheran: “Danni a industria nucleare ma deve continuare a operare”

L’Iran ha affermato che le sue conoscenze nel campo nucleare “non possono essere distrutte” dopo che gli Stati Uniti hanno effettuato domenica una serie di attacchi contro gli impianti atomici della Repubblica Islamica. “Dovrebbero sapere che questa industria ha radici nel nostro Paese e che le radici di questa industria nazionale non possono essere distrutte”, ha dichiarato il portavoce dell’Organizzazione per l’Energia Atomica dell’Iran, Behrouz Kamalvandi, secondo l’agenzia di stampa Tasnim rilanciata da Al Arabiya, pur ammettendo che, “certo, abbiamo subito danni, ma questa non è la prima volta che l’industria subisce danni”. Lo stesso Kamalvandi, all’agenzia di stampa iraniana YJC, afferma che gli sforzi per sviluppare il settore nucleare civile continueranno: “Considerando le nostre capacità, l’industria nucleare deve continuare a operare“.

Vance: “Chiusura stretto di Hormuz sarebbe suicida per l’Iran”

La decisione di chiudere lo Stretto di Hormuz, una delle principali rotte commerciali, sarebbe un’azione “suicida” per l’Iran. Lo ha detto il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in un’intervista a Nbc News. “La loro intera economia passa attraverso lo Stretto di Hormuz. Se vogliono distruggere la loro economia e causare disordini nel mondo, credo che sarebbe una loro scelta”, ha spiegato. “Ma perché dovrebbero farlo? Non credo abbia alcun senso“, ha aggiunto.

Portolano: “No coinvolgimento diretto basi Usa in Italia”

“Al momento non si registrano coinvolgimenti diretti delle basi americane in Italia. Tuttavia, come ha sottolineato il ministro Guido Crosetto, la situazione internazionale impone una soglia di attenzione molto elevata. La Difesa, quindi, in questo senso ha rafforzato le misure di sicurezza, in particolare alla luce delle recenti operazioni statunitensi contro le infrastrutture iraniane”. Lo ha detto il generale Luciano Portolano, capo di Stato maggiore della Difesa, allo ‘Speciale in mezz’ora’ su Rai3.

Vance: “Raid hanno ritardato in modo sostanziale sviluppo arma nucleare Iran”

Gli attacchi degli Stati Uniti hanno ritardato “in modo sostanziale” il programma nucleare dell’Iran. Lo ha detto il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in un’intervista ad Abc News. “Che siano anni o più, sappiamo che passerà molto tempo prima che l’Iran possa anche solo costruire un’arma nucleare, se lo vorrà”, ha aggiunto.

Vance: “Non siamo in guerra con l’Iran ma col suo programma nucleare”

Il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance ha dichiarato che, nonostante gli attacchi lanciati contro i siti nucleari iraniani avvenuti la scorsa notte, gli Stati Uniti non sono in guerra con l’Iran. “No, non siamo in guerra con l’Iran. Siamo in guerra con il programma nucleare dell’Iran“, ha detto Vance in un’intervista ad Abc News. “E credo che il presidente abbia preso una decisione risoluta per distruggere quel programma la scorsa notte”, ha aggiunto.

Consiglio supremo di sicurezza Iran deciderà su chiusura stretto di Hormuz

Al Consiglio supremo per la sicurezza nazionale dell’Iran toccherà la decisione finale sulla possibile chiusura dello Stretto di Hormuz, dopo l’approvazione da parte del Parlamento. Lo ha riferito l’emittente iraniana Press TV, ripresa da Al Arabiya. La decisione di chiudere lo stretto, attraverso il quale transita circa il 20% della domanda globale di petrolio e gas, non è ancora definitiva. La chiusura “è all’ordine del giorno e verrà attuata quando sarà necessario“, ha tuttavia dichiarato il parlamentare e comandante dei Guardiani della Rivoluzione, Esmail Kosari. Sulla questione in precedenza è intervenuto anche il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. “Abbiamo a disposizione una varietà di opzioni“, ha detto, citato dalla Bbc, in risposta alla domanda se Teheran stia prendendo in considerazione l’idea di colpire le basi militari statunitensi nella regione o di chiudere lo stretto.

