Guerra Israele-Iran, Katz: “Intensifichiamo raid per indebolire regime”

Guerra Israele-Iran, Katz: “Intensifichiamo raid per indebolire regime”
France’s Minister for Europe and Foreign Affairs Jean-Noel Barrot, from left, Britain’s Foreign Secretary David Lammy, Germany’s Foreign Minister Johann Wadephul and European Union High Representative for Foreign Affairs and Security Policy, Kaja Kallas, meet at an outdoor terrace table at the offices of the honorary Consul of the Federal Republic of Germany in Geneva, Friday, June 20, 2025. (Fabrice Coffrini/Keystone via AP)

A Ginevra colloqui tra ministri degli Esteri di Iran, Francia, Regno Unito e Germania: “Chiesto a Teheran di accettare arricchimento zero”

Rimane alta la tensione in Medioriente tra Israele e Iran. Gli occhi del mondo rimangono puntati su Donald Trump che prende tempo dopo aver ipotizzato l’ingresso in guerra da parte degli Stati Uniti. Intanto Tel Aviv prosegue i suoi raid su Teheran e minaccia la Guida suprema iraniana: “Un dittatore come Khamenei non può continuare ad esistere“, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz. La via diplomatica quindi, al momento, sembra quella meno praticabile anche se venerdì a Ginevra sono in corso colloqui fra funzionari diplomatici di alto livello di Iran, Germania, Francia e Regno Unito. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno attaccato infrastrutture militari nell’Iran sudoccidentale. Lo ha riferito un portavoce delle IDF, aggiungendo che l’Aeronautica Militare ha attaccato batterie di missili terra-aria nella zona. Lo riporta Ynet. 

Iran, nuovo convoglio di italiani esce dal Paese: anche bimbo di 18 mesi

Proseguono in queste ore le attività coordinate dal ministero degli Affari Esteri per assistere gli italiani che intendono lasciare l’Iran o Israele. Su richiesta del ministro Antonio Tajani, informa la Farnesina, è stato assistito un nuovo convoglio che è partito da Teheran ed è arrivato in Azerbaijan. Dopo le prime 34 persone giunte in Italia via Baku nei giorni scorsi, il secondo gruppo comprende 24 persone tra connazionali e familiari, partite nelle prime ore di questa mattina dalla capitale iraniana alla volta della città di Astara, con l’assistenza dell’Ambasciata d’Italia a Teheran. Tra loro anche una signora iraniana con il figlio di 18 mesi. La signora è compagna di un medico di Parma che aveva chiesto assistenza per far uscire la propria famiglia dall’Iran. Dopo circa 9 ore di tragitto e una lunghissima attesa alla frontiera, il gruppo è stato accolto da rappresentanti dell’Ambasciata italiana a Baku, per poi spostarsi verso l’aeroporto della capitale azera nell’attesa di rientrare nel nostro Paese con i primi voli disponibili. 

Idf: “Abbattuti oggi oltre 15 droni lanciati verso Israele” 

 L’aeronautica militare israeliana ha abbattuto da questa mattina più di 15 droni lanciati dall’Iran verso Israele. Lo afferma l’esercito. I droni sono stati abbattuti da aerei da combattimento, elicotteri e sistemi terrestri.

 Trump: “A Teheran do massimo due settimane” 

“Sto dando loro un periodo di tempo e due settimane sarà il massimo”. Lo ha detto Donald Trump riguardo al tempo concesso a Teheran prima che gli Stati Uniti possano unirsi alla campagna militare di Israele.

Trump: “Difficile chiedere a Israele di fermare attacchi”

“E’ difficile” chiedere a Israele di fermate gli attacchi in Iran, perché sta vincendo la guerra. Lo ha detto Donald Trump parlando in New Jersey con i giornalisti al seguito. “E’ improbabile che gli europei possano essere d’aiuto” per mettere fine alla guerra tra Israele e Iran, ha aggiunto. “Stiamo parlando con l’Iran” e “l’Iran non vuole parlare con l’Europa”, ha affermato il presidente Usa. 