Macron sente Pezeshkian: “Riprendere colloqui diplomatici”

Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto al presidente iraniano Masoud Pezeshkian “la ripresa dei colloqui diplomatici“, la de-escalation e il rilascio dei due ostaggi francesi in Iran. Lo ha riferito l’Eliseo, citato da Bfmtv.

Pentagono: “Nome operazione era ‘martello di mezzanotte’”

“Operazione martello di mezzanotte”. Questo il nome dell’operazione Usa che ha colpito i siti nucleari iraniani. Lo hanno riferito in una conferenza stampa al Pentagono il segretario alla Difesa Pete Hegseth e il capo degli Stati Maggiori Riuniti, Dan Caine. Il piano era “altamente classificato” e “pochissime persone a Washington ne erano a conoscenza”, hanno aggiunto. 

Pentagono: “Tutti e tre i siti hanno subito danni estremamente gravi”

Le “valutazione iniziale” indica che “tutti e tre i siti hanno sostenuto danni e distruzione estremamente gravi“. Lo ha detto il capo degli Stati Maggiori Riuniti Usa Dan Caine in una conferenza stampa al Pentagono. “Ci vorrà del tempo” per una valutazione definitiva, ha detto Caine.

Pentagono: “Attacco incredibile, schiacciante successo”

L’attacco ai siti di Fordow, Natanz e Isfahan è stato “un incredibile e schiacciante successo”. Lo ha detto il segretario alla Difesa Pete Hegseth in una conferenza stampa al Pentagono. L’offensiva inoltre “non ha avuto come bersaglio truppe o civili” iraniani, ha aggiunto Hegseth affermando che “Teheran farebbe bene ad ascoltare le parole” di Trump. 

Mosca condanna gli attacchi Usa

Mosca “condanna fermamente” gli attacchi americani agli impianti nucleari in Iran, questa “decisione irresponsabile” viola gravemente la Carta delle Nazioni Unite”. Lo si legge in una nota del ministero degli Esteri russo, citato dalla Tass.

“La Russia condanna fermamente gli attacchi degli Stati Uniti contro una serie di impianti nucleari in Iran all’alba del 22 giugno, che hanno fatto seguito agli attacchi israeliani contro la Repubblica islamica”, afferma il dipartimento diplomatico, “la decisione irresponsabile di sottoporre il territorio di uno Stato sovrano ad attacchi missilistici e bombe, indipendentemente dagli argomenti utilizzati per giustificarla, viola gravemente il diritto internazionale, la Carta delle Nazioni Unite e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che in precedenza avevano inequivocabilmente qualificato tali azioni come inaccettabili”. 

Parigi: “Non abbiamo partecipato agli attacchi Usa”

“La Francia ha preso atto con preoccupazione degli attacchi condotti questa notte dagli Stati Uniti contro tre siti del programma nucleare iraniano. Non ha partecipato né a tali attacchi né alla loro pianificazione“. Lo scrive su X il ministro degli Esteri Jean-Noel Barrot, aggiungendo che il suo Paese “esorta le parti alla moderazione per evitare qualsiasi escalation”.

Viminale convoca Comitato analisi strategica antiterrorismo

Questa mattina al Ministero dell’Interno si terrà alle 12 una riunione del Casa (comitato analisi strategica antiterrorismo). Sempre al Viminale, oggi pomeriggio alle 16 è convocato il Cnosp (Comitato nazionale ordine e sicurezza pubblica) presieduto dal ministro Matteo Piantedosi con la partecipazione dei vertici di intelligence e forze di polizia.

Araghchi: “Domani avrò colloquio con Putin a Mosca”

Andrò a Mosca questo pomeriggio, avrò un colloquio con Putin domattina, la Russia è amica dell’Iran, abbiamo di un partenariato strategico, ci consultiamo e coordiniamo le nostre posizioni”. Così il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, durante una conferenza stampa.

Araghchi: “Ci riserviamo tutte le opzioni per difenderci”

L’Iran si riserva tutte le opzioni per difendere i suoi interessi di difesa del suo popolo”. Così il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, durante una conferenza stampa. “Stiamo calcolando i danni, e non solo alle infrastrutture, ma anche alla carta dell’Onu e al Trattato di non proliferazione”, ha aggiunto, “l’Iran non ha fatto nulla di sbagliato, non capiamo perchè dovremmo essere attaccati in base a false accuse”, “sono 20 anni che cerchiamo di dimostrare che il nostro programma è pacifico e resterà pacifico”.

Araghchi: “Tavolo fatto saltare da Israele e Usa”

Il ministro degli Esteri iraniamo Abbas Araghchi risponde polemicamente via social al primo ministro britannico Starmer e all’Alto rappresentante Ue Kallas.

“La settimana scorsa – scrive su X – eravamo in trattative con gli Stati Uniti quando Israele ha deciso di far saltare il negoziato. Questa settimana abbiamo avuto dei colloqui con il gruppo E3 e l’Ue quando gli Stati Uniti hanno deciso di far saltare quel negoziato. Quale conclusione trarresti?”. “Per la Gran Bretagna e l’Alto rappresentante dell’Ue, è l’Iran che deve ‘tornare’ al tavolo delle trattative. Ma come può l’Iran tornare a qualcosa che non ha mai lasciato” ma che “altri hanno fatto saltare in aria?”, conclude.

Usa hanno avvisato Teheran prima degli attacchi

Gli Usa hanno informato Teheran degli attacchi. Lo rivela Amwaj.media. Parlando a condizione di anonimato, una fonte politica iraniana di alto rango ha confermato che l’amministrazione Trump il 21 giugno ha comunicato di non voler raggiungere uno scontro totale e di voler colpire solo i siti nucleari di Fordow, Isfahan e Natanz. La fonte di alto livello ha anche confermato che i siti presi di mira sono stati evacuati e che “la maggior parte” delle scorte di uranio arricchito dell’Iran è conservata in luoghi sicuri.

Herzog: “Non è finita, prossimi giorni delicati e complessi”

“Come abbiamo visto nelle ultime ore, la campagna non è finita. I prossimi giorni potrebbero essere delicati, complessi e impegnativi”. Lo scrive su X il presidente di Israele Isaac Herzog, invitando “i cittadini israeliani a continuare a seguire le istruzioni salvavita del Comando del Fronte Interno e a dimostrare responsabilità e resilienza come hanno fatto finora”. 

Israele: almeno 86 feriti in attacchi 

Si aggrava il bilancio dei feriti nell’attacco di questa mattina in Israele da parte dell’Iran. Il ministero della Salute riferisce che 86 feriti sono arrivati negli ospedali del Paese, di questi 77 in buone condizioni. Lo riporta il Times of Israel. 

Crosetto: “Si apre crisi molto più grande”

L’attacco degli Stati Uniti in Iran “non ci ha colto di sorpresa” ma “cambia completamento lo scenario perché si apre una crisi molto più grande” e “anche da parte dell’Iran una risposta molto più forte, che non riguarderà soltanto i lanci in Israele, che sono cominciati questa mattina, ma rischia di allargarsi ad Hormuz e a tutti gli obiettivi americani”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo all’edizione straordinaria del Tg1. “Di questo gli americani ne sono consapevoli. Avevano già iniziato ieri a spostare alcune persone”, ha spiegato.

Tajani: “Enorme a produzione arma atomica, ora de-escalation”

“Ci auguriamo che dopo questo attacco, che è stato un danno enorme alla produzione dell’arma nucleare che rappresentava un pericolo per tutta l’area, ora si possa arrivare a una de-escalation e che l’Iran si sieda al tavolo delle trattative”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in collegamento con l’edizione straordinaria del Tg1, dopo l’attacco Usa in Iran.