Iran, Araghchi: “Via della diplomazia quando aggressione Israele si fermerà”

“L’Iran è pronto a prendere nuovamente in considerazione la diplomazia, una volta che l’aggressione sarà cessata e l’aggressore sarà ritenuto responsabile dei crimini commessi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi al termine dei colloqui avuti a Ginevra, in Svizzera, con i suoi omologhi di Germania, Francia, Regno Unito e Ue. “A questo proposito, ho chiarito in modo inequivocabile che le capacità di difesa dell’Iran non sono negoziabili”, ha aggiunto.

Scossa di terremoto di magnitudo 5.1 in Iran: avvertita a Teheran

Un terremoto di magnitudo 5.1 è stato avvertito nel nord dell’Iran alle 21.19, ora locale (le 20.19 in Italia). Secondo i dati riportati dall’Euro-Mediterranean Seismological Centre (Emsc), il sisma è stato registrato a una profondità di 10 km, a 125 km a sud di Sari e a 36 km da Semnan. La scossa è stata avvertita anche nella provincia di Teheran. 

Iran, Kallas: “Concordato di mantenere aperta discussione con Teheran” 

 L’Alta rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Kaja Kallas, ha detto al termine del vertice che si è tenuto a Ginevra: “Abbiamo concordato di discutere delle questioni nucleari, ma anche di altre questioni più ampie, e di mantenere aperte le discussioni”. Al vertice, oltre a Kallas, hanno preso parte i ministri degli Esteri di Francia, Regno Unito, Germania e Iran. 

 

Francia: “Teheran vuole proseguire colloqui su programma nucleare”

Dopo un incontro con il suo omologo iraniano Abbas Araghchi a Ginevra, in Svizzera, il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha affermato che l’Iran “ha segnalato la sua volontà di proseguire le discussioni sul programma nucleare” e “più in generale su tutte le questioni”, tra cui “il finanziamento dei gruppi terroristici nella regione”. Lo riporta l’emittente francese Bfmtv. 

Iran, Aiea: “Garantiremo che non abbia atomica con ispezioni rigorose”

 “Una soluzione diplomatica è alla portata se c’è la necessaria volontà politica. Gli elementi per un accordo sono stati discussi. L’Aiea può garantire, attraverso un sistema di ispezioni ineccepibile, che in Iran non saranno sviluppate armi nucleari”. Lo ha detto il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), Rafael Grossi, durante una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. “Questi elementi possono costituire la base di un accordo duraturo che porti la pace ed eviti una crisi nucleare in Medio Oriente. Questa opportunità non deve essere persa”, ha aggiunto Grossi, “l’alternativa sarebbe un conflitto prolungato e una minaccia incombente di proliferazione nucleare che, pur provenendo dal Medio Oriente, eroderebbe efficacemente il Trattato di non proliferazione (TNP) e il regime di non proliferazione nel suo complesso”. 

Iran,Sa’ar: “Colloqui Ginevra? Non credo molto in diplomazia con Teheran”

“Non credo molto nella diplomazia con l’Iran. Tutti i precedenti sforzi diplomatici sono stati infruttuosi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, in un’intervista a Bild. Sa’ar considera con scetticismo i colloqui in corso a Ginevra tra i capi della diplomazia di Ue, Germania, Francia e Regno Unito con la controparte iraniana: “Di solito usano questi colloqui per ingannare, guadagnare tempo e ottenere ulteriori progressi (nel senso: nel programma nucleare). E non credo che cambieranno il loro comportamento”, ha affermato il ministro israeliano, secondo cui Teheran deve essere disposta ad abbandonare l’arricchimento dell’uranio in Iran. “La diplomazia non è una formula magica per insabbiare le posizioni degli Stati. – ha proseguito Sa’ar – Non ho ancora visto alcuna offerta concreta da parte degli iraniani che indichi un loro cambio di idea. Attualmente, non collaborano nemmeno con l’Aiea (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, ndr). Le ispezioni al momento non funzionano”. 