Il vice premier ha ricordato di aver avuto nei giorni scorsi un colloquio con il suo omologo iraniano: Teheran pensava di tenere “una linea dura e non sedersi al tavolo”, “vediamo se dopo l’attacco di questa notte cambieranno idea”. “Eravamo pronti ad accogliere a Roma una riunione diretta tra americani e iraniani, senza intermediazioni – ha sottolineato -. Siamo con tutte le nostre forze al lavoro per favorire una soluzione diplomatica. Speriamo che l’Iran accetti di sedersi a un tavolo dopo questa azione, che punta a impedire la creazione di una bomba atomica iraniana”. 

Teheran chiede riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza Onu

L’Iran chiede una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu. “Gli Stati Uniti e Israele sono responsabili dell’attacco illegale contro impianti nucleari pacifici. Chiediamo una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza per discutere di questo atto illegale e adottare misure per condannarlo”, è la richiesta di Teheran, citata da Al Jazeera. 

Missili balistici su Israele: danni e feriti a Tel Aviv

I media israeliani, citando stime dell’Idf, parlano di 20-30 missili balistici lanciati dall’Iran nell’ultimo attacco. I soccorsi, scrive il Times of Israel, stanno esaminando diversi punti dell’impatto. I soccorritori riferiscono di “gravi danni” a Tel Aviv. Il medico Moti Nissan del servizio di emergenza Mda, citato dal sito Ynet, riferisce di “enorme distruzione”: “due edifici completamente rasi al suolo” e “diversi altri edifici danneggiati a causa di gravi danni secondari. Possiamo affermare che, grazie al rispetto delle istruzioni da parte dei cittadini, si sono verificati solo feriti lievi”.

Magen David Adom, il servizio medico di emergenza, riferisce di almeno 18 feriti causati dall’ultimo attacco missilistico iraniano. Diversi impatti di missili sono stati segnalati nel centro di Israele dopo l’attivazione delle sirene. Tre persone, scrive il sito Ynet, sono rimaste ferite ad Haifa, dove non erano state attivate le sirene prima dell’impatto.  

 

Idf lancia nuovi attacchi contro obiettivi militari

L’aeronautica militare israeliana ha lanciato una nuova ondata di attacchi aerei contro obiettivi militari nell’Iran occidentale. Lo annuncia l’Idf. Le forze di difesa israeliane riferiscono che i lanciamissili balistici utilizzati nell’attacco di questa mattina contro Israele sono stati distrutti. Inoltre, sono stati colpiti diversi lanciamissili balistici già innescati e soldati delle forze armate iraniane.

Houthi: “Attaccheremo forze Usa nel Mar Rosso”

 Gli Houthi inizieranno ad attaccare le forze americane nel Mar Rosso in risposta agli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani. Lo ha affermato Mohammed al-Buheiti, membro del politburo del movimento yemenita, citato da Tass. “Intensificheremo ed espanderemo la portata del conflitto finché questa aggressione (contro l’Iran) non cesserà”, ha aggiunto rimarcando che l‘accordo di cessate il fuoco tra Stati Uniti e i ribelli yemeniti è scaduto. All’inizio di maggio, l’amministrazione statunitense e gli Houthi avevano concordato un cessate il fuoco con la mediazione dell’Oman. I ribelli si erano impegnati a non attaccare le navi da guerra americane dopo che gli Stati Uniti avevano cessato di colpire il territorio yemenita.

Aiea: “Nessun aumento dei livelli di radiazioni”

“In seguito agli attacchi a tre siti nucleari in Iran – tra cui Fordow – l’Aiea può confermare che, al momento, non è stato segnalato alcun aumento dei livelli di radiazioni all’esterno”. Lo scrive su X l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, spiegando che fornirà “ulteriori valutazioni sulla situazione in Iran non appena saranno disponibili nuove informazioni”. 

Missile colpisce Haifa, gravi danni

Risuonano le sirene in diverse zone del centro e del nord Israele dopo che l’Idf ha rilevato il lancio di missili balistici dall’Iran. Lo scrive il Times of Israel. Si tratta del primo attacco da parte dell’Iran dopo l’attacco degli Usa. Un missile ha colpito Haifa, nonostante nella città settentrionale israeliana non risuonassero le sirene. Il sito Ynet parla di “gravi danni”. Medici e forze di sicurezza stanno rispondendo alle segnalazioni di impatti di missili balistici nel centro e nel nord di Israele.

Ministro esteri Iran: “Da Usa comportamento pericoloso e criminale”

“Gli Stati Uniti, membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, hanno commesso una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale attaccando gli impianti nucleari pacifici dell’Iran”. Lo scrive su X il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi. “Gli eventi di questa mattina sono scandalosi e avranno conseguenze durature. Ogni membro delle Nazioni Unite deve essere allarmato da questo comportamento estremamente pericoloso, illegale e criminale”, aggiunge.  “In conformità con la Carta delle Nazioni Unite e le sue disposizioni che consentono una legittima difesa, l’Iran si riserva tutte le opzioni per difendere la propria sovranità, i propri interessi e il proprio popolo”, prosegue Abbas Araghchi. 

Nasa rileva generazione calore nei pressi di Fordow, in Iran

Il sistema di informazione antincendio della Nasa ha rilevato un significativo evento di generazione di calore nei pressi dell’impianto di arricchimento nucleare di Fordow, con un rilevamento circa 30 minuti prima dell’annuncio degli attacchi da parte di Donald Trump. Lo riferisce il New York Times, sottolineando che spesso vengono rilevate aree bombardate o che producono calore significativo, come ad esempio incendi persistenti. I sistemi possono essere rilevati anche altri eventi, come incendi boschivi e attività industriali. Tuttavia, nei pressi di Fordow non erano stati rilevati eventi recenti.

Segretario generale Onu “gravemente allarmato”

 Il segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres si è detto “gravemente allarmato” per l’attacco statunitense all’Iran. “Sono profondamente allarmato dall’uso della forza da parte degli Stati Uniti contro l’Iran oggi. Questa è una pericolosa escalation in una regione già al limite e una minaccia diretta alla pace e alla sicurezza internazionale”, ha scritto Guterres su X. “C’è un rischio crescente che questo conflitto possa rapidamente sfuggire al controllo, con conseguenze catastrofiche per i civili, la regione e il mondo”, ha affermato il segretario generale dell’Onu. 

Houthi minacciano gli Usa: “Trump pagherà le conseguenze”

Gli Houthi, le milizie yemenite alleate dell’Iran, minacciano gli Stati Uniti di rappresaglie. “Trump deve assumersi le conseguenze” degli attacchi contro l’Iran, ha scritto su X Hizam al-Assad, membro dell’ufficio politico degli Houthi.

Teheran: “Sviluppo nucleare non verrà fermato”

 L’Organizzazione per l’Energia atomica dell’Iran ha rilasciato una dichiarazione dopo che il presidente Usa Donald Trump ha annunciato l’attacco americano agli impianti nucleari iraniani. “L’Organizzazione per l’Energia Atomica dell’Iran assicura alla grande nazione iraniana che, nonostante le malvagie cospirazioni dei suoi nemici, con gli sforzi di migliaia di scienziati ed esperti rivoluzionari e motivati, non permetterà che lo sviluppo di questa industria nazionale, frutto del sangue dei martiri nucleari, venga fermato”, afferma l’agenzia.

Netanyahu: “Attacchi Usa coordinati con Israele”

Gli attacchi Usa agli impianti nucleari iraniani sono stati “pienamente coordinati” con Israele. Lo ha affermato in un messaggio video il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha lodato il presidente Usa Donald Trump, definendolo “un enorme amico di Israele”. Netanyahu ha affermato che l’operazione Usa è stata la continuazione delle operazioni militari israeliane e del Mossad in Iran contro il programma nucleare di Teheran, che “minacciava la nostra stessa esistenza e metteva in pericolo la pace nel mondo”.