Nucleare, media: “A Ginevra chiesto a Teheran di accettare arricchimento zero”

Secondo alcune fonti, citate dalla Bbc, durante l’incontro a Ginevra tra i ministri degli Esteri di Iran, Francia, Regno Unito e Germania, è stato trasmesso all’Iran il messaggio che deve accettare l’arricchimento zero, una richiesta che l’Iran ha ripetutamente respinto in quanto considerata una linea rossa che viola il suo diritto a un programma nucleare pacifico.

Netanyahu: “Fermeremo programma nucleare Teheran con o senza Trump”

 “Il nostro obiettivo primario è fermare il programma nucleare” iraniano “e rimuovere la minaccia”. “Il secondo obiettivo è fermare le loro capacità balistiche. Raggiungeremo tutti i nostri obiettivi cioè i loro impianti nucleari”. Lo ha affermato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nel corso di un’intervista a Kan Tv. “La decisione di aderire spetta al presidente Trump – ha aggiunto – è una sua decisione, lui farà ciò che è meglio per gli Stati Uniti e io farò ciò che è meglio per Israele”.

 

Israele, almeno 14 feriti ad Haifa: due sono gravi

Sarebbero almeno 14 i feriti nella città israeliana di Haifa in seguito all’ultimo raid iraniano. Di questi due sarebbero gravi, due in condizioni moderate e altre dieci feriti in maniera leggera. Lo riporta Ynet.

Israele,  esplosioni a Beersheba, Tel Aviv e Gerusalemme

Le sirene risuonano in tutto il paese durante l’ultimo attacco missilistico balistico dell’Iran contro Israele. Si sentono numerose esplosioni forti nella zona di Beersheba, a sud, e a Tel Aviv e Gerusalemme. Lo riportano i media dello Stato ebraico. 

Idf: in corso raid contro infrastrutture militari Teheran

Le forze armate israeliane stanno attaccando le infrastrutture militari nell’Iran occidentale e centrale. Lo ha riferito il portavoce delle Idf. Lo riporta Ynet.

Iran, Macron: “Israele cessi raid su infrastrutture civili”

“La Francia considera la sicurezza di Israele una questione strategica e l’Iran rappresenta un rischio esistenziale per Israele. Tuttavia, gli attacchi in corso, che colpiscono le infrastrutture energetiche e civili e la popolazione civile, devono essere assolutamente fermati e nulla li giustifica”. Lo ha affermato il presidente francese, Emmanuel Macron. “Dobbiamo essere in grado di riprendere il lavoro politico e diplomatico”, ha aggiunto.

Netanyahu: “Fermeremo il programma nucleare dell’Iran con o senza Trump”

“Il nostro obiettivo primario è fermare il programma nucleare” iraniano “e rimuovere la minaccia”. “Il secondo obiettivo è fermare le loro capacità balistiche. Raggiungeremo tutti i nostri obiettivi cioè i loro impianti nucleari”. Lo ha affermato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nel corso di un’intervista a Kan Tv. “La decisione di aderire spetta al presidente Trump – ha aggiunto – è una sua decisione, lui farà ciò che è meglio per gli Stati Uniti e io farò ciò che è meglio per Israele”.

Katz: “Dato ordine intensificare raid per indebolire regime”

Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dato ordine all’Idf di “intensificare gli attacchi contro obiettivi del regime in Iran, al fine di indebolire il regime e aumentare la deterrenza contro il fuoco missilistico sul fronte interno israeliano, continuando a colpire strutture e scienziati per contrastare il programma nucleare iraniano”. Lo riporta Ynet. Dopo aver valutato la situazione con i responsabili della sicurezza, Katz ha affermato che “dobbiamo colpire tutti i simboli del regime e la base di potere come le Guardie Rivoluzionarie”.