“Il presidente Trump sta guidando il mondo libero con forza”, ha continuato Netanyahu. “È un grande amico di Israele, un amico come nessun altro”, ha aggiunto. La decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di colpire gli impianti nucleari iraniani “cambierà la storia”, ha detto ancora video Benjamin Netanyahu. “Congratulazioni, presidente Trump, la sua coraggiosa decisione di colpire gli impianti nucleari iraniani con la straordinaria e giusta potenza degli Stati Uniti cambierà la storia”, ha dichiarato il premier israeliano.

Trump: “Qualsiasi ritorsione Teheran sarà contrastata con forza”

 “Per l’Iran o ci sarà la pace o una tragedia molto più grande di quella che abbiamo visto negli ultimi otto giorni”. Lo ha detto Donald Trump parlando dalla Casa Bianca. “Se no ci sarà presto la pace colpiremo altri bersagli”, ha detto il presidente Usa nel suo messaggio alla nazione sottolineando come “nessun altro esercito avrebbe potuto fare quello che abbiamo fatto noi stanotte”. Secondo Trump gli attacchi Usa hanno “completamente cancellato” gli impianti di Furdow, Natanz e Isfahan. In un post sui social il presidente Usa ha poi aggiunto che “qualsiasi ritorsione dell’Iran contro gli Stati Uniti d’America sarà contrastata con una forza molto superiore a quella a cui si è osservato questa sera”.   

 Funzionari iraniani hanno confermato che gli impianti nucleari di Isfahan, Natanz e Fordow sono stati attaccati. Lo riferiscono i media statali iraniani citato dalla Cnn. “Poche ore fa, in seguito all’attivazione dei sistemi di difesa aerea di Qom e all’individuazione di obiettivi ostili, una parte dell’area del sito nucleare di Fordow è stata attaccata dalle forze aeree nemiche”, ha dichiarato un portavoce del centro di gestione delle crisi della regione di Qom, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa statali.

Fox: “Contro Furdow B2 Usa hanno sganciato sei bombe bunker buster”

 Contro l’impianto nucleare sotterraneo di Furdow i B2 dell’Air Force statunitense hanno sganciato sei bombe del tipo bunker buster da 14 tonnellate. Lo riferisce l’anchor di Fox News, Sean Hannity, secondo quanto gli è stato riferito telefonicamente dallo stesso presidente Donald Trump. Contro gli altri due impianti iraniani di Natanz e Isfahan sono invece stati usati 30 missili Tomahawk lanciato dai sottomarini Usa a 650 chilometri di distanza. 

Democratici contro Trump, non ha chiesto autorizzazione al Congresso

 Il leader della minoranza democratica alla Camera dei Rappresentanti, Hakeem Jeffries, ha attacca il presidente Donald Trump per aver autorizzato l’attacco contro l’Iran, affermando che “non ha ottenuto l’autorizzazione del Congresso per l’uso della forza militare e rischia di coinvolgere gli Stati Uniti in una guerra potenzialmente disastrosa in Medio Oriente”.

Anche il senatore indipendente del Vermont, Bernie Sanders, icona dei progressisti Usa, durante un comizio in Oklahoma, ha criticato duramente la decisione del presidente Trump di bombardare l’Iran e di far entrare gli Stati Uniti nella guerra di Israele con Teheran. Sanders ha dato la notizia alla folla a Tulsa, che ha iniziato a gridare “basta con la guerra”.

“Sono d’accordo”, ha detto Sanders alla folla. “Non solo la notizia che ho appena sentito è allarmante, ma è anche profondamente incostituzionale. Sapete tutti che l’unica entità che può portare questo Paese in guerra è il Congresso degli Stati Uniti. Il presidente non ne ha il diritto”, ha detto. Al coro dei Dem si è unito anche il deputato repubblicano del Kentucky Thomas Massie, che in un post su X ha definito incostituzionali i bombardamenti Usa.

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