Confindustria: guerra Israele-Iran nuovo choc, fa impennare i prezzi

Lo scenario, già complesso, è aggravato dall’aumento del prezzo del petrolio a causa del conflitto Israele-Iran: il prezzo del petrolio, che da inizio 2025 era in calo per le attese indebolite sulla domanda globale determinate dai dazi, è bruscamente risalito sulla scia della guerra Israele-Iran (77 $/barile il 20 giugno, da 63 in media a maggio). Anche il prezzo del gas in Europa (TTF) è rincarato: 40 €/mwh, dal livello minimo di 34 a maggio, che era stato toccato dopo tre mesi di ribassi. È quanto rileva il Centro studi di Confindustria nella sua congiuntura flash mensile. 

Khamenei: “Nemico sionista viene punito in questo momento”

“Il nemico sionista viene punito. Viene punito proprio ora”. Lo ha scritto su X la guida suprema dell’Iran, ayatollah Ali Khamenei, dopo gli ultim raid effettuati da Teheran sul territorio di Israele. 

Missile nel sud di Israele, 5 i feriti lievi

Cinque persone sono state leggermente ferite dall’impatto missilistico iraniano a Beersheba, nel sud di Israele. Lo riferisce Magen David Adom (Mda), servizio medico d’emergenza e protezione civile di Israele. Il missile ha colpito diversi condomini, causando gravi danni. Mda spiega che i cinque sono rimasti feriti a causa dell’onda d’urto e dall’inalazione di fumo. Uno ha un trauma da corpo contundente.

 

Idf: colpiti siti industriali per la produzione di missili

L’aviazione israeliana ha effettuato un’ondata di attacchi a Teheran durante la notte, prendendo di mira decine di strutture militari iraniane e sito di ricerca nucleare. Lo conferma l’Idf, citato da The Time of Israel. Più di 60 aerei da combattimento sono stati coinvolti negli attacchi. L’Idf afferma che gli obiettivi includevano “diversi siti di produzione di missili industriali” a Teheran, che servivano come “nucleo industriale del ministero della Difesa iraniano”. Un altro sito che è stato colpito era stato utilizzato per produrre un “componente essenziale per il programma di armi nucleari del regime”, aggiunge l’Idf. 

Missile iraniano colpisce ufficio Microsoft a Be’er Sheva

Uno dei missili lanciati da Teheran ha colpito un ufficio della Microsoft nella città israeliana di Be’er Sheva (o Bersabea). Uno dei razzi è atterrato dietro la sede nel parcheggio delle auto. Secondo i media locali, i vetri dell’edificio sono stati danneggiati. Almeno sei auto hanno preso fuoco. Al momento non ci sono informazioni su eventuali vittime.

IRAN ISRAELE
Ospedale colpito da missili a Be’er Sheva, Israele

Nyt: per 007 Usa Teheran ancora indecisa su costruzione bomba nucleare

Le agenzie di intelligence statunitensi continuano a ritenere che la Repubblica Islamica non ha ancora deciso se costruire una bomba nucleare, nonostante abbia sviluppato una grande scorta di uranio arricchito necessario per farlo. Lo riporta il New York Times, citando funzionari dell’intelligence e altri funzionari americani, secondo cui questa valutazione non è cambiata da quando le agenzie di intelligence si sono occupate l’ultima volta della questione delle intenzioni iraniane, a marzo, nonostante Israele abbia attaccato impianti nucleari iraniani.

Alti funzionari dell’intelligence statunitense hanno affermato che i leader iraniani potrebbero decidere di procedere con la costruzione di una bomba se l’esercito americano attaccasse il sito di arricchimento dell’uranio di Fordow, oppure se Israele uccidesse la Guida Suprema dell’Iran Khamenei. La questione se l’Iran abbia deciso o meno di completare la costruzione di una bomba, sottolinea il Nyt, è irrilevante agli occhi di molti falchi anti-Iran negli Stati Uniti e in Israele, i quali sostengono che Teheran sia comunque sufficientemente vicina a rappresentare un pericolo esistenziale per Israele. Tuttavia, questo tema è da tempo un punto critico nel dibattito sulla politica verso l’Iran ed è tornato alla ribalta mentre il presidente Trump valuta se bombardare Fordow.

